Non credo sia così...
Si può sempre passare da una giudiziale ad una consensuale...ma non credo il contrario.
Cioè se non si arrivano a degli accordi (cioè se una delle due parti non accetta le disposizioni che, infine, ha proposto il giudice), credo si debba fare rifare tutto l'iter, compresa la lettera di "avviso".
In fondo una separazione giudiziale è una vera e propria causa civile.
Però non ne sono sicura.
mi sono spiegata male io.
Io ragiono sull'adesso. Stiamo valutando (come se fossimo parti in causa

) se è preferibile procedere con una consensuale o con una giudiziale.
Il fatto è che scegliere di seprarsi consensualmente implica l'accordo di entrambi su tutte le condizioni della separazione. Si va dal Giudice con un accordo già bello pronto, che viene letto e i coniugi firmano.
Ma se manca l'accordo su una sola cosa (e in questo caso ce ne sono parecchie: la separazione in sè, la casa, il mantenimento di Giuma e figlia, ... l'affidamento... quanto è sensato un affidamento condiviso in questo caso?...

, orari di visita, ecc. ecc.) già noi non possiamo considerare una consensuale.
Per il resto hai ragione: si può partire con una giudiziale e, se si trova l'accordo strada facendo, si trasforma la causa in consensuale.
Se invece, sopresa!, la separazione era cosnensuale ma al momento, ad esempio, della firma, uno dei due non è più d'accordo, si ferma tutto e chi vuole la seprazione deve ricominciare con un nuovo procedimento... giudiziale.