Mari'
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ELUANA: DOMENICA PREGHIERE NELLE CHIESE DI ROMA
ROMA - Continua a far discutere la vicenda di Eluana Englaro, dopo la recente sentenza della Corte di Appello di Milano che ha autorizzato il padre Beppino all'interruzione del trattamento di alimentazione e di idratazione artificiale.
Domenica nelle chiese di Roma si pregherà perché la ragazza, in coma dal 1992, venga tenuta in vita. I sacerdoti della Capitale inviteranno i fedeli a pregare "perché - si legge - il Signore illumini le coscienze sul valore intangibile di ogni vita umana, particolarmente nelle situazioni estreme di sofferenza e di dolore, come il caso di Eluana Englaro".
Intanto il direttore del Foglio Giuliano Ferrara ha portato sul sagrato del Duomo di Milano una bottiglietta d'acqua per chiedere che Eluana venga mantenuta in vita. Ferrara ha aggiunto la sua bottiglietta tra le centinaia che si sono ammassate nelle ultime ore, portate dagli oltre 300 simpatizzanti dell'iniziativa, promossa dallo stesso direttore del Foglio e dal Movimento per la Vita. Non è mancato comunque qualche sporadico contestatore che ha acceso qualche polemica prima dell'arrivo di Ferrara.
La vicenda di Eluana continua ad occupare anche le prime pagine dei giornali. L'Avvenire, oltre ad un editoriale del costituzionalista e rettore della Lumsa Giuseppe Dalla Torre, pubblica un messaggio diretto al padre della donna da don Michele Aramini, esperto di bioetica e docente all'Università Cattolica di Milano. "Una parola delicata e franca per il signor Englaro", recita il titolo dell'articolo, "Dopo la vittoria dell'irreparabile davvero si sentirà meglio?". "Su di lei è rimasto un enorme peso", osserva Aramini, che chiede a Beppino Englaro "se è veramente riuscito a elaborare il lutto per sua figlia", e se non teme un ripensamento a cose fatte. Esprimendogli vicinanza, Aramini auspica comunque che si eviti la morte di Eluana.
Sullo stesso quotidiano, Dalla Torre difende in prima pagina "il diritto di poter tornare indietro" esprimendo il dubbio che il volere della donna riferito dal padre possa essere ancora attuale. In seconda, Marco Olivetti ritiene "la Costituzione sequestrata da tribunali invadenti", mentre Davide Rondoni ribatte alle critiche di invasività rivolte al mondo cattolico."Se non della vita e della morte - scrive - di cos'altro può parlare la Chiesa?". All'argomento, il quotidiano dedica altre tre pagine all'interno, mettendo in evidenza la mozione presentata in Senato e l'appello di 25 neurologi alla Procura di Milano affinché blocchi l'effetto delle sentenze che autorizzano il distacco del sondino nasogastrico.
MOVIMENTO PER LA VITA: ANCHE DA TORINO BOTTIGLIE ACQUA
"In Italia non c'é la pena di morte neanche per i condannati per gravi reati e si vorrebbe, giocando con le parole e la giustizia, lasciar morire di sete un malato?". Se lo chiede il presidente del Movimento per la vita di Torino, Valter Boero, che oggi pomeriggio si recherà con una delegazione a Milano. "Anche noi - spiega - portiamo la nostra bottiglia d'acqua davanti al Duomo". Il Movimento per la vita di Torino intende così aderire all'appello di Giuliano Ferrara per la vita di Eluana Englaro, la trentasettenne di Lecco in stato vegetativo dal '92 per la quale la Corte d'Appello di Milano ha acconsentito allo stop dell'alimentazione e dell'idratazione artificiale. "Non si può negare l'acqua a nessuno - sottolinea ancora Boero - figuriamoci ad un malato. La vita delle persone non è nella disponibilità di nessuno, neanche dei giudici. Ci piacerebbe incontrare e guardare negli occhi - conclude - le persone e le famiglie di queste persone che ci vogliono trascinare sulla via dell'eutanasia".
Altro esempio di Carita Cristiana
Domenica nelle chiese di Roma si pregherà perché la ragazza, in coma dal 1992, venga tenuta in vita. I sacerdoti della Capitale inviteranno i fedeli a pregare "perché - si legge - il Signore illumini le coscienze sul valore intangibile di ogni vita umana, particolarmente nelle situazioni estreme di sofferenza e di dolore, come il caso di Eluana Englaro".
Intanto il direttore del Foglio Giuliano Ferrara ha portato sul sagrato del Duomo di Milano una bottiglietta d'acqua per chiedere che Eluana venga mantenuta in vita. Ferrara ha aggiunto la sua bottiglietta tra le centinaia che si sono ammassate nelle ultime ore, portate dagli oltre 300 simpatizzanti dell'iniziativa, promossa dallo stesso direttore del Foglio e dal Movimento per la Vita. Non è mancato comunque qualche sporadico contestatore che ha acceso qualche polemica prima dell'arrivo di Ferrara.
La vicenda di Eluana continua ad occupare anche le prime pagine dei giornali. L'Avvenire, oltre ad un editoriale del costituzionalista e rettore della Lumsa Giuseppe Dalla Torre, pubblica un messaggio diretto al padre della donna da don Michele Aramini, esperto di bioetica e docente all'Università Cattolica di Milano. "Una parola delicata e franca per il signor Englaro", recita il titolo dell'articolo, "Dopo la vittoria dell'irreparabile davvero si sentirà meglio?". "Su di lei è rimasto un enorme peso", osserva Aramini, che chiede a Beppino Englaro "se è veramente riuscito a elaborare il lutto per sua figlia", e se non teme un ripensamento a cose fatte. Esprimendogli vicinanza, Aramini auspica comunque che si eviti la morte di Eluana.
Sullo stesso quotidiano, Dalla Torre difende in prima pagina "il diritto di poter tornare indietro" esprimendo il dubbio che il volere della donna riferito dal padre possa essere ancora attuale. In seconda, Marco Olivetti ritiene "la Costituzione sequestrata da tribunali invadenti", mentre Davide Rondoni ribatte alle critiche di invasività rivolte al mondo cattolico."Se non della vita e della morte - scrive - di cos'altro può parlare la Chiesa?". All'argomento, il quotidiano dedica altre tre pagine all'interno, mettendo in evidenza la mozione presentata in Senato e l'appello di 25 neurologi alla Procura di Milano affinché blocchi l'effetto delle sentenze che autorizzano il distacco del sondino nasogastrico.
MOVIMENTO PER LA VITA: ANCHE DA TORINO BOTTIGLIE ACQUA
"In Italia non c'é la pena di morte neanche per i condannati per gravi reati e si vorrebbe, giocando con le parole e la giustizia, lasciar morire di sete un malato?". Se lo chiede il presidente del Movimento per la vita di Torino, Valter Boero, che oggi pomeriggio si recherà con una delegazione a Milano. "Anche noi - spiega - portiamo la nostra bottiglia d'acqua davanti al Duomo". Il Movimento per la vita di Torino intende così aderire all'appello di Giuliano Ferrara per la vita di Eluana Englaro, la trentasettenne di Lecco in stato vegetativo dal '92 per la quale la Corte d'Appello di Milano ha acconsentito allo stop dell'alimentazione e dell'idratazione artificiale. "Non si può negare l'acqua a nessuno - sottolinea ancora Boero - figuriamoci ad un malato. La vita delle persone non è nella disponibilità di nessuno, neanche dei giudici. Ci piacerebbe incontrare e guardare negli occhi - conclude - le persone e le famiglie di queste persone che ci vogliono trascinare sulla via dell'eutanasia".
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