Secondo me dipende dai casi.
Se oltre alla castità vi sono altri sintomi, sicuramente la condizione patologica è da prendere in considerazione.
Ma l'assenza di desiderio non è mai l'unico sintomo in questi casi.
Si fa abbastanza veloce a comprendere se chi abbiamo di fronte non ha più voglia di noi o se ha qualche problema reale curabile.
Quindi la diagnosi è alla portata di tutti.
Mi avevi quasi convinta che era impossibile qualsiasi tipo di intuizione di disagio.
Infatti, sono incline a leggere così quei fatti.
Non so come la prenderebbe se le dicessi che, a bocce ferme (dopo tanto tempo), sarebbe per me inquadrabile in una sua attitudine alla manipolazione, che potrebbe discendere dalla sua depressione. Certamente sofferta come patologia ma anche utilizzata come grimaldello per fare quello che voleva. Era la sua coperta di Snoopy ...
Pensa un po', mi ha domandato perché non le avessi detto mai NO nel corso del rapporto e poi l'ho scaricata completamente. Perché l'amavo, ma ciò non va scambiato per pazienza illimitata.
Mi sono trattenuto dal chiosare che dopo quello che aveva combinato, pure un aspirante alla santità si sarebbe inquietato, e non poco. Credo che abbia capito.
Lei avrà avuto problemi, ma tu NON eri masochista.
E ci sta, il tradimento non è una soluzione, non è giusto, non è giustificabile e tutto quello che si sa.
Il tuo errore è pensare che gli altri, di fronte a problemi, pur gravi, vogliano lasciare. Tu lasceresti, altri non ne hanno l'intenzione e saranno pur fatti loro.
L'altro errore è pensare che, se c'è un problema di natura psicologica, il coniuge possa curarlo.
Io non penso proprio che il coniuge possa curarlo.
Ma penso che se vuole bene, come dice, il problema primario non è la mancanza di sesso, ma la salute.
E ci sta, il tradimento non è una soluzione, non è giusto, non è giustificabile e tutto quello che si sa.
Il tuo errore è pensare che gli altri, di fronte a problemi, pur gravi, vogliano lasciare. Tu lasceresti, altri non ne hanno l'intenzione e saranno pur fatti loro.
L'altro errore è pensare che, se c'è un problema di natura psicologica, il coniuge possa curarlo.
Inoltre che gli altri non se la sentano di lasciare, l’ho imparato.
L’ho anche detto più volte che credevo che persone in situazioni intollerabili (una è stata menata mentre era al telefono con me

) avessero solo bisogno di sostegno solidale, invece non avevano lo spirito per poter affrontare la vita da soli. Quella che è stata picchiata ci riuscì dopo molti anni.
Dipende dall'età, dalla presenza di figli, dalle condizioni economiche, dalla soddisfazione del resto della relazione.
Il tradimento non è una soluzione, ma una reazione.
La separazione non è forse per tutti la prima cosa che viene in mente se le cose non vanno benissimo.
Se la persona piace ancora, si provano sentimenti, ci sono figli, direi che è l'ultima. Si spera nel cambiamento.
La negazione però porta graduale allontanamento, e la prima conseguenza è che si cominciano ad avere bisogni prima inesistenti, e a riversarli se capita su qualcun altro: il vicino di casa, il collega o il tipo conosciuto sul forum possono essere perfettamente giustificabili in un contesto simile.
Il processo per arrivare a tradire non è così immediato come ci si immagina.
Ma visto il lungo percorso e la complessità della situazione, voler affermare che il motivo è la mancanza di sesso, dovrebbe essere evidente che è una semplificazione deresponsabilizzante.
Secondo me la Bruni ha ottime armi di convincimento….
Non mi è capitato. Ma credo che dovrebbe esserci sufficiente confidenza per parlarne, nei termini che ho detto.
Nemmeno tu sei sincera con tuo marito.
Non puoi pretendere che lo siano altri.
Si vive nel comodo dell'ipocrisia.
Meglio che essere sinceri e causare disastri.
A me fai ridere perché sembra che tu stia elaborando una visione teorica, più che per perdonare tua moglie, per giustificare il tuo tradimento.
Ma il tradimento per te non sussiste, visto i pregressi.