Liposuzione fatale a 62 anni

Brunetta

Utente di lunga data
Io non ho letto il libro, ma ho guardato quello che avete scritto.
Ti spiego come si arriva a sto pensiero che poi è anche un po’ il mio con dei dovuti distinguo dati dal fatto che vivo in Italia e ho nel sangue il welfare.
Se tu hai vissuto nella merda e ne sei uscito reputi che chi ancora non ne esce non sia altrettanto capace.
Se sei uno che si siede sulle proprie disgrazie meriti di averle.
Tutto qui.
E ti pare sensato da parte di chi ha dovuto tirare fuori sua madre?
 

Gaia

Utente di lunga data
E ti pare sensato da parte di chi ha dovuto tirare fuori sua madre?
Non so se mi pare sensato e comunque tutti abbaino quel parente fragile di cui ci si deve occupare per affetto.
pero’ e’ così che funziona il cervello di chi ragiona così.
Anche il welfare per dire io lo riconosco come strumento di pace sociale, ma in realtà lo trovo elemosina in certi casi (vedi il reddito di cittadinanza o di inclusione che dir si voglia.)
Ora, io riconosco che alcuni non ce la facciano e allora ce ne dobbiamo fare carico. Ma non è che io li stimi ecco. E ovviamente non parlo di situazioni limite, ma di gente che ha fatto del fancazzismo e dell’alibi dato dalle disgrazie,una vera e propria bandiera e diritto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non so se mi pare sensato e comunque tutti abbaino quel parente fragile di cui ci si deve occupare per affetto.
pero’ e’ così che funziona il cervello di chi ragiona così.
Anche il welfare per dire io lo riconosco come strumento di pace sociale, ma in realtà lo trovo elemosina in certi casi (vedi il reddito di cittadinanza o di inclusione che dir si voglia.)
Ora, io riconosco che alcuni non ce la facciano e allora ce ne dobbiamo fare carico. Ma non è che io li stimi ecco. E ovviamente non parlo di situazioni limite, ma di gente che ha fatto del fancazzismo e dell’alibi dato dalle disgrazie,una vera e propria bandiera e diritto.
Perché invece “chi ce l’ha fatta“ non sfrutta la propria posizione per umiliare gli altri?
In qualsiasi gruppo sociale vi sono incompetenti, sfruttatori e …stronzi.
Io mi stupisco in riferimento alla sua storia personale, che non è uscita attraverso una ricerca (stronza) da giornalismo d’inchiesta. Mi stupisco che la vicenda personale non lo induca alla comprensione.
Probabilmente sono strana io.
Una collega mi disse che la figlia voleva prendere la patente, ma lei gliela avrebbe fatta sospirare, come avevano fatto con lei. La figlia tra l’altro è intelligente e simpaticissima, nonostante la madre.
 

Gaia

Utente di lunga data
Perché invece “chi ce l’ha fatta“ non sfrutta la propria posizione per umiliare gli altri?
In qualsiasi gruppo sociale vi sono incompetenti, sfruttatori e …stronzi.
Io mi stupisco in riferimento alla sua storia personale, che non è uscita attraverso una ricerca (stronza) da giornalismo d’inchiesta. Mi stupisco che la vicenda personale non lo induca alla comprensione.
Probabilmente sono strana io.
Una collega mi disse che la figlia voleva prendere la patente, ma lei gliela avrebbe fatta sospirare, come avevano fatto con lei. La figlia tra l’altro è intelligente e simpaticissima, nonostante la madre.
Non ti so dire perché accada.
Ti posso dire che alle volte io mi rendo conto di essere troppo rigida e allora rifletto sulle disgrazie altrui.
Credo però che intimamente sia un voler esorcizzare la fame (non intesa in senso stretto) per ricordarsi che a te non capiterà mai perché tu sei più forte.
E allo stesso tempo chi pretende tanto da se stesso tende a pretendere altrettanto da chi gli sta intorno.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non ti so dire perché accada.
Ti posso dire che alle volte io mi rendo conto di essere troppo rigida e allora rifletto sulle disgrazie altrui.
Credo però che intimamente sia un voler esorcizzare la fame (non intesa in senso stretto) per ricordarsi che a te non capiterà mai perché tu sei più forte.
E allo stesso tempo chi pretende tanto da se stesso tende a pretendere altrettanto da chi gli sta intorno.
Grazie.
Mi hai dato una chiave di lettura.
Forse è il meccanismo che porta anche a dileggiare o peggio le persone considerate deboli.
 

