Memoria di coppia

Brunetta

Utente di lunga data
Credo che di fronte a un tradimento o a una crisi di coppia tutti noi abbiamo sperimentato un profondo disorientamento e abbiamo provato a superarlo parlando con il partner.
In quei momenti tutti abbiamo provato un senso di estraneità perché benché avessimo condiviso per anni le stesse cose non avevamo lo stesso vissuto.
Quest'anno Sky ha mandato in onda una fiction molto ben fatta, The affair, che tratta di un tradimento da diversi punti di vista o, per meglio dire, come potrebbe ogni episodio di vita/fiction essere ricordato. L'espediente narrativo è geniale infatti è degli stessi autori di The treatment che è centrata sulla psicoterapia. So di averne già parlato, non ho perso la memoria, ma mesi fa e prendendo spunto da questa serie era una premessa necessaria.
Per rappresentare i diversi vissuti i fatti divergono per particolari significativi (tipo chi ha preso l'iniziativa) ma anche cose tipo gli abiti, la pettinatura che riescono a far comprendere il diverso modo in cui i personaggi si percepiscono.
Avevo già parlato di come quando una coppia è nella fase dello stato nascente ( http://www.alberoni.it/innamoramento.asp ) attua una modalità di racconto di sé e delle esperienze comuni molto ricco ed emotivo che crea quella che si definisce, anche per le Nazioni, il mito fondatore. Può andare da "dal primo momento che ti ho visto ho sentito un colpo al cuore" al "inizialmente mi eri indifferente, anzi antipatico, poi...".
Questa iniziale costruzione comune di visssuto comune viene gradualmente abbandonato portando a quella sensazione di estraneità, di aver vissuto cose diverse o meglio di aver vissuto insieme da estranei.
Se, come spiega questa studiosa ( https://www.ted.com/talks/elizabeth_loftus_the_fiction_of_memory?language=it ) i ricordi possono costruirsi sia per stimoli esterni sia per elaborazione di racconti altrui forse quello che manca in una coppia non è quello che non c'è, ma quello che non ci si è raccontato e quindi creato.
Ma potrebbe anche esserci una costruzione mentale di cose che non ci sono mai state, non solo emotivamente, ma anche reali.
Avete presenti quelle discussioni in cui lei ricorda ogni particolare di fronte a un lui basito? Ecco non è che magari quei ricordi di lei sono stati indotti dal completamento di fatti piuttosto banali quando li ha rievocati per sé o le amiche?
In conclusione non potrebbero essere tutte le ragioni per cui vogliamo rimanere in una relazione una illusione?

http://nuovoeutile.it/la-memoria-e-una-facolta-straordinaria/
 

ologramma

Utente di lunga data
Credo che di fronte a un tradimento o a una crisi di coppia tutti noi abbiamo sperimentato un profondo disorientamento e abbiamo provato a superarlo parlando con il partner.
In quei momenti tutti abbiamo provato un senso di estraneità perché benché avessimo condiviso per anni le stesse cose non avevamo lo stesso vissuto.
Quest'anno Sky ha mandato in onda una fiction molto ben fatta, The affair, che tratta di un tradimento da diversi punti di vista o, per meglio dire, come potrebbe ogni episodio di vita/fiction essere ricordato. L'espediente narrativo è geniale infatti è degli stessi autori di The treatment che è centrata sulla psicoterapia. So di averne già parlato, non ho perso la memoria, ma mesi fa e prendendo spunto da questa serie era una premessa necessaria.
Per rappresentare i diversi vissuti i fatti divergono per particolari significativi (tipo chi ha preso l'iniziativa) ma anche cose tipo gli abiti, la pettinatura che riescono a far comprendere il diverso modo in cui i personaggi si percepiscono.
Avevo già parlato di come quando una coppia è nella fase dello stato nascente ( http://www.alberoni.it/innamoramento.asp ) attua una modalità di racconto di sé e delle esperienze comuni molto ricco ed emotivo che crea quella che si definisce, anche per le Nazioni, il mito fondatore. Può andare da "dal primo momento che ti ho visto ho sentito un colpo al cuore" al "inizialmente mi eri indifferente, anzi antipatico, poi...".
Questa iniziale costruzione comune di visssuto comune viene gradualmente abbandonato portando a quella sensazione di estraneità, di aver vissuto cose diverse o meglio di aver vissuto insieme da estranei.
Se, come spiega questa studiosa ( https://www.ted.com/talks/elizabeth_loftus_the_fiction_of_memory?language=it ) i ricordi possono costruirsi sia per stimoli esterni sia per elaborazione di racconti altrui forse quello che manca in una coppia non è quello che non c'è, ma quello che non ci si è raccontato e quindi creato.
Ma potrebbe anche esserci una costruzione mentale di cose che non ci sono mai state, non solo emotivamente, ma anche reali.
Avete presenti quelle discussioni in cui lei ricorda ogni particolare di fronte a un lui basito? Ecco non è che magari quei ricordi di lei sono stati indotti dal completamento di fatti piuttosto banali quando li ha rievocati per sé o le amiche?
In conclusione non potrebbero essere tutte le ragioni per cui vogliamo rimanere in una relazione una illusione?

