Sì infatti. Però avendo ceduto alla tentazione di non far rispettare la sua autorità, ha dimostrato comunque la buona fede. E probabilmente è approdato dopo aver sentito il comando militare, questo non sappiamo.
In acque internazionali, non c'è nemmeno l'autorità Italiana, ma soltanto l'autorità del capitano di bordo. Quindi se avesse non solo sparato all'imbarcazione, ma anche affondata, nessuno avrebbe avuto il diritto di dire nulla. Ma c'è un dovere etico, che non permette questo.
E nell'etica c'entra anche la buona volontà di fare luce e collaborare. Ma che poi venga sfruttato a favore di una situazione politica insostenibile del paese confinante alle acque internazionali, è un atto vandalico contro l'etica, e per il resto illegale e illecito. Cioè in questa situazione, India ha perso la ragione, ma per sentimenti di inferiorità, ora deve dimostrare di esserne all'altezza e assumere il ruolo di aver ragione, anche quando non ce l'ha. E la merce di scambio sono due militari che nella faccenda coprono il ruolo dei capri espiatori. Ed è questo che non va bene.
E non va bene uguale che nelle acque internazionali confinanti all'India vi sia la presenza di pirati. Sarebbe compito dell'India a tenere sotto scacco questa gente, e non lo fa. Quindi ha usato questo escamontage per distogliere gli sguardi da un problema molto più grave del quale però se ne fregano altamente.
In altre parole, l'apparizione di due navi da guerra nel porto di Delhi con i cannoni puntati sul parlamento possono fare miracoli. Facciamo miracolare i Marò! Con tutti i santi che ci sono in India, pensi che non sia possibile?