Gaia

Utente di lunga data
Grazie.
Mi hai dato una chiave di lettura.
Forse è il meccanismo che porta anche a dileggiare o peggio le persone considerate deboli.
Io non le dileggio. Solo non le compatisco.
Peraltro io non vorrei mai essere compatita. E così mi incazzo con chi si fa compatire e con chi non prende in mano la propria vita.
Quando io sono stata male mi odiavo.
mi odiavo perché non riuscivo e quindi mi sentivo debole.
e allora facevo le cose comunque pur di no guardarmi alla sera e darmi della fallita.
Chi ha questo sistema psicologico non si vive bene le proprie fragilità e figurati se può vivere bene quelle degli altri.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io non le dileggio. Solo non le compatisco.
Peraltro io non vorrei mai essere compatita. E così mi incazzo con chi si fa compatire e con chi non prende in mano la propria vita.
Quando io sono stata male mi odiavo.
mi odiavo perché non riuscivo e quindi mi sentivo debole.
e allora facevo le cose comunque pur di no guardarmi alla sera e darmi della fallita.
Chi ha questo sistema psicologico non si vive bene le proprie fragilità e figurati se può vivere bene quelle degli altri.
Vedi questo spiega, forse, anche il perché di interventi chirurgici anche in età in cui si dovrebbe aver fatto pace con il proprio corpo.
Ma se i vecchi paiono deboli, non si vuole apparire deboli a se stessi.
Peggio è per chi ha sempre considerato la propria avvenenza uno strumento di potere.
Ma vale anche per chi ha sempre avuto potere economico.
 

Gaia

Utente di lunga data
Vedi questo spiega, forse, anche il perché di interventi chirurgici anche in età in cui si dovrebbe aver fatto pace con il proprio corpo.
Ma se i vecchi paiono deboli, non si vuole apparire deboli a se stessi.
Peggio è per chi ha sempre considerato la propria avvenenza uno strumento di potere.
Ma vale anche per chi ha sempre avuto potere economico.
Sai però che cosa c’è. Qui parlo per me.
Le mie catastrofi mi hanno resa così forte da non temere praticamente nulla. Non mi importa del chilo in più (diciamo 10), non mi frega della ruga.
Sai quale è la mia più grande paura. Quella di perdermi la strada delineata.
E si vede molto spesso da quello che scrivo.
La cosa buona e’ che la riconosco come una fragilità che vedete qui perché siamo anonimi, ma che non lascio vedere a nessuno.
Ecco, io credo che elegia possa esprimere questo. Ma lo leggerò e ti saprò dire meglio.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sai però che cosa c’è. Qui parlo per me.
Le mie catastrofi mi hanno resa così forte da non temere praticamente nulla. Non mi importa del chilo in più (diciamo 10), non mi frega della ruga.
Sai quale è la mia più grande paura. Quella di perdermi la strada delineata.
E si vede molto spesso da quello che scrivo.
La cosa buona e’ che la riconosco come una fragilità che vedete qui perché siamo anonimi, ma che non lascio vedere a nessuno.
Ecco, io credo che elegia possa esprimere questo. Ma lo leggerò e ti saprò dire meglio.
Mi è bastato il film, con l’attore deformato del peso per assomigliare a Vance,
Potrei rivederlo per incentivare la dieta.
 

amy

Utente di lunga data
@amy i redneck e il White trash sono due cose diverse che alle volte collimano. I red neck in origine erano esclusivamente nel sud mentre il White trash erano da tutta la parte est. Si può essere Red neck senza essere White trash e specialmente viceversa
Hai ragione, ho fatto troppa sintesi
 

Brunetta

Utente di lunga data
Tranquilla, no problem. Era solo per chiarezza. Già la @Brunetta capisce poco, figurati che le diamo informazioni non del tutto esatte sugli stati uniti! Finisce per credere chissà che cosa!😂😂😂
Cosa capisci tu si vede dalla faccia.
 

Jacaranda

Utente di lunga data
La differenza tra destra e sinistra sulla questione dell’uguaglianza sociale riguarda il modo in cui vedono il rapporto tra **punto di partenza** e **opportunità**.

