danny
Utente di lunga data
Ok la filosofia, che va bene finché non ha un cazzo di problemi di salute, ma restiamo concentrati sulla pratica.Se sono sana si vede quando mi ammalo. Sai bene che si muore anche giovane per un aneurisma o una ischemia. Quanti di noi hanno aneurismi di cui non sono a conoscenza o hanno avuto ischemie transitorie? Quando poi si è in condizioni critiche per altri eventi, può essere un semplice trauma casalingo, un incidente, una influenza, il quadro generale precipita. I parenti soffrono, inevitabile, ma è un evento naturale. Non è che sono dovuti morire solo i miei. Si muore tutti e non è prevedibile quando.
Ormai culturalmente è diffusa la pretesa di controllare tutto. Beati noi che siamo usciti da bambini e ragazzi semplicemente dovendo rispettare l’orario di rientro e poi da giovani abbiamo viaggiato semplicemente avvisando di essere arrivati, giusto se eravamo figli particolarmente premurosi e rassicuranti. Poi abbiamo fatto le nostre esperienze, anche pericolose, senza essere monitorati minuto per minuto dai genitori.
Ma non si può controllare tutto e la pretesa del controllo, dicono gli psicologi, è una forma di controllo della morte, che è la cosa che non vogliamo e che meno possiamo controllare. Tutte le religioni e le filosofie nascono dal tentativo di dare un senso alla vita, sapendo che finirà. Adesso ci sembra che la morte sia imminente, come in una guerra, ma, contrariamente a una guerra, non si vedono i nemici, non si vedono gli aerei che sganciano le bombe e non possiamo andare in cantina durante l'incursione nell’illusione di poterci salvare. E, credo che questo sia anche peggio, l’unica cosa che possiamo fare è ...non fare niente. Mentre in una guerra almeno possiamo darci da fare per spostare le macerie. Questo ci fa sentire impotenti e l’impotenza non solo non ci piace, ma crea panico.
Allora via a informarci minuto per minuto e a improvvisarci esperti virologi e gestori delle emergenze, dando dei deficienti a chi studia virologia e modelli di emergenze da una vita. Ed eccoci a riprodurre gli soliti schemi di interpretazione della realtà, politici, generazionali ecc per illuderci di controllare la vita e la morte.
Ma non possiamo controllarla.
Io voglio solo che la morte mi colga viva.
E per me viva non vuol dire scopare tutto ciò che si muove, né vivere come una trottola in giro tra attività ed esperienze, ma amare chi posso amare e tra questi ci sono io e mi amo sapendo che domani potrei non esserci.
Questa è la mia filosofia e sto benissimo così. Sono davvero serena, senza ansia e senza angoscia e senza bisogno di insultare nessuno per sentirmi migliore e nemmeno sentirmi chi ha capito tutto. Magari posso provare compassione (v. Vocabolario) per chi, come Marta, si affanna per troppe cose e guardo gli uccelli del cielo. Ho capito quello che va bene per me.
Io quando ho un attacco di asma uso il ventolin.
Senza sarei morto 30 anni fa.
Tu se domani prendi il Coronarovirus hai altissime probabilità di lasciarci le penne se l'ospedale dove ti ricoverano non ha un respiratore per te perché magari sono tutti impegnati per i giovani che ho adesso sottocasa, fuori in gruppo a farsi le canne ai giardinetti.