albatros
Ho confidato a mio padre il mio antico dolore mentre aiutavo pulcetta a superare il suo e davo consigli a claudio un amico e collega a superare la separazione voluta dalla moglie e la gestione di suo figlio con cui non trovava un dialogo, e così ho cominciato a parlare a mio padre e lui ascoltava in silenzio quasi imbarazzato, anche del fatto che stavo aiutando delle persone con i miei consigli visto il mio passato. Gli ho chiesto perchè erano accadute certe cose e perchè aveva agito in quel modo così arido, le mie parole erano senza astio e senza rimprovero e mi ha detto "non c'era nessuno ad aiutarmi ed a consigliarmi e tutte le persone che mi suggerivano qualcosa avevano un secondo fine, e non sapevo cosa fare" ed altre erano astiose verso mia madre già perchè se n'era andata e quell'astio ritornava nei loro consigli visto che erano amici di papà. Lui oggi sa perchè aiuto questi amici/che e pulcetta e mi dice sempre "devi stargli vicino; tu puoi, con la tua intelligenza, la tua cultura e le tue conoscenze avere il giusto atteggiamento neutro, li sai rimproverare quando sbagliano e non ci rimangono male perchè di te si fidano e sanno che non li faresti soffrire e che non hai secondi fini, perchè glielo dici con il tuo modo di parlare e gli sai spiegare perchè quella cosa che stanno facendo non va bene e li sai anche far sorridere quando hanno fatto bene e glielo dici. Loro si fidano dei tuoi consigli, alcuni di loro a volte ciecamente perchè sanno che il tuo suggerimento scaturisce da un ragionamento che vede nel passato e nel loro futuro, cosa che loro non sono in gradi di fare". A volte mi domando se ho fatto bene a dire certe cose, in fondo loro non sono me e non lo saranno mai, l'ho chiesto a pulcetta "forse preferivi rimanere nell'illusione di un matrimonio perfetto, forse ho sbagliato a farti aprire gli occhi". Mi ha risposto che se non c'ero io non apriva gli occhi, ma che lui preferisce avere questa consapevolezza e vivere l'oggi ed il domani sapendo che quella era finzione, anche se così è molto doloroso ed insieme andiamo avanti, piano piano, molto lentamente. Non ho mai soluzioni preconfezionate, ma la mia guida sempre è fare le cose onestamente, credendoci sempre a quello che faccio, e che gli errori sono umani, ma se fatti in buona fede, sono meno gravi. Senza tutto quel dolore non sarei oggi come sono, e questa è una certezza. Ho due foto in casa una sopra il mio letto ed una in soggiorno, una festa di capodanno tutti e quattro felici insieme ed una giornata all'idroscalo. In quelle foto io avevo circa 1-2 anni, quelle foto sono lì perchè così ogni giorno, la sera prima della nanna e la mattina al risveglio, ho la certezza che anche io avevo una famiglia con una mamma ed un papà sorridenti e felici ed una sorella allegra che mi sta attorno. Nella mia mente quel ricordo non esiste non ricordo un momento in cui tutti eravamo insieme felici, in cui eravamo una famiglia, ero troppo piccola per ricordarmi quando lei se n'è andata di casa (4 anni). Ho ricordi di solitudine, di lacrime, di brutte parole, della tristezza, tanta tristezza e di noi tre girovaghi a casa di amici e parenti di papà per non stare soli a casa, in una casa vuota e senza amore. Ho messo lì quelle foto perchè mi serve sapere che la MIA FAMIGLIA esisteva ed era vera. Così ho la CERTEZZA che esisteva!!! Non ho alcun dubbio ho una foto che lo dimostra!!!! I miei genitori hanno visto le foto, ma non hanno chiesto perchè sono lì proprio quelle insieme a tante altre, mie. A papà forse l'ho detto tanto tempo fa, "la nostra famiglia". Loro non sanno bene le conseguenze su di noi figlie di molte scelte che loro hanno fatto e oggi da grande sono io a renderli tra loro meno rancorosi nelle parole (ma guai a farli incontrare) e nei loro commenti che sono a volte fastidiosi. Mi sono fatta promettere da entrambi, soprattutto da papà, che essendo stufa di vederli a distanza che si lanciano sguardi astiosi nelle poche occasioni che li vedono insieme (l'ultima oltre dieci anni fa) e che la cosa mi imbarazza davanti agli altri, gradirei un comportamento più civile e meno melodrammatico. Lo pretendo, perchè loro a noi figlie devono rispetto e non ci interessa un fico secco dei loro rancori, io non mi sono potuta scegliere i genitori, e li accetto nei loro difetti e nelle loro scelte!!! La mia svolta professionale merita sicuramente una cena percosìdire pubblica, anche con i miei genitori. 'Sta cena la temo e prendo tempo (magari a settembre, prendo il coraggio), non voglio che ricapitino certe cose, quasi vergognose; ma la vicinanza fisica può far scaturire di tutto e di più e la cosa mi irriterebbe davvero, molto. E' che loro non sono pacati nonostante siano passati già 33 anni di separazione, è più forte di loro e la mia irritazione sarebbe per loro fastidiosa, probabilmente li rimmetterei in riga e forse verrai mal intrepretata dai presenti che non sanno, e non mi piace nemmeno questo. Comunque ho già preparato le persone che sanno, che potranno notare delle battutine poco consone o degli atteggiamenti un pò irritanti. Ai miei lo dico sempre, in culla mi hanno scambiato con qualcun altro, la mia pacatezza ed il mio atteggiamento mite di base, non li ritrovo nei miei familiari ergo solo questa è la spiegazione! Sai che mi rispondono: hai il viso di tuo padre (mamma), ma se sei il mio ritratto (papà). Hanno ragione loro, altra certezza!!! Sono davvero il ritratto di papà!! e mi piace sapere che i miei genitori sono loro, perchè da loro ho imparato ad essere come sono, nonostante i loro meravigliosi difetti. Però prima di una decisione Albatros guarda dalla prospettiva delle bimbe e chiedi la loro opinione nelle scelte che stai per fare. Ti stupiranno vedrai! e secondo me farai scelte migliori, ne sono sicura!!!!
A propos McDonald, ogni tanto ci vado pure io, sempre da sola quando sono in giro, e di solito leggo mentre mangio, prox volta mi guarderò intorno osserverò gli astanti e penserò ad un papà con le sue bimbe.... che cerca di diventare un uomo migliore.