MENOPAUSA

Marjanna

Utente di lunga data
Non hai torto, ma nemmeno ragione.
Non tutti sono così doppi, meschini e miseri.
Io mi baso su quanto affermato dai traditori nel tempo in questo stesso forum.
Non tutti ma la maggioranza.

La prima parte quoto, non colgo il senso di definire compagno l’amante e vivere con uno di cui interessa poco o che comunque non è un compagno.
sulla seconda parte non condivido o meglio può essere anche così, spesso non lo è
Mancano sempre le sfumature. O si è trattate come prostitute o si è l’amore della vita. In mezzo c’è molto che non viene considerato
Sicuramente ci sono le sfumature, io sto a quanto viene affermato qui.
Per il resto devi chiedere a @Martes
 

Nocciola

Super Moderatore
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Io mi baso su quanto affermato dai traditori nel tempo in questo stesso forum.
Non tutti ma la
A volte, ma può essere una mia sensazione, ho là sensazioni che sminuisci tutte le relazioni per accettare quello che ti è successo.
 

Martes

Utente di lunga data
La prima parte quoto, non colgo il senso di definire compagno l’amante e vivere con uno di cui interessa poco o che comunque non è un compagno.
Cito Nocciola, ma rispondo anche a @Marjanna.
È normale non capire il senso di ciò di cui non si conosce il contenuto. È appunto quello che intendevo nel dire che, per quanto presuntuosa possa provare ad essere, non capirò mai leggendo le etichette (come dice @Skorpio) di situazioni che non ho mai sperimentato, certe affermazioni che non so davvero dove collocare.
Ritengo comunque difficile che si possano ridurre i rapporti umani ai minimi termini come a volte leggo e mi sembra piuttosto una forma di difesa, ma è un mia visione.
Come dicevo non credo nemmeno che chi va a prostitute lo faccia "per scopare e basta", ma che faccia comodo dirlo. Fa comodo alla donna che non è prostituta perché così può sentire che da lei si cerchi qualcosa "di più". Fa comodo all'uomo che ci va perché così può evitare di ascoltare, o anche semplicemente di esporre, le fragilità, i bisogni e i desideri che lo spingono a farlo.
(Era solo un esempio su cosa intendevo con ridurre ai minimi termini)
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Cito Nocciola, ma rispondo anche a @Marjanna.
È normale non capire il senso di ciò di cui non si conosce il contenuto. È appunto quello che intendevo nel dire che, per quanto presuntuosa possa provare ad essere, non capirò mai leggendo le etichette (come dice @Skorpio) di situazioni che non ho mai sperimentato, certe affermazioni che non so davvero dove collocare.
Ritengo comunque difficile che si possano ridurre i rapporti umani ai minimi termini come a volte leggo e mi sembra piuttosto una forma di difesa, ma è un mia visione.
Come dicevo non credo nemmeno che chi va a prostitute lo faccia "per scopare e basta", ma che faccia comodo dirlo. Fa comodo alla donna che non è prostituta perché così può sentire che da lei si cerchi qualcosa "di più". Fa comodo all'uomo che ci va perché così può evitare di ascoltare, o anche semplicemente di esporre, le fragilità, i bisogni e i desideri che lo spingono a farlo.
(Era solo un esempio su cosa intendevo con ridurre ai minimi termini)
Io non ho mai ridotto i rapporti ai minimi termini. Ho avuto storie con persone a cui ero legata da molto altro che dal sesso
Però non capisco il definire un amante un compagno e poi vivere con un altro.
o meglio non colloco l’altro. Non so se riesco a spiegarlo. Per definirlo compagno io devo (quindi mia definizione di compagno) amarlo vivere la quotidianità con lui, se non resta un amante (se sono impegnata questo è) che non vuol dire che è sesso e basta. Può essere molto altro ma la definizione di compagno la trovo fuorviante, soprattutto se lui dovesse sssere sposato e avere quindi una compagna. Poi ognuno conosce le sue dinamiche. Per me è un abbellimento (non so nemmeno se il termine esiste :) ) di qualcosa che è sicuramente bello senza termini “eccessivi”
Se chi frequento mi definisse compagna mi stranirei parecchio
 

