Bruja
Utente di lunga data
Micio...
Dici che lei possa avere paura.
Può essere, ma bisognerebbe che immaginasse cosa spaventa lui. Io credo che lei sia più propensa a cercare qualcosa per sè stessa, visto che lui è impegnato a ragionare soprattutto su cosa non va in lei!
E se le cause della sua crisi fossero nella miopia dell'analisi fatta?
E se lei fosse una causale/pretesto. Forse il muro lo innalza perchè trova sia più semplice che parlare con lui.
Lui la razionalità l'ha avuta prima, e l'ha ritrovata dopo, solo nell'interregno ha giocato con la sua irrazionalità e temo si sia reso conto che anche quella non ha dato i frutti sperati.
Il problema non credo sia il razionale e l'irrazionale, quanto l'abitudine ad andare a 100 all'ora, decidere di uscire dalla noia e provare i 200, avere un incidente e tornare a 100 senza aver capitalizzato l'esperienza dei 200, e non tanto nelle sue compensazioni, ma nei rapporti con gli altri.
Se ha delle paure, dubito siano tutte indotte, forse ha paura di guardarsi dentro perchè non riconosce la persona che sperava e non gli èriuscito di essere, oppure che sapeva di non essere ed ha fortissimamente cercato di diventare.
La paura oggettiva che avrebbe dovuto avere, di aver deluso, ha lasciato forse il passo alla considerazione che ha deluso sè stesso, e questo temo lo occupi a tempo pieno.
Se il bersaglio è stato mancato, la colpa potrebbe essere del braccio, dell'arco o della freccia..... ma solo il primo ha potere direzionale.
Apertura significa smettere di pensare come prima e iniziare a rialfabetizzare la comunicazione, se si presume di sapere cosa sia giusto prima di ragionarci, non si è capito cosa significhi aprire un dialogo con presupposti inquinati. Entrambi dovrebbero parlarsi cpme farebbero con la persona che al momento tengono in maggiore simpatia.....
Questo sarebbe razionale...................ti pare lo stiano facendo???
E se la paura vera dipendesse da quello che presume stia nella testa di lei?
Bruja
Dici che lei possa avere paura.
Può essere, ma bisognerebbe che immaginasse cosa spaventa lui. Io credo che lei sia più propensa a cercare qualcosa per sè stessa, visto che lui è impegnato a ragionare soprattutto su cosa non va in lei!
E se le cause della sua crisi fossero nella miopia dell'analisi fatta?
E se lei fosse una causale/pretesto. Forse il muro lo innalza perchè trova sia più semplice che parlare con lui.
Lui la razionalità l'ha avuta prima, e l'ha ritrovata dopo, solo nell'interregno ha giocato con la sua irrazionalità e temo si sia reso conto che anche quella non ha dato i frutti sperati.
Il problema non credo sia il razionale e l'irrazionale, quanto l'abitudine ad andare a 100 all'ora, decidere di uscire dalla noia e provare i 200, avere un incidente e tornare a 100 senza aver capitalizzato l'esperienza dei 200, e non tanto nelle sue compensazioni, ma nei rapporti con gli altri.
Se ha delle paure, dubito siano tutte indotte, forse ha paura di guardarsi dentro perchè non riconosce la persona che sperava e non gli èriuscito di essere, oppure che sapeva di non essere ed ha fortissimamente cercato di diventare.
La paura oggettiva che avrebbe dovuto avere, di aver deluso, ha lasciato forse il passo alla considerazione che ha deluso sè stesso, e questo temo lo occupi a tempo pieno.
Se il bersaglio è stato mancato, la colpa potrebbe essere del braccio, dell'arco o della freccia..... ma solo il primo ha potere direzionale.
Apertura significa smettere di pensare come prima e iniziare a rialfabetizzare la comunicazione, se si presume di sapere cosa sia giusto prima di ragionarci, non si è capito cosa significhi aprire un dialogo con presupposti inquinati. Entrambi dovrebbero parlarsi cpme farebbero con la persona che al momento tengono in maggiore simpatia.....
Questo sarebbe razionale...................ti pare lo stiano facendo???
E se la paura vera dipendesse da quello che presume stia nella testa di lei?
Bruja