http://nuovoeutile.it/la-memoria-e-una-facolta-straordinaria/
.
e lo credo che non dormi:eek:
 

francoff

Utente di lunga data
Credo che di fronte a un tradimento o a una crisi di coppia tutti noi abbiamo sperimentato un profondo disorientamento e abbiamo provato a superarlo parlando con il partner.
In quei momenti tutti abbiamo provato un senso di estraneità perché benché avessimo condiviso per anni le stesse cose non avevamo lo stesso vissuto.
Quest'anno Sky ha mandato in onda una fiction molto ben fatta, The affair, che tratta di un tradimento da diversi punti di vista o, per meglio dire, come potrebbe ogni episodio di vita/fiction essere ricordato. L'espediente narrativo è geniale infatti è degli stessi autori di The treatment che è centrata sulla psicoterapia. So di averne già parlato, non ho perso la memoria, ma mesi fa e prendendo spunto da questa serie era una premessa necessaria.
Per rappresentare i diversi vissuti i fatti divergono per particolari significativi (tipo chi ha preso l'iniziativa) ma anche cose tipo gli abiti, la pettinatura che riescono a far comprendere il diverso modo in cui i personaggi si percepiscono.
Avevo già parlato di come quando una coppia è nella fase dello stato nascente ( http://www.alberoni.it/innamoramento.asp ) attua una modalità di racconto di sé e delle esperienze comuni molto ricco ed emotivo che crea quella che si definisce, anche per le Nazioni, il mito fondatore. Può andare da "dal primo momento che ti ho visto ho sentito un colpo al cuore" al "inizialmente mi eri indifferente, anzi antipatico, poi...".
Questa iniziale costruzione comune di visssuto comune viene gradualmente abbandonato portando a quella sensazione di estraneità, di aver vissuto cose diverse o meglio di aver vissuto insieme da estranei.
Se, come spiega questa studiosa ( https://www.ted.com/talks/elizabeth_loftus_the_fiction_of_memory?language=it ) i ricordi possono costruirsi sia per stimoli esterni sia per elaborazione di racconti altrui forse quello che manca in una coppia non è quello che non c'è, ma quello che non ci si è raccontato e quindi creato.
Ma potrebbe anche esserci una costruzione mentale di cose che non ci sono mai state, non solo emotivamente, ma anche reali.
Avete presenti quelle discussioni in cui lei ricorda ogni particolare di fronte a un lui basito? Ecco non è che magari quei ricordi di lei sono stati indotti dal completamento di fatti piuttosto banali quando li ha rievocati per sé o le amiche?
In conclusione non potrebbero essere tutte le ragioni per cui vogliamo rimanere in una relazione una illusione?

http://nuovoeutile.it/la-memoria-e-una-facolta-straordinaria/
infatti....
 

francoff

Utente di lunga data
Nel tuo caso è presto per dirlo. Non hai ancora deciso se ci vuoi stare .....
...



sai....tanti dubbi....comunque è prestissimo non presto....e anche lei dovrà esserne sicura, certe dichiarazioni sull' onda dell' emozione hanno ben poco valore...
 

Cuore infranto

Utente di lunga data
Credo che di fronte a un tradimento o a una crisi di coppia tutti noi abbiamo sperimentato un profondo disorientamento e abbiamo provato a superarlo parlando con il partner.
In quei momenti tutti abbiamo provato un senso di estraneità perché benché avessimo condiviso per anni le stesse cose non avevamo lo stesso vissuto.
Quest'anno Sky ha mandato in onda una fiction molto ben fatta, The affair, che tratta di un tradimento da diversi punti di vista o, per meglio dire, come potrebbe ogni episodio di vita/fiction essere ricordato. L'espediente narrativo è geniale infatti è degli stessi autori di The treatment che è centrata sulla psicoterapia. So di averne già parlato, non ho perso la memoria, ma mesi fa e prendendo spunto da questa serie era una premessa necessaria.
Per rappresentare i diversi vissuti i fatti divergono per particolari significativi (tipo chi ha preso l'iniziativa) ma anche cose tipo gli abiti, la pettinatura che riescono a far comprendere il diverso modo in cui i personaggi si percepiscono.
Avevo già parlato di come quando una coppia è nella fase dello stato nascente ( http://www.alberoni.it/innamoramento.asp ) attua una modalità di racconto di sé e delle esperienze comuni molto ricco ed emotivo che crea quella che si definisce, anche per le Nazioni, il mito fondatore. Può andare da "dal primo momento che ti ho visto ho sentito un colpo al cuore" al "inizialmente mi eri indifferente, anzi antipatico, poi...".
Questa iniziale costruzione comune di visssuto comune viene gradualmente abbandonato portando a quella sensazione di estraneità, di aver vissuto cose diverse o meglio di aver vissuto insieme da estranei.
Se, come spiega questa studiosa ( https://www.ted.com/talks/elizabeth_loftus_the_fiction_of_memory?language=it ) i ricordi possono costruirsi sia per stimoli esterni sia per elaborazione di racconti altrui forse quello che manca in una coppia non è quello che non c'è, ma quello che non ci si è raccontato e quindi creato.
Ma potrebbe anche esserci una costruzione mentale di cose che non ci sono mai state, non solo emotivamente, ma anche reali.
Avete presenti quelle discussioni in cui lei ricorda ogni particolare di fronte a un lui basito? Ecco non è che magari quei ricordi di lei sono stati indotti dal completamento di fatti piuttosto banali quando li ha rievocati per sé o le amiche?
In conclusione non potrebbero essere tutte le ragioni per cui vogliamo rimanere in una relazione una illusione?

http://nuovoeutile.it/la-memoria-e-una-facolta-straordinaria/
Il tempo, solo il tempo dirà ...........
 

Skorpio

Utente di lunga data
...

Riprendo questo pezzettino del post

i ricordi possono costruirsi sia per stimoli esterni sia per elaborazione di racconti altrui forse quello che manca in una coppia non è quello che non c'è, ma quello che non ci si è raccontato e quindi creato.
Ma potrebbe anche esserci una costruzione mentale di cose che non ci sono mai state, non solo emotivamente, ma anche reali.


Questo è sicuro. Ma credo anche inevitabile, però.

Ed è nel bene come nel male, cioè possono esserci costruzioni sia positive che negative, passate o anche in itinere

Però mi sfugge l'argomento su cui vorresti andare a "battere", nello specifico.. Forse quello che ho citato io?
 

iosolo

Utente di lunga data
Credo che di fronte a un tradimento o a una crisi di coppia tutti noi abbiamo sperimentato un profondo disorientamento e abbiamo provato a superarlo parlando con il partner.
In quei momenti tutti abbiamo provato un senso di estraneità perché benché avessimo condiviso per anni le stesse cose non avevamo lo stesso vissuto.
Quest'anno Sky ha mandato in onda una fiction molto ben fatta, The affair, che tratta di un tradimento da diversi punti di vista o, per meglio dire, come potrebbe ogni episodio di vita/fiction essere ricordato. L'espediente narrativo è geniale infatti è degli stessi autori di The treatment che è centrata sulla psicoterapia. So di averne già parlato, non ho perso la memoria, ma mesi fa e prendendo spunto da questa serie era una premessa necessaria.
Per rappresentare i diversi vissuti i fatti divergono per particolari significativi (tipo chi ha preso l'iniziativa) ma anche cose tipo gli abiti, la pettinatura che riescono a far comprendere il diverso modo in cui i personaggi si percepiscono.
Avevo già parlato di come quando una coppia è nella fase dello stato nascente ( http://www.alberoni.it/innamoramento.asp ) attua una modalità di racconto di sé e delle esperienze comuni molto ricco ed emotivo che crea quella che si definisce, anche per le Nazioni, il mito fondatore. Può andare da "dal primo momento che ti ho visto ho sentito un colpo al cuore" al "inizialmente mi eri indifferente, anzi antipatico, poi...".
Questa iniziale costruzione comune di visssuto comune viene gradualmente abbandonato portando a quella sensazione di estraneità, di aver vissuto cose diverse o meglio di aver vissuto insieme da estranei.
Se, come spiega questa studiosa ( https://www.ted.com/talks/elizabeth_loftus_the_fiction_of_memory?language=it ) i ricordi possono costruirsi sia per stimoli esterni sia per elaborazione di racconti altrui forse quello che manca in una coppia non è quello che non c'è, ma quello che non ci si è raccontato e quindi creato.
Ma potrebbe anche esserci una costruzione mentale di cose che non ci sono mai state, non solo emotivamente, ma anche reali.
Avete presenti quelle discussioni in cui lei ricorda ogni particolare di fronte a un lui basito? Ecco non è che magari quei ricordi di lei sono stati indotti dal completamento di fatti piuttosto banali quando li ha rievocati per sé o le amiche?
In conclusione non potrebbero essere tutte le ragioni per cui vogliamo rimanere in una relazione una illusione?

http://nuovoeutile.it/la-memoria-e-una-facolta-straordinaria/
Ma non è così per ogni relazione?!
Nel senso anche non amorosa. I nostri ricordi a volte non sono altro che ricordi di un ricordo lontano.
Come quando ci raccontiamo qualcosa che è successo nell'infanzia, viviamo nel ricordo non solo nostro ma anche di chi quel ricordo lo ha arricchito e mostrato.

Io con i miei fratelli abbiamo ricordi diversi della nostra infanzia, nel senso che ci ricordiamo proprio cose diverse, fatti che sono successi in modo diverso.

Credo che l'illusione, i nostri percorsi mentali, il modo in cui guardiamo il mondo sia per la maggiorparte illusione.

Con il tradimento un po' dell'illusione invece crolla. Quando la realtà ti si butta davanti con tremenda forza non puoi più crearti alibi... poi riprovi a ricostruirti alcuni elementi nella testa per poter affrontare la realtà.
Ma è un illusione diversa... anzi anche i ricordi in alcuni casi spariscono o si modificano con le nuove certezze.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Riprendo questo pezzettino del post

i ricordi possono costruirsi sia per stimoli esterni sia per elaborazione di racconti altrui forse quello che manca in una coppia non è quello che non c'è, ma quello che non ci si è raccontato e quindi creato.
Ma potrebbe anche esserci una costruzione mentale di cose che non ci sono mai state, non solo emotivamente, ma anche reali.


Questo è sicuro. Ma credo anche inevitabile, però.

Ed è nel bene come nel male, cioè possono esserci costruzioni sia positive che negative, passate o anche in itinere

Però mi sfugge l'argomento su cui vorresti andare a "battere", nello specifico.. Forse quello che ho citato io?
Voglio andare a parare (perdonate se non sono riuscita ad argomentare bene, ma ho avuto una intuizione che volevo fermare) che se finisce la comunicazione delle emozioni (ed è proprio quello di cui parlavi in questi giorni, ecco cosa mi strideva) si creano falsi ricordi comuni perché sono solo individuali. Si diventa estranei senza saperlo. È solo quando per il tradimento ci si ritrova di nuovo nuovi e si tirano fuori emozioni, ricordi, sentimenti si scopre quanto lo si è. Anche se ci si ostina a non volerlo ammettere fino a ricominciare a non dire o a dire solo quello che serve per non conoscersi, ma continuare a riconoscersi e fingere di creare nuova memoria comune.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma non è così per ogni relazione?!
Nel senso anche non amorosa. I nostri ricordi a volte non sono altro che ricordi di un ricordo lontano.
Come quando ci raccontiamo qualcosa che è successo nell'infanzia, viviamo nel ricordo non solo nostro ma anche di chi quel ricordo lo ha arricchito e mostrato.

Io con i miei fratelli abbiamo ricordi diversi della nostra infanzia, nel senso che ci ricordiamo proprio cose diverse, fatti che sono successi in modo diverso.

Credo che l'illusione, i nostri percorsi mentali, il modo in cui guardiamo il mondo sia per la maggiorparte illusione.

Con il tradimento un po' dell'illusione invece crolla. Quando la realtà ti si butta davanti con tremenda forza non puoi più crearti alibi... poi riprovi a ricostruirti alcuni elementi nella testa per poter affrontare la realtà.
Ma è un illusione diversa... anzi anche i ricordi in alcuni casi spariscono o si modificano con le nuove certezze.
Ho risposto a Skorpio.

Io non credo che si possa ricostruire dopo essersi scoperti non solo diversi, ma con un vissuto diverso.

Faccio un esempio straziante. Quando si ha un figlio è ormai nella prassi da almeno cinquant'anni (mia madre ne era inorridita, ad esempio, perché pensava fosse un momento che avrebbe tolto poesia) che il padre partecipi al parto e poi alla cura del bambino. Io sono consapevole ora che le battute ironiche di mio marito non erano battute, ma un suo modo per dirmi che avevamo un vissuto diverso di quell'evento fondamentale è quella diversità che ha determinato tanta altra diversità successiva. Io comunicavo, lui pure. Ma io ridimensionavo a battute il suo vissuto perché per me era inconcepibile, inaccettabile tanta superficialità emotiva, lui mi trovava eccessiva e piena di esaltazione fastidiosa.
Lasciamo stare che io sono stata una bambina molto amata e lui no, cosa che non avevo proprio colpevolmente considerato, cosa che non solo non gli faceva capire che quello che dicevo corrispondeva a una reale profondità, ma gli mostrava anche crudelmente quanto non fosse stato amato.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Divì

Utente senza meta
Ho risposto a Skorpio.

Io non credo che si possa ricostruire dopo essersi scoperti non solo diversi, ma con un vissuto diverso.

Faccio un esempio straziante. Quando si ha un figlio è ormai nella prassi da almeno cinquant'anni (mia madre ne era inorridita, ad esempio, perché pensava fosse un momento che avrebbe tolto poesia) che il padre partecipi al parto e poi alla cura del bambino. Io sono consapevole ora che le battute ironiche di mio marito non erano battute, ma un suo modo per dirmi che avevamo un vissuto diverso di quell'evento fondamentale è quella diversità che ha determinato tanta altra diversità successiva. Io comunicavo, lui pure. Ma io ridimensionavo a battute il suo vissuto perché per me era inconcepibile, inaccettabile tanta superficialità emotiva, lui mi trovava eccessiva e piena di esaltazione fastidiosa.
Lasciamo stare che io sono stata una bambina molto amata e lui no, cosa che non avevo proprio colpevolmente considerato, cosa che non solo non gli faceva capire che quello che dicevo corrispondeva a una reale profondità, ma gli mostrava anche crudelmente quanto non fosse stato amato.
Sulla base di questo, allora, io dovrei poter ricostruire alla grande. Il mito fondatore della nostra coppia originaria e i nostri ricordi dei primi anni insieme sono ancora condivisi. Proprio per questo penso che deve aver provato qualcosa di grande da un punto di vista emotivo tanto da deragliare.
Ma magari è una illusione anche questa?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sulla base di questo, allora, io dovrei poter ricostruire alla grande. Il mito fondatore della nostra coppia originaria e i nostri ricordi dei primi anni insieme sono ancora condivisi. Proprio per questo penso che deve aver provato qualcosa di grande da un punto di vista emotivo tanto da deragliare.
Ma magari è una illusione anche questa?
Non basta la comunanza dell'inizio se non continua.
Il tradimento comporta la costruzione di memorie separate e inconciliabili.
Ci si può massacrare quanto si vuole indagando per conoscere tutti i particolari per appropriarsi di quei ricordi, ma resteranno vissuti separati perché ciò che per uno è stato esaltazione, per l'altro resterà sempre atroce tradimento.
Tu, voi, avete una vita ricchissima di esperienze comuni (io dico frenetica) che dovrebbe creare un vissuto comune, ma resta sempre la parte autonoma e impenetrabile e la difficoltà di sentire nello stesso modo che mantiene una percentuale di estraneità. L'entità di quella estraneità deve essere valutata.
 

iosolo

Utente di lunga data
Ho risposto a Skorpio.

Io non credo che si possa ricostruire dopo essersi scoperti non solo diversi, ma con un vissuto diverso.

Faccio un esempio straziante. Quando si ha un figlio è ormai nella prassi da almeno cinquant'anni (mia madre ne era inorridita, ad esempio, perché pensava fosse un momento che avrebbe tolto poesia) che il padre partecipi al parto e poi alla cura del bambino. Io sono consapevole ora che le battute ironiche di mio marito non erano battute, ma un suo modo per dirmi che avevamo un vissuto diverso di quell'evento fondamentale è quella diversità che ha determinato tanta altra diversità successiva. Io comunicavo, lui pure. Ma io ridimensionavo a battute il suo vissuto perché per me era inconcepibile, inaccettabile tanta superficialità emotiva, lui mi trovava eccessiva e piena di esaltazione fastidiosa.
Lasciamo stare che io sono stata una bambina molto amata e lui no, cosa che non avevo proprio colpevolmente considerato, cosa che non solo non gli faceva capire che quello che dicevo corrispondeva a una reale profondità, ma gli mostrava anche crudelmente quanto non fosse stato amato.
Quando cominci una storia hai sempre un vissuto diverso dal tuo nuovo compagno, avete emozioni, esperienze, ricordi diversi... la ricostruzione dopo un tradimento comincia un po' da lì, con più fatica certo e con tanti strascichi ovviamente e dai risultati completamente incerti.

Il tradimento come dici tu ha un vissuto diverso per il tradito e per il traditore. Quello che per lui era gioia e evasione per te era motivo di tormento.
Ho talmente tanti di quei dolorosi ricordi di quel periodo, che pensare che lui nel frattempo era esaltato, emozionato e stava vivendo il suo giro di giostra mi rende molto ma molto incazzata...

La differenza sta lì ed è quella che va scardinata. Lui parla di distanza, di indifferenza da parte mia... io penso che lui abbia solamente cercato la scusa per andare oltre, dove probabilmente aveva voglia di andare.

Loro parlano di parentesi e mancata comunicazione per un periodo di tempo, il tradito si sente invece estraneo al traditore in tutto e per tutto.

Per questo però il percorso di chi ricostruisce è lungo e difficile e sinceramente... stiamo comunicando molto di più ora che per anni e anni.
Comunicazione vera intendo.
 

Divì

Utente senza meta
Non basta la comunanza dell'inizio se non continua.
Il tradimento comporta la costruzione di memorie separate e inconciliabili.
Ci si può massacrare quanto si vuole indagando per conoscere tutti i particolari per appropriarsi di quei ricordi, ma resteranno vissuti separati perché ciò che per uno è stato esaltazione, per l'altro resterà sempre atroce tradimento.
Tu, voi, avete una vita ricchissima di esperienze comuni (io dico frenetica) che dovrebbe creare un vissuto comune, ma resta sempre la parte autonoma e impenetrabile e la difficoltà di sentire nello stesso modo che mantiene una percentuale di estraneità. L'entità di quella estraneità deve essere valutata.
Non sono affatto sicura che siano esperienza comuni. Sono esperienze che facciamo FISICAMENTE insieme ..... me le godo di più da sola.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Quando cominci una storia hai sempre un vissuto diverso dal tuo nuovo compagno, avete emozioni, esperienze, ricordi diversi... la ricostruzione dopo un tradimento comincia un po' da lì, con più fatica certo e con tanti strascichi ovviamente e dai risultati completamente incerti.

Il tradimento come dici tu ha un vissuto diverso per il tradito e per il traditore. Quello che per lui era gioia e evasione per te era motivo di tormento.
Ho talmente tanti di quei dolorosi ricordi di quel periodo, che pensare che lui nel frattempo era esaltato, emozionato e stava vivendo il suo giro di giostra mi rende molto ma molto incazzata...

La differenza sta lì ed è quella che va scardinata. Lui parla di distanza, di indifferenza da parte mia... io penso che lui abbia solamente cercato la scusa per andare oltre, dove probabilmente aveva voglia di andare.

Loro parlano di parentesi e mancata comunicazione per un periodo di tempo, il tradito si sente invece estraneo al traditore in tutto e per tutto.

Per questo però il percorso di chi ricostruisce è lungo e difficile e sinceramente... stiamo comunicando molto di più ora che per anni e anni.
Comunicazione vera intendo.
Non c'è paragone tra il vissuto individuale prima di conoscersi e dopo.
A parte che io sono per le relazioni tra coetanei perché per me è fondamentale avere gli stessi riferimenti culturali.
Io sto parlando di quella estraneità che si scopre non solo sul tradimento che è logico e inevitabile, ma su quello che si credeva di avere comune.
 
Top