Martes

Utente di lunga data
Se chi frequento mi definisse compagna mi stranirei parecchio
Giustamente ti basi sulla tua esperienza e sul tuo modo di vivere le relazioni, io sulle mie.
Lui mi definisce compagna e non mi stranisco per niente, poiché così è nelle dinamiche che ci sono tra noi. Dinamiche condite da fatti molto concreti, anche, non solo da parole e "bei momenti"
 

Nocciola

Super Moderatore
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Giustamente ti basi sulla tua esperienza e sul tuo modo di vivere le relazioni, io sulle mie.
Lui mi definisce compagna e non mi stranisco per niente, poiché così è nelle dinamiche che ci sono tra noi. Dinamiche condite da fatti molto concreti, anche, non solo da parole e "bei momenti"
Più che sulla esperienza sul significato diverso che diamo ai termini.
 

oriente70

Utente di lunga data
Certo con l'amante è differente 😎...
Il coniuge è routine 😎....
Ho un collega che usa il kramagra con le amati e con la moglie va normale 😎😎😎altrimenti la coniuge si abitua troppo bene...
Diciamo che al coniuge si da il minimo indispensabile per tenerlo tranqullo/a😎....
Nel momento che si ha un'amante il coniuge e famiglia sono da contorno al piatto principale 😁.... In quei momenti si è disposti a far fallire il progetto per vivere il proprio momento 😎😎.
 

Martes

Utente di lunga data
Più che sulla esperienza sul significato diverso che diamo ai termini.
Può essere, ma non ne sono sicura.
Se tu fossi al mio posto magari potresti anche utilizzare lo stesso termine.
Non è un abbellimento né un'illusione, di questo sono più che certa, per quello che sto vivendo io
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Può essere, ma non ne sono sicura.
Se tu fossi al mio posto magari potresti anche utilizzare lo stesso termine.
Non è un abbellimento né un'illusione, di questo sono più che certa, per quello che sto vivendo io
Non metto in dubbio quello che stai vivendo e ci mancherebbe altro . Ripeto un compagno è qualcuno con cui vivo una quotidianità , con cui ho un progetto non può essere qualcuno che quando è sera torna da un’altra o io torno da un altro.
quindi per me non potrei considerare compagno uno che ha una moglie figli e una vita oltre me fatta di cose in cui io non entro e viceversa
Poi puoi vivere la più bella storia d’amore mai vissuta e ne sono felice per te (anche se a me da donna sposata anche questo fa un po’ sorridere) ma la definizione per il significato che io gli do è inconciliabile
Non sto dicendo che per te non lo sia
 

Skorpio

Utente di lunga data
Cito Nocciola, ma rispondo anche a @Marjanna.
È normale non capire il senso di ciò di cui non si conosce il contenuto. È appunto quello che intendevo nel dire che, per quanto presuntuosa possa provare ad essere, non capirò mai leggendo le etichette (come dice @Skorpio) di situazioni che non ho mai sperimentato, certe affermazioni che non so davvero dove collocare.
Ritengo comunque difficile che si possano ridurre i rapporti umani ai minimi termini come a volte leggo e mi sembra piuttosto una forma di difesa, ma è un mia visione.
Come dicevo non credo nemmeno che chi va a prostitute lo faccia "per scopare e basta", ma che faccia comodo dirlo. Fa comodo alla donna che non è prostituta perché così può sentire che da lei si cerchi qualcosa "di più". Fa comodo all'uomo che ci va perché così può evitare di ascoltare, o anche semplicemente di esporre, le fragilità, i bisogni e i desideri che lo spingono a farlo.
(Era solo un esempio su cosa intendevo con ridurre ai minimi termini)
il termine compagno/compagna viene usato comunemente in presenza di requisiti genericamente riconoscibili, uno di questi è ad esempio vivere sotto lo stesso tetto, o avere in programma di andare a viverci

