Ho letto un po tutti i post.. E mi sono fatto una idea che senza alcuna pretesa offro al forum:
Diletta insegue la prova definitiva (ma forse già ci sarebbe) x trovare quella forza che non ha per rendersi conto di una realtà che sostanzialmente rifiuta: suo marito ha storie parallele.
Rifiuta questa realtà perché prenderne atto la costringerebbe a far scelte che la terrorizzano (separarsi)
Il suo matrimonio è la ricerca della prova per avere la forza di romperlo, è arrivare davanti al marito con lo scalpo:ecco hai visto? Ho distrutto tutto alla ricerca di questa prova, ma finalmente c'è l'ho fatta!
Mi astengo dal dare consigli pratici (lascialo, trombalo, stiragli) e dico solo che è e sarà un percorso distruttivo.
Lui è così.. La tua complicità per lui è fingere che sia diverso da così.. Il complice che cerca la prova per incularti è il tuo nemico.
vedi.. io penso che ciò accade perché tu sostanzialmente sei la sua nemica, tu vuoi "rompere" il suo segreto..
chi è il complice? è quello che si presta a chiudere un occhio, a aiutare, in una situazione abbastanza riservata..
e' quello che sostanzialmente "E' d'accordo con te!"
e da quanto leggo è esattamente il contrario della posizione che hai assunto... tu sei viceversa l'ispettore che indaga, altro che complice...
Lui è così.. essergli complice significa "aiutarlo" a coprire le sue situazioni, mi rendo conto che è una posizione scomodissima... ma è così...
Così quando rientra dalla "riunione di lavoro" chiederli come è andata, che ha detto quel tal collega... riderci insieme..
Tu sai che non era alla riunione di lavoro.. e lui sa che non sai.. o che comunque sarai delicata e non indagherai...
questa è la complicità... capisco che è dura, ma non l'ho inventata io...
tu sei TUTTO fuori che complice per lui, anzi, sei la nemica che cerca tracce di imbroglio ovunque..
difficile stupirsi se si chiuda in silenzi...
I concetti che esprimi sono ineccepibili, non posso dire il contrario, peccato che però si applichino molto forzatamente ai rapporti di coppia (secondo me, ovviamente).
La complicità in amore è tutta un'altra cosa.
Io non voglio affatto fregarlo diventando, o, peggio, fingendomi sua complice...da me avrebbe avuto tanto e tutto in positivo.
Io gli ho offerto questa opportunità e non coglierla è stato un grande errore, ma grande...
Io non credo che sia utopistico vivere un rapporto di coppia nella sincerità che intendevo io, e noi eravamo già a buon punto, bastava proseguire.
Lui si era già parecchio svelato e quando questo succede si diventa più autentici, ma se si fa finta di diventarlo, allora non ci sto.
Certo, capisco bene la penosa situazione attuale di lui che è comunque parecchio spalle al muro.
E questo capita quando le persone sono disoneste...
E' ovvio che lui ora mi veda come una nemica, infatti mi odierà sicuramente!
Io, al suo posto, penserei a salvarmi la faccia e vuoterei il sacco.
Così facendo potrei contare ancora su quella complicità di cui ha sentito tanto parlare e per questa intendo una correttezza e una delicatezza da parte mia nell'affrontare la questione.
Sensibilità che, sempre al posto suo, non darei per niente per scontata...