Ma se erconsapevole allora hai messo in conto anche tutte le eventuali conseguenze.
Se non lo hai fatto per motivi che non contesto, di cosa ti penti poi?
e non mi sento condannata. Se pensassi che il mondo è un tribunale e mi importasse della sua sentenza farei e avrei fatto un terzo delle cose che ho fatto.
Le volte che ho fatto cose che altri disapprovavano sono state innumerevoli e altre ce ne saranno ancora.
ma sai cosa c’è. Contano sempre i risultati.
Grazie di avere espresso ciò che intendevo come populismo morale.
Sostengo però che i risultati si possono valutare appieno solo a fine consuntivo, a lungo termine, e forse su questo non siamo d'accordo.
Pentito no ,ma sarebbe stato meglio non farlo , perché dopo si analizza la situazione con più raziocinio
Data l' esperienza che hai fatto, ti sei domandato cosa faresti se ti capitasse l' occasione di tradire di nuovo ?
Certo che c'entra l'infallibilita. Stiamo dicendo se ha senso o se ci si possa pentire delle scelte fatte. Per me sì e non c'è nulla di male, è parte di un percorso attraverso il quale si può ripercorrere il passato, rivederlo e crescere. Non penso che si debbano difendere scelte che non hanno portato maggiore felicità, solo per non smentirsi o per una sorta di coerenza.
Quanto agli anni, anche lì, per te sono buttati, per me, se portano le persone a prendere scelte di cui sono più sicuri, vanno bene. Il tempo di elaborazione delle cose può anche essere lungo.
Nessuno è infallibile, chi fosse convinto di esserlo si dimostra poco intelligente, direi.
Concordo che si impara dagli sbagli commessi, ne sono stato sempre convinto.
Ma se si è consapevoli dell' errore non si dovrebbe reiterarlo. Altrimenti, l' errore diventa normalità, mi sento di affermare, attuando una inversione logica.
Invece di "errore" si potrebbe parlare di "scelta" egoistica con consapevolezza delle conseguenze. Tra le quali c' è che salti quanto (poco o tanto) si è costruito con il partner tradito.
Poi, se valga la pena o non di rimanere insieme come coppia dopo una infedeltà credo che sia una sorta di "progetto" esistenziale che vale la pena di coltivare se c' è convinzione ed impegno da entrambi i partners. Se rimanga uno solo ad impegnarsi, passa presto la voglia di impegnarsi e tanto vale lasciarsi.
Certo che se l' infedeltà continua a rimanere nascosta, mi sembra che si voglia negare una progettualità che non sia di semplice facciata. Si vuole conservare la facoltà di scelta unilaterale che non si accorda al partner tradito.
Non c' è da esserne fieri e si rischia di vergognarsi di brutto davanti a parenti ed amici e, purtroppo, anche nei confronti dei figli, quando - una volta cresciuti ed autonomi nella vita - lo vengono a sapere.
Ci sarebbe da scrivere libri.
Un caso che mi colpì molto fu quello di un padre che, sentendosi prossimo a morire, consegnò ai figli uno scritto di suo pugno nel quale dichiarava di non volere essere sepolto accanto alla moglie né che lei fosse presente al suo funerale. Chiudeva con la frase "Se volete spiegazioni, chiedetele a vostra madre".