Se manca un requisito di pubblica riconoscibilità facilmente e automaticamente individuabile da chiunque (anche un illustre sconosciuto, come può essere il postino che ti porta le raccomandate) ecco che la attribuzione del termine va in affanno

Tanti anni fa, durante il processo a Piero Pacciani venne coniato pubblicamente il termine di "compagni di merende" che fino a quel momento non voleva dire un fico secco, nel senso del significato che poi è andato ad assumere

Sono passate decine di anni ma quel modo di dire è rimasto ed è pubblicamente riconosciuto per attribuire a 2 o più persone un modo di essere "compagni" molto particolare (e inquietante)

Due compagni di merende ad esempio, non devono affatto vivere sotto lo stesso tetto e nemmeno avere una frequentazione quotidiana, per essere "compagni di merende"
 

Martes

Utente di lunga data
Non metto in dubbio quello che stai vivendo e ci mancherebbe altro . Ripeto un compagno è qualcuno con cui vivo una quotidianità , con cui ho un progetto non può essere qualcuno che quando è sera torna da un’altra o io torno da un altro.
quindi per me non potrei considerare compagno uno che ha una moglie figli e una vita oltre me fatta di cose in cui io non entro e viceversa
Poi puoi vivere la più bella storia d’amore mai vissuta e ne sono felice per te (anche se a me da donna sposata anche questo fa un po’ sorridere) ma la definizione per il significato che io gli do è inconciliabile
Non sto dicendo che per te non lo sia
il termine compagno/compagna viene usato comunemente in presenza di requisiti genericamente riconoscibili, uno di questi è ad esempio vivere sotto lo stesso tetto, o avere in programma di andare a viverci

Se manca un requisito di pubblica riconoscibilità facilmente e automaticamente individuabile da chiunque (anche un illustre sconosciuto, come può essere il postino che ti porta le raccomandate) ecco che la attribuzione del termine va in affanno

Tanti anni fa, durante il processo a Piero Pacciani venne coniato pubblicamente il termine di "compagni di merende" che fino a quel momento non voleva dire un fico secco, nel senso del significato che poi è andato ad assumere

Sono passate decine di anni ma quel modo di dire è rimasto ed è pubblicamente riconosciuto per attribuire a 2 o più persone un modo di essere "compagni" molto particolare (e inquietante)

Due compagni di merende ad esempio, non devono affatto vivere sotto lo stesso tetto e nemmeno avere una frequentazione quotidiana, per essere "compagni di merende"
Appunto sui requisiti avevo aperto un 3d un anno e mezzo fa
 

Skorpio

Utente di lunga data
Appunto sui requisiti avevo aperto un 3d un anno e mezzo fa
Sono soggettivi
Pensa che c'è chi non si considera compagno/compagna se non apri il conto corrente cointestato al monte dei paschi di Siena

E anche come ti guarda storto e con diffidenza, se gli dici che veramente tu hai sempre avuto un tuo conto corrente personale da quando hai compiuto 18 anni

Sono parametri estremamente soggettivi
 

Martes

Utente di lunga data
Appunto.
E la soggettività è anche condizionata dalle esperienze e dal modo di elaborarle, secondo me
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
il termine compagno/compagna viene usato comunemente in presenza di requisiti genericamente riconoscibili, uno di questi è ad esempio vivere sotto lo stesso tetto, o avere in programma di andare a viverci

Se manca un requisito di pubblica riconoscibilità facilmente e automaticamente individuabile da chiunque (anche un illustre sconosciuto, come può essere il postino che ti porta le raccomandate) ecco che la attribuzione del termine va in affanno

Tanti anni fa, durante il processo a Piero Pacciani venne coniato pubblicamente il termine di "compagni di merende" che fino a quel momento non voleva dire un fico secco, nel senso del significato che poi è andato ad assumere

Sono passate decine di anni ma quel modo di dire è rimasto ed è pubblicamente riconosciuto per attribuire a 2 o più persone un modo di essere "compagni" molto particolare (e inquietante)