**Sinistra**
- Tende a credere che le persone **non partano da condizioni uguali**, perché la società è caratterizzata da disuguaglianze economiche e sociali.
- Promuove politiche di **redistribuzione della ricchezza** (tasse progressive, welfare, istruzione pubblica gratuita) per garantire **uguaglianza di opportunità**.
- L’obiettivo è ridurre il divario tra chi nasce in condizioni svantaggiate e chi parte con più risorse.
**Destra**
- Accetta che le persone **partano da condizioni diverse**, ma enfatizza il valore del **merito e dell’iniziativa individuale**.
- Vede le disuguaglianze come un’espressione naturale delle differenze di talento, impegno e scelte individuali.
- Sostiene un sistema economico con meno intervento statale e più incentivi per l’**autonomia e l’imprenditorialità**, piuttosto che redistribuire risorse in modo forzato.

Detto questo, non mi sono espressa sulla correttezza di una posizione rispetto ad un altra, ma sul concetto di evoluzione. In natura sopravvive da sempre chi sa mettere in atto una spinta al miglioramento o all’adattamento in un contesto ostile.
Se sei cresciuto in un contesto molto sfavorevole e ce l’hai fatta, sara’ diverso per te rispetto a chi e’ cresciuto col sedere nel burro.
Il che non vuol dire non concepire l’aiuto per chi “non ce la fa “.
Ritornando al tema oggetto del 3d.. credo che cercare stratagemmi e scorciatoie facili (anche con la chirurgia estetica), non consenta di sviluppare le naturali capacita’ di adattamento o di migliorento.
 

hammer

Utente di lunga data
La differenza tra destra e sinistra sulla questione dell’uguaglianza sociale riguarda il modo in cui vedono il rapporto tra **punto di partenza** e **opportunità**.

**Sinistra**
- Tende a credere che le persone **non partano da condizioni uguali**, perché la società è caratterizzata da disuguaglianze economiche e sociali.
- Promuove politiche di **redistribuzione della ricchezza** (tasse progressive, welfare, istruzione pubblica gratuita) per garantire **uguaglianza di opportunità**.
- L’obiettivo è ridurre il divario tra chi nasce in condizioni svantaggiate e chi parte con più risorse.
**Destra**
- Accetta che le persone **partano da condizioni diverse**, ma enfatizza il valore del **merito e dell’iniziativa individuale**.
- Vede le disuguaglianze come un’espressione naturale delle differenze di talento, impegno e scelte individuali.
- Sostiene un sistema economico con meno intervento statale e più incentivi per l’**autonomia e l’imprenditorialità**, piuttosto che redistribuire risorse in modo forzato.

Detto questo, non mi sono espressa sulla correttezza di una posizione rispetto ad un altra, ma sul concetto di evoluzione. In natura sopravvive da sempre chi sa mettere in atto una spinta al miglioramento o all’adattamento in un contesto ostile.
Se sei cresciuto in un contesto molto sfavorevole e ce l’hai fatta, sara’ diverso per te rispetto a chi e’ cresciuto col sedere nel burro.
Il che non vuol dire non concepire l’aiuto per chi “non ce la fa “.
Ritornando al tema oggetto del 3d.. credo che cercare stratagemmi e scorciatoie facili (anche con la chirurgia estetica), non consenta di sviluppare le naturali capacita’ di adattamento o di migliorento.
Ci sono diverse destre, come diverse sinistre.
Un "liberal progressista conservatore" come me, ad esempio, ritiene che il "partire da condizioni uguali" sia una condizione assolutamente irrinunciabile per uno Stato che si voglia definire "sociale".
Una istruzione gratuita (per i redditi più bassi) e di altissimo livello fino alla laurea dovrebbe essere uno degli scopi principali per uno Stato degno di questo nome.
Per il resto concordo.
 

Gaia

Utente di lunga data
Ci sono diverse destre, come diverse sinistre.
Un "liberal progressista conservatore" come me, ad esempio, ritiene che il "partire da condizioni uguali" sia una condizione assolutamente irrinunciabile per uno Stato che si voglia definire "sociale".
Una istruzione gratuita (per i redditi più bassi) e di altissimo livello fino alla laurea dovrebbe essere uno degli scopi principali per uno Stato degno di questo nome.
Per il resto concordo.
Ma e’ un’utopia. Anche le differenze familiari hanno un loro peso. Ad esempio c’è gente alcolizzata e drogata che figlia. E quei figli non sono poveri come quelli dei poveri, lo sono di più.
e allora, come penso io, ci dovrebbe essere un patentino per far figli.
Solo che così lo stato entrerebbe troppo nelle vite dei singoli, impedendo il libero arbitrio.
Perciò esistono differenze e non possono essere eliminate.
 

Nicky

Utente di lunga data
Perche si sono rotti il cazzo di spaccarsi la schiena e di essere invisibili, mentre pure un immigrato messicano ha più tutele di loro. I democratici non possono ignorare questo punto di vista perché è razzista, devono capire le ragioni dello scontento, non pensare che gli avversari siano rozzi e cretini. Trump le ha capite. Poi che le sue azioni facciano tanto rumore ma siamo, nella migliore delle ipotesi, inconsistenti, è un altro discorso.
Io ho avuto l'impressione di una sorta di risentimento.
Del tipo, siamo stati lasciati qui a cavarcela da soli, in lande desolate dove abbiamo fattorie a chilometri di distanza o in città abbandonate dall'industria e dal commercio che hanno preferito spostarsi per il mondo, ora non venite a chiederci niente. Non una tassa, non una modifica del nostro pensiero o stile di vita.
Ce la facciamo da soli, a questo punto.
Ma penso sia un'illusione.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Io non ho letto il libro, ma ho guardato quello che avete scritto.
Ti spiego come si arriva a sto pensiero che poi è anche un po’ il mio con dei dovuti distinguo dati dal fatto che vivo in Italia e ho nel sangue il welfare.
Se tu hai vissuto nella merda e ne sei uscito reputi che chi ancora non ne esce non sia altrettanto capace.
Se sei uno che si siede sulle proprie disgrazie meriti di averle.
Tutto qui.
Per me è anche questione di autostima. Mi dico sempre che se ce l'ho fatta io a raggiungere un determinato obiettivo, a parità di condizioni di partenza, con le mie capacità nella media, ovvero mediocri e senza paraculate, allora chiunque ce la può fare, per cui istintivamente diffido di chi sostiene di non riuscire. Ovviamente la correttezza di ciò è legata a 2 SE molto grossi: se le condizioni di partenza sono uguali, e se le capacità personali sono effettivamente almeno le stesse
 

Brunetta

Utente di lunga data
La differenza tra destra e sinistra sulla questione dell’uguaglianza sociale riguarda il modo in cui vedono il rapporto tra **punto di partenza** e **opportunità**.

**Sinistra**
- Tende a credere che le persone **non partano da condizioni uguali**, perché la società è caratterizzata da disuguaglianze economiche e sociali.
- Promuove politiche di **redistribuzione della ricchezza** (tasse progressive, welfare, istruzione pubblica gratuita) per garantire **uguaglianza di opportunità**.
- L’obiettivo è ridurre il divario tra chi nasce in condizioni svantaggiate e chi parte con più risorse.
**Destra**
- Accetta che le persone **partano da condizioni diverse**, ma enfatizza il valore del **merito e dell’iniziativa individuale**.
- Vede le disuguaglianze come un’espressione naturale delle differenze di talento, impegno e scelte individuali.
- Sostiene un sistema economico con meno intervento statale e più incentivi per l’**autonomia e l’imprenditorialità**, piuttosto che redistribuire risorse in modo forzato.

Detto questo, non mi sono espressa sulla correttezza di una posizione rispetto ad un altra, ma sul concetto di evoluzione. In natura sopravvive da sempre chi sa mettere in atto una spinta al miglioramento o all’adattamento in un contesto ostile.
Se sei cresciuto in un contesto molto sfavorevole e ce l’hai fatta, sara’ diverso per te rispetto a chi e’ cresciuto col sedere nel burro.
Il che non vuol dire non concepire l’aiuto per chi “non ce la fa “.
Ritornando al tema oggetto del 3d.. credo che cercare stratagemmi e scorciatoie facili (anche con la chirurgia estetica), non consenta di sviluppare le naturali capacita’ di adattamento o di migliorento.
Bobbio ha sintetizzato bene.
È ovvio che individualmente poi le attribuzioni dei successi e fallimenti sono diverse (in base al carattere geneticamente determinato e dalle esperienze) e questo fa dare più o meno peso al personale valore.
Io sono allibita che, al di là di questo, chi ce l’ha fatta grazie alla propria intelligenza e determinazione, non capisca o non abbia sufficiente empatia per rendersi conto che le persone sono diverse e non veda che dare sostegno a chi è in difficoltà è positivo anche per gli altri.
Per quanto riguarda gli interventi estetici è simile.
Mi ricordo ora di quando una mamma di un bambino con disabilità si era rifatta il naso e le maestre ne avevano stigmatizzato la superficialità. Ma loro avevano un bel naso. Oltretutto nulla sapevano della sua situazione di coppia.
Anch’io credo che si dovrebbe non solo accettare il principio di realtà e i propri limiti, soprattutto quando l’età ci rende tutti più o meno ugualmente brutti. Ma è difficile.
 
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