Avevo iniziato io a stendere un ponte fra le due cose.
Ovviamente non è paragonabile.
Però sai che ci sono alcuni aspetti che si intersecano?
In fondo è un tradimento la violenza.
Un tradimento esponenziale. Che va a toccare non tanto la fiducia in
un altro.
Va a toccare la fiducia nel mondo.
Una violenza è un evento dirompente. E cambia proprio la percezione dell'equilibrio fra te e il mondo tutto.
E' come se fosse la Vita stessa a tradirti. Per certi versi.
Nella mia percezione è stato come se fosse l'umano a tradirmi. Indipendentemente dal genere.
Tanto che non riuscivo a trovare vicinanza nè con i carnefici, con cui mi ero identificata (una furbata da nobel

) nè con le vittime. Che rifiutavo sia in quanto vittima che non riconoscevo in me sia in quanto carnefice che stava facendo le sue vittime.
Ho dovuto passare per l'accettazione della violenza in me, per ri-riconoscere l'umano che era anche in me. Mi spiego?
Avvicinarmi per allontanarmi.
Ma il meccanismo di fondo, il percepire un tradimento da quella sostanza a cui ti eri affidata (la vita, che per vivere serve affidarsi alla vita) rende l'idea.
Le situazioni non sono minimamente paragonabili.
Ma i meccanismi sì.
Non so se mi spiego. E' un discorso delicato e suscettibile di fraintendimenti.