Due compagni di merende ad esempio, non devono affatto vivere sotto lo stesso tetto e nemmeno avere una frequentazione quotidiana, per essere "compagni di merende"
Perché inquietante
Io trovo meraviglioso avere un compagno, certo dobbiamo essere d’accordo io e lui sul significato che diamo al termine
Un po’ come “ti amo” . Se il tuo ti amo non corrisponde al significato che gli do io non ha valore per me come se fosse un ti amo vero.
però non puoi paragonare il termine compagni di merende con l’essere il compagno di una persona.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Appunto.
E la soggettività è anche condizionata dalle esperienze e dal modo di elaborarle, secondo me
È condizionata da tutto quanto si decide essere condizionante per noi, dal contesto sociale in cui si vive, alle persone che si frequentano, a quel che dice il parroco all'omelia

Proprio sul conto corrente cointestato ricordo una paurosa litigata di una coppia amica dopo una cena, dove venne fuori che un'altra coppia lo aveva fatto

Fino a quel momento li erano belli tranquilli, ma si fecero condizionare e nel dopo cena scoppio' una litigata formidabile
 

Skorpio

Utente di lunga data
Perché inquietante
Io trovo meraviglioso avere un compagno, certo dobbiamo essere d’accordo io e lui sul significato che diamo al termine
Un po’ come “ti amo” . Se il tuo ti amo non corrisponde al significato che gli do io non ha valore per me come se fosse un ti amo vero.
però non puoi paragonare il termine compagni di merende con l’essere il compagno di una persona.
Hai ragione
Il problema è sempre il ti amo "Vero"

Dove al posto di "vero" si sottintende sempre "quello che IO riconosco come vero" :)
 

Marjanna

Utente di lunga data
Si capisce, ma per me è una questione di contenuti non di etichetta

Allo stesso modo della amante come giocattolo, per molti la moglie è quella che al sabato sera gliela deve dare (sono il marito, eh porcozzio!)

Io le etichette non le considero proprio nel mio ragionamento, non mi aiutano, non definiscono contenuti

Vero è che per molti l'etichetta stessa coincide con il contenuto, e sicuramente sono persone per cui "territorio" di relazione non esiste, perché il territorio è banalmente l'etichetta stessa

Come quelli che al ristorante ordinano lo "champagne" senza sapere un cazzo di come si produce uno champagne, perché quel che conta è che sia champagne

L'etichetta

Quindi una "amante" (etichetta) mi deve eccitare (epporcozzio) una moglie mi deve far cena e badare ai figli e al sabato sera mi deve dare la topa (epporcozzio)

Dipende dalla qualità dei cervelli in ballo, sempre.

Indipendentemente dai territori dove ballano
Neppure per me è così Skorpio, concordo con te, sulla qualità dei cervelli invece ho qualche dubbio.
Ti dirò che in alcune affermazioni -non di questo topic, parlo del forum in generale- ho trovato elementi "arcaici", tanto da farmi venire in mente i tempi della case chiuse. A quei tempi le mogli odiavano le prostitute (che spesso si trovavano a fare una vita grama, e con una carriera al contrario, tant'è che via via che invecchiavano diminuivano le stelle dei bordelli in cui potevano lavorare e di conseguenza il loro tariffario). E queste due tipologie di donne era interesse che non si incontrassero (le prostitute avevano proprio divieti ad accedere a dei locali, mi pare anche la chiesa ma potrei sbagliare), che non si parlassero le une con le altre. Era per via dell'uomo che sapevano del mondo delle altre. Sai cose come la rovinafamiglie, la facocera, non mi stupirei se fossero idee che ha iniziato a far circolare un uomo, un traditore. Idee indotte per creare un muro. Sono etichette anche queste non trovi?

