Noi i Ragazzi dello Zoo di Berlino

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
E' il fascino del proibito, dell'alternativo, del diverso rispetto al vissuto quotidiano.
E' da incoscienti ovviamente, del resto nell'adolescenza manca la consapevolezza di cosa sia la vita reale.
Nei drogati che conosco, o meglio, che ho conosciuto perchè adesso non ci sono più, mi ha sempre colpito l'assoluta mancanza di volontà di promuovere se stessi, l'assoluta assenza di un qualsiasi atteggiamento autonomo. Sembrava fosse la droga a comandarli ,l'unica cosa che contava, l'unica faccenda attorno cui spendersi, impegnarsi (spesso in attività illegali), una specie di altare, di religione su cui sacrificare tutto, vita, affetti, denaro.
Il tutto era condito di solito ad una debolezza caratteriale allucinante.
Per me era insopportabile il solo pensiero della dipendenza, l'orgoglio spesso salva.
"Scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia, scegliete un maxitelevisore del cazzo, scegliete lavatrice, macchina, lettore cd e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita; scegliete mutuo a interessi fissi, scegliete una prima casa, scegliete gli amici. Scegliete una moda casual e le valigie in tinta, scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo, scegliete il fai-da-te e il chiedetevi chi siete la domenica mattina. Scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz, mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio, ridotti a motivo di imbarazzo di stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi. Scegliete il futuro, scegliete la vita. Ma perché dovrei fare una cosa cosí? Io ho scelto di non scegliere la vita. Ho scelto qualcos'altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni. Chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina?"
 

Marjanna

Utente di lunga data
Anche a me ha dato quella sensazione.
Attorno a me era una merda.
La droga di periferia era orribile, nei libro e nel film soprattutto invece si colorava.
C'erano amore, amicizia, sesso, e le spade erano meglio dell'orgasmo
C'erano avventura, musica e Bowie.
E il libro finiva con la speranza
Tutto questo era meglio della merda della droga vera dell'epoca.
Poi lei era figa.
A me no. Però libro e film li avevo letti/visti. Anche Alice: I giorni della droga.
Di persone che hanno fatto uso di droghe ne ho conosciute tante, alcuni/e sono stati amici/amiche.
Mi ricordo notti lunghissime...
Io mi sono salvata dalle droghe pesanti per come diventavano, perchè si estraniavano... non mi attirava, però ricordo anche altri momenti, abbracci.
Non mi sento proprio di puntare il dito a prescindere.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
"Scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia, scegliete un maxitelevisore del cazzo, scegliete lavatrice, macchina, lettore cd e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita; scegliete mutuo a interessi fissi, scegliete una prima casa, scegliete gli amici. Scegliete una moda casual e le valigie in tinta, scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo, scegliete il fai-da-te e il chiedetevi chi siete la domenica mattina. Scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz, mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio, ridotti a motivo di imbarazzo di stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi. Scegliete il futuro, scegliete la vita. Ma perché dovrei fare una cosa cosí? Io ho scelto di non scegliere la vita. Ho scelto qualcos'altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni. Chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina?"
Beh...mica tanto ridente come altra scelta, il grassetto intendo.

Una buona soluzione è uscire dal bivio.
E andare a vedere le altre strade.

Quanto spazio c'era per trasformare un bivio in un incrocio?
Quel era il prezzo da pagare per farlo?
Quanto era parlato il farlo, negli anni del film intendo.

La questione sociale sollevata da quel film è parecchio interessante ed è uno dei pochi film che la introduce con la rabbia e l'entusiasmo che tanti tossici hanno provato. Alcuni sono morti, tanti. Altri sono sopravvissuti, pochi.

Perlomeno usciva dal filone della narrazione vittimistica del tossico. La narrazione del tossico imbruttito. Alla fine della storia. E se manca l'happy ending mica ci piace la storia.

I tossici prima di essere tossici non erano tossici.
Hanno un percorso di vita che li ha portati a scegliere questo o quello.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Beh...mica tanto ridente come altra scelta, il grassetto intendo.

Una buona soluzione è uscire dal bivio.
E andare a vedere le altre strade.


Quanto spazio c'era per trasformare un bivio in un incrocio?
Quel era il prezzo da pagare per farlo?
Quanto era parlato il farlo, negli anni del film intendo.

La questione sociale sollevata da quel film è parecchio interessante ed è uno dei pochi film che la introduce con la rabbia e l'entusiasmo che tanti tossici hanno provato. Alcuni sono morti, tanti. Altri sono sopravvissuti, pochi.

Perlomeno usciva dal filone della narrazione vittimistica del tossico. La narrazione del tossico imbruttito. Alla fine della storia. E se manca l'happy ending mica ci piace la storia.

I tossici prima di essere tossici non erano tossici.
Hanno un percorso di vita che li ha portati a scegliere questo o quello.
Lui dice che ha scelto di non scegliere la vita, come se escludesse a priori altre strade, o come se fosse rassegnato o arreso, come se si fosse messo in una RSA anzitempo ad aspettare di crepare anestetizzato, non ho mai ben capito
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Lui dice che ha scelto di non scegliere la vita, come se escludesse a priori altre strade, o come se fosse rassegnato o arreso, come se si fosse messo in una RSA anzitempo ad aspettare di crepare anestetizzato, non ho mai ben capito
Beh, uscire dal binario socialmente prestabilito era una non vita. :)
Fuori dal binario...non c'era riconoscimento.
Salvo se, e solo se facevi soldi a palate, eri un artista.
E gli artisti sono comunque stramboidi eh.

Io ho sempre letto quell'affermazione come una critica ferocissima alla binarietà di quegli anni e del '900 in generale, in cui il sistema sociale, silenziosamente obbligava ad ESSERE come si DOVEVA essere, e chi cazzo se ne frega di CHI SEI.

Specialmente se il CHI SEI è fastidioso, scomodo, soprattutto DIVERSO.

La diversità non discute se stessa, la diversità discute intrinsecamente il sistema di riferimento.
E' estranea e straniera. Fa paura.
Lede una narrazione condivisa che permette il senso di appartenenza.
La diversità è perversione.

E noi siamo bestie che senza appartenenza sbielliamo e ci hanno insegnato che le perversioni sono IL Male. .

Onestamente, comprendevo benissimo quella ferocità, chissà se esiste questa parola.
Ma quella ferocità era anche una ferita profondissima.
Le ferite profonde, se non curate, si infettano. E di infezione si muore.
 
Ultima modifica:

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Beh, uscire dal binario socialmente prestabilito era una non vita. :)
Fuori dal binario...non c'era riconoscimento.
Salvo se, e solo se facevi soldi a palate, eri un artista.
E gli artisti sono comunque stramboidi eh.

Io ho sempre letto quell'affermazione come una critica ferocissima alla binarietà di quegli anni e del '900 in generale, in cui il sistema sociale, silenziosamente obbligava ed ESSERE come si DOVEVA essere, e chi cazzo se ne frega di CHI SEI.

Specialmente se il CHI SEI è fastidioso, scomodo, soprattutto DIVERSO.

La diversità non discute se stessa, la diversità discute intrinsecamente il sistema di riferimento.
E' estranea e straniera. Fa paura.
Lede una narrazione condivisa che permette il senso di appartenenza.
La diversità è perversione.

E noi siamo bestie che senza appartenenza sbielliamo e ci hanno insegnato che le perversioni sono IL Male. .

Onestamente, comprendevo benissimo quella ferocità, chissà se esiste questa parola.
Ma quella ferocità era anche una ferita profondissima.
Le ferite profonde, se non curate, si infettano. E di infezione si muore.
Però alla fine Renton diventa perfettamente integrato (se non ricordo male) fottendo i soldi ai suoi amici per "ricominciare".. Forse preferisco un Tyler Durden, che non è un autodistruttivo nel senso classico (come un tossico o un depresso), ma uno che usa il sistema per sabotarlo
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Però alla fine Renton diventa perfettamente integrato (se non ricordo male) fottendo i soldi ai suoi amici per "ricominciare".. Forse preferisco un Tyler Durden, che non è un autodistruttivo nel senso classico (come un tossico o un depresso), ma uno che usa il sistema per sabotarlo
Perfettamente non sarebbe la parola che userei.
Di certo in termini di apparenza e aderenza c'è stato, è rientrato. :)

Si usava moltissimo, ai tempi, la parola rientrare, per descrivere il "ritornare" alla realtà dopo essere stati "fuori".

Penso che sia un film molto triste, anche nella sua evoluzione. Senza speranza.
Mi ha sempre intristita moltissimo quel non avere scelta e speranza.

Anche oggi.

E un film forte. Non per le immagini di uso, quelle fanno lo splatter necessario al baracchino e trascinano le emozioni mainstream che garantiscono pubblico.

Per me è sempre stato un film forte dal punto di vista della ferocia a bassa voce con cui descriveva la società in cui quelle storie si svolgevano. Una ferocia senza speranza.

Tyler lo preferisco anche io.
Usare il sistema per sabotare il sistema, una bella utopia.
Altrettanto potente come immagine di una narrazione del diverso che vuole con tutte le sue forze descriversi il suo mondo e forgiare le sue proprie regole, raccontare la sua propria storia.

In comune hanno il grande vaffanculo al libro della vita che vuol dire "CHI SEI".

In Tyler ho sempre apprezzato il dolore. E anche in Marla.
Il finale è grandioso. :love:
(ma lo sai, no. Come ci è arrivato a quel finale e a quell'andrà tutto bene. La ferita è stata curata. E comunque tutto è dovuto essere distrutto.)

 

Etta

Utente di lunga data
È tedesca. Normalmente i fisici delle ragazze teutoniche sono un po' androgine. Quindi le forme non sono come le nostre, se è questo il parametro che cerchi.
Comunque, ti ha colpito solo questo?
Ovviamente no e non mi frega nulla del fisico della ragazzina rispondevo solo a cio’ che aveva scritto Danny.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Beh, uscire dal binario socialmente prestabilito era una non vita. :)
Fuori dal binario...non c'era riconoscimento.
Salvo se, e solo se facevi soldi a palate, eri un artista.
E gli artisti sono comunque stramboidi eh.

Io ho sempre letto quell'affermazione come una critica ferocissima alla binarietà di quegli anni e del '900 in generale, in cui il sistema sociale, silenziosamente obbligava ad ESSERE come si DOVEVA essere, e chi cazzo se ne frega di CHI SEI.

Specialmente se il CHI SEI è fastidioso, scomodo, soprattutto DIVERSO.

La diversità non discute se stessa, la diversità discute intrinsecamente il sistema di riferimento.
E' estranea e straniera. Fa paura.
Lede una narrazione condivisa che permette il senso di appartenenza.
La diversità è perversione.

E noi siamo bestie che senza appartenenza sbielliamo e ci hanno insegnato che le perversioni sono IL Male. .

Onestamente, comprendevo benissimo quella ferocità, chissà se esiste questa parola.
Ma quella ferocità era anche una ferita profondissima.
Le ferite profonde, se non curate, si infettano. E di infezione si muore.
certo che esiste, artisticamente

 

spleen

utente ?
"Scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia, scegliete un maxitelevisore del cazzo, scegliete lavatrice, macchina, lettore cd e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita; scegliete mutuo a interessi fissi, scegliete una prima casa, scegliete gli amici. Scegliete una moda casual e le valigie in tinta, scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo, scegliete il fai-da-te e il chiedetevi chi siete la domenica mattina. Scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz, mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio, ridotti a motivo di imbarazzo di stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi. Scegliete il futuro, scegliete la vita. Ma perché dovrei fare una cosa cosí? Io ho scelto di non scegliere la vita. Ho scelto qualcos'altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni. Chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina?"
Scegli di provarci con la pù bella, e magari ci riesci pure, scegli di andare a vedere l'aurora boreale in Islanda, scegli di andare a vedere le sequoie nel Yosemiti, scegli di assistere al sorgere del sole in cima all'Etna, scegli di vedere Pompei, di perderti negli occhi del ritratto di sconosciuto di Antonello da Messina, scegli di provare lo stupore misto ad eccitazione la prima volta che vedi le Tre cime colorarsi di rosa al tramonto, scegli la vertigine delle montagne rocciose, del sapore inebriante del vino del ristorantino in collina, scegli di perderti nel bosco, di andare a vedere gli elefanti in Africa.
Scegli di amare, di contemplare la bellezza sconcertante di tuo figlia mentre dorme sul divano, scegli di piangere per le disgrazie di un amico o di festeggiare allegramente il suo matrimonio. Scegli di fare degli scherzi al telefono a Lei, scegli di andare a comprarti l'ultima versione della macchina fotografica che desideri, scegli di immortalare lei nuda, di rivederla dopo tempo, di struggerti per come siete cambiati.
Scegli di mandare a cagare il tuo capo, di cambiare lavoro, di impegnarti allo spasimo per riuscire in quello a cui tieni, se non và non importa.
Scegli di vivere. Di essere tu il protagonista della tua vita, qualunque essa sia, qualunque sia la strada, qualunque sia il risultato.

Se hai una idea riduttiva della vita ogni scusa è buona per spegnere il dolore con qualche mezzo, ma a quel punto non scegli proprio nulla, è l'eroina e chi te le vende che sceglie per te.
Io, tanto o poco, voglio scegliere.
 
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ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Scegli di provarci con la pù bella, e magari ci riesci pure, scegli di andare a vedere l'aurora boreale in Islanda, scegli di andare a vedere le sequoie nel Yosemiti, scegli di assistere al sorgere del sole in cima all'Etna, scegli di vedere Pompei, di perderti negli occhi del ritratto di sconosciuto di Antonello da Messina, scegli di provare lo stupore misto ad eccitazione la prima volta che vedi le Tre cime colorarsi di rosa al tramonto, scegli la vetrigine delle montagne rocciose, del sapore inebriante del vino del ristorantino in collina, scegli di perderti nel bosco, di andare a vedere gli elefanti in Africa.
Scegli di amare, di contemplare la bellezza sconcertante di tuo figlia mentre dorme sul divano, scegli di piangere per le disgrazie di un amico o di festeggiare allegramente il suo matrimonio. Scegli di fare degli scherzi al telefono a Lei, scegli di andare a comprarti l'ultima versione della macchina fotografica che desideri, scegli di immortalare lei nuda, di rivederla dopo tempo, di struggerti per come siete cambiati.
Scegli di mandare a cagare il tuo capo, di cambiare lavoro, di impegnarti allo spasimo per riuscire in quello a cui tieni, se non và non importa.
Scegli di vivere. Di essere tu il protagonista della tua vita, qualunque essa sia, qualunque sia la strada, qualunque sia il risultato.

Se hai una idea riduttiva della vita ogni scusa è buona per spegnere il dolore con qualche mezzo, ma a quel punto non scegli proprio nulla, è l'eroina e chi te le vende che sceglie per te.
Io, tanto o poco, voglio scegliere.
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Sei stato grande, amico.. hai detto tutto..
 

Nicky

Utente di lunga data
Scegli di provarci con la pù bella, e magari ci riesci pure, scegli di andare a vedere l'aurora boreale in Islanda, scegli di andare a vedere le sequoie nel Yosemiti, scegli di assistere al sorgere del sole in cima all'Etna, scegli di vedere Pompei, di perderti negli occhi del ritratto di sconosciuto di Antonello da Messina, scegli di provare lo stupore misto ad eccitazione la prima volta che vedi le Tre cime colorarsi di rosa al tramonto, scegli la vertigine delle montagne rocciose, del sapore inebriante del vino del ristorantino in collina, scegli di perderti nel bosco, di andare a vedere gli elefanti in Africa.
Scegli di amare, di contemplare la bellezza sconcertante di tuo figlia mentre dorme sul divano, scegli di piangere per le disgrazie di un amico o di festeggiare allegramente il suo matrimonio. Scegli di fare degli scherzi al telefono a Lei, scegli di andare a comprarti l'ultima versione della macchina fotografica che desideri, scegli di immortalare lei nuda, di rivederla dopo tempo, di struggerti per come siete cambiati.
Scegli di mandare a cagare il tuo capo, di cambiare lavoro, di impegnarti allo spasimo per riuscire in quello a cui tieni, se non và non importa.
Scegli di vivere. Di essere tu il protