Questa discussione è abbastanza complessa, comunque, ci provo.
Il Corano presenta in alcuni passaggi un (solo) tipo di messaggio violento: quello contro gli infedeli. Con infedeli si intendono i non seguaci delle religioni monoteiste, quindi teoricamente coloro che non sono nè musulmani, nè cristiani, nè ebrei. Viene considerato valido l'Antico Testamento, che è infatti riassunto nel Corano, e che era all'epoca l'unico testo sacro monoteista 'concluso', e da esso infatti riprende la maggior parte delle idee (nonchè alcuni toni minacciosi oserei dire), pur eliminando da esso i tratti profondamente maschilisti e introducendo le prime leggi di tutela della donna (che purtroppo da molti non vengono oggi rispettate dalle stesse famiglie d'origine, ma che sono scritte nero su bianco. Che poi una prenda solo le cose che gli paiono convenire da un testo, questo è altro affare). I Vangeli sono pure considerati validi, (fra l'altro l'uso del velo per la donna è introdotto proprio nel Nuovo Testamento) Gesù considerato un grande profeta, e difatti due capitoli del Corano sono dedicati alla Madonna e a Giuseppe. Il testo va anche contestualizzato, come tutti i testi sacri vanno contestualizzati, in quanto riportano norme per la sopravvivenza in un determinato periodo storico e luogo geografico (cibi e sostante proibite ecc.). Nello specifico, l'incoraggiamento a ribellarsi agli infedeli è dato anche dalla situazione degli arabi politeisti nei confronti dei primi gruppi di musulmani, che dopo diversi attentati, confisca dei beni, torture ecc, spinsero all'apertura delle ostilità. Epoca e cultura chiaramente influenzano. Ciò nonostante, benchè sia vero che le parti normative del corano siano estremamente esplicite e chiare, tutto il resto del testo si presenta osuro, poetico, frammentato, di difficile comprensione e passibile di numerose interpretazioni a seconda del livello spirituale del lettore. Anche la parte riguardante la lotta contro gli infedeli muta e si contraddice da sola a più riprese. Le interpretazioni letterali sono sempre fonti di problemi, in tutte le religioni. Certo l'esempio della vita di Maometto è molto diverso da quanto abbiamo sappiamo sulla vita di Gesù (anche se chiaramente il primo racconto è molto più di 'prima mano' del secondo, e su Gesù sappiamo i pochissimi fatti riportati da Matteo), ma è anche vero che le tre religioni monoteiste sono basate su concetti diversi di cui non si può necessariamente dire che uno sia meglio dell'altro (perchè cristianesimo e ebraismo sono comunque fondate tradizionalmente su un concetto di senso di colpa, sacrificio e martirio, concetti psicologicamente e fisicamente violenti. Certo,è vero, più contro sè stessi che contro il prossimo).
Ogni religione presenta delle verità base per tutti, e delle verità più evolute che solo pochi capiranno. Il messaggio, ognuno l'ha sempre interpretato come più gli conveniva o come era in grado di comprendere coi suoi mezzi. Da ciò, comunque, non si può nè condannare nè assolvere una religione intera.