Dell'etichetta di per se comunque chissene.
Per quanto riguarda la parola giocattolo riferita ad una persona, io non l'ho capita come mi deve eccitare epporcozzio, ma proprio nei termini di oggettivare una persona.
Tipo un bambino a cui dai un giocattolo. E' nuovoooo che belloooooo, è il giocattolo più bello del mondo, evvivaaa sono felice.... e se lo porta persino nel lettino. Poi un giorno si stufa di giocare solo in un modo, allora prova a metterlo in cima al mobile per usarlo tipo razzo. Dai dai evviva. Buuummmmm!!! E così via, a piacere e inclinazione, sai com'è con i giochi.
Il giocattolo, diversamente dal gioco condiviso, è il non riconosce l'altro come essere umano. Poi gli oggetti vengono trattati in modo diverso a seconda delle persone.

Con questo non voglio levare responsabilità a chi ci si trova dentro.

A volte, ma può essere una mia sensazione, ho là sensazioni che sminuisci tutte le relazioni per accettare quello che ti è successo.
Forse si ha l'impressione che continuando a frequentare il forum ci sia una sofferenza che continua. Ma, per quanto mi riguarda è storia passata, son ben altri i pensieri che porto delle mie giornate. Ti dirò che via via nel tempo il forum è diventato un poco una distrazione. Le cose degli amanti sono stupidaggini rispetto ai problemi reali della vita. Detto ciò il forum l'ho letto nel tempo, e quello che ho scritto è quanto è emerso in chi qui ha raccontato di tradimenti.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Neppure per me è così Skorpio, concordo con te, sulla qualità dei cervelli invece ho qualche dubbio.
Ti dirò che in alcune affermazioni -non di questo topic, parlo del forum in generale- ho trovato elementi "arcaici", tanto da farmi venire in mente i tempi della case chiuse. A quei tempi le mogli odiavano le prostitute (che spesso si trovavano a fare una vita grama, e con una carriera al contrario, tant'è che via via che invecchiavano diminuivano le stelle dei bordelli in cui potevano lavorare e di conseguenza il loro tariffario). E queste due tipologie di donne era interesse che non si incontrassero (le prostitute avevano proprio divieti ad accedere a dei locali, mi pare anche la chiesa ma potrei sbagliare), che non si parlassero le une con le altre. Era per via dell'uomo che sapevano del mondo delle altre. Sai cose come la rovinafamiglie, la facocera, non mi stupirei se fossero idee che ha iniziato a far circolare un uomo, un traditore. Idee indotte per creare un muro. Sono etichette anche queste non trovi?

Dell'etichetta di per se comunque chissene.
Per quanto riguarda la parola giocattolo riferita ad una persona, io non l'ho capita come mi deve eccitare epporcozzio, ma proprio nei termini di oggettivare una persona.
Tipo un bambino a cui dai un giocattolo. E' nuovoooo che belloooooo, è il giocattolo più bello del mondo, evvivaaa sono felice.... e se lo porta persino nel lettino. Poi un giorno si stufa di giocare solo in un modo, allora prova a metterlo in cima al mobile per usarlo tipo razzo. Dai dai evviva. Buuummmmm!!! E così via, a piacere e inclinazione, sai com'è con i giochi.
Il giocattolo, diversamente dal gioco condiviso, è il non riconosce l'altro come essere umano. Poi gli oggetti vengono trattati in modo diverso a seconda delle persone.

Con questo non voglio levare responsabilità a chi ci si trova dentro.
io concordo con te e con quanto dici, eccerto che sono anche esse etichette quelle che indichi.
si legge e si sente dire tanto, ed è appunto da qui che rilevo immediatamente la qualità dei cervelli in ballo

che non è bassa qualità o alta qualità, ma semplicemente "diversa qualità" da quella a cui io faccio riferimento ed eventualmente dirotto il mio interesse anche solo per un approfondimento discorsivo.

il "non riconoscimento" dell'altro come essere umano..beh.. lo vedo a mille impalpabili livelli, non c'è bisogno di arrivare alle situazioni estreme che dici, ma anche in situazioni piu "tranquille" e in contesti e incastri infiniti

sarebbe anche interessante da affrontare come discorso,, ma è molto lungo, e non ho la minima difficoltà a dire che buona parte della qualità dei cervelli in ballo (vedi specifica di cui sopra) nello specifico contesto (qui) non consente una esplorazione particolarmente interessante, dal mio punto di vista.

riguardo il significato individuale di "giocattolo".. eh.. si ritorna prepotentemente alla qualità dei cervelli in ballo, purtroppo

io non do una accezione negativa di premessa

in questo momento sto rispondendo quotando TE, e tu sei il mio giocattolo (questo è quello che io SO, e questo è un dato che vale per me)

che non vuol dire che fai schifo e via discorrendo, ma vuol dire che io ti USO per mettere in mezzo/esibire/vomitare alcune cose/discorsi/argomenti/qualità/emotività che interessa a ME mettere in mezzo in questo specifico frangente

quanti sarebbero orientati a "riconoscersi" che usano come giocattoli le vari mogli/mariti, amiche/ici amanti, colleghe/eghi etc.. etc.. a tutto tondo, h24 365 giorni all'anno?

pochi, pochissimi, immagino

si ritorna a bomba sulla qualità dei cervelli in ballo, che a te lasciava un pò perplessa.. e che invece per me è fondamentale :)
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Hai ragione
Il problema è sempre il ti amo "Vero"

Dove al posto di "vero" si sottintende sempre "quello che IO riconosco come vero" :)
No non sul vero su attribuire il medesimo significato
Credo che altrimenti vorrebbe già dire essere su basi diverse
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Neppure per me è così Skorpio, concordo con te, sulla qualità dei cervelli invece ho qualche dubbio.
Ti dirò che in alcune affermazioni -non di questo topic, parlo del forum in generale- ho trovato elementi "arcaici", tanto da farmi venire in mente i tempi della case chiuse. A quei tempi le mogli odiavano le prostitute (che spesso si trovavano a fare una vita grama, e con una carriera al contrario, tant'è che via via che invecchiavano diminuivano le stelle dei bordelli in cui potevano lavorare e di conseguenza il loro tariffario). E queste due tipologie di donne era interesse che non si incontrassero (le prostitute avevano proprio divieti ad accedere a dei locali, mi pare anche la chiesa ma potrei sbagliare), che non si parlassero le une con le altre. Era per via dell'uomo che sapevano del mondo delle altre. Sai cose come la rovinafamiglie, la facocera, non mi stupirei se fossero idee che ha iniziato a far circolare un uomo, un traditore. Idee indotte per creare un muro. Sono etichette anche queste non trovi?

Dell'etichetta di per se comunque chissene.
Per quanto riguarda la parola giocattolo riferita ad una persona, io non l'ho capita come mi deve eccitare epporcozzio, ma proprio nei termini di oggettivare una persona.
Tipo un bambino a cui dai un giocattolo. E' nuovoooo che belloooooo, è il giocattolo più bello del mondo, evvivaaa sono felice.... e se lo porta persino nel lettino. Poi un giorno si stufa di giocare solo in un modo, allora prova a metterlo in cima al mobile per usarlo tipo razzo. Dai dai evviva. Buuummmmm!!! E così via, a piacere e inclinazione, sai com'è con i giochi.
Il giocattolo, diversamente dal gioco condiviso, è il non riconosce l'altro come essere umano. Poi gli oggetti vengono trattati in modo diverso a seconda delle persone.

Con questo non voglio levare responsabilità a chi ci si trova dentro.



Forse si ha l'impressione che continuando a frequentare il forum ci sia una sofferenza che continua. Ma, per quanto mi riguarda è storia passata, son ben altri i pensieri che porto delle mie giornate. Ti dirò che via via nel tempo il forum è diventato un poco una distrazione. Le cose degli amanti sono stupidaggini rispetto ai problemi reali della vita. Detto ciò il forum l'ho letto nel tempo, e quello che ho scritto è quanto è emerso in chi qui ha raccontato di tradimenti.
Non ho detto che ne soffri ancora anzi mi è chiaro che non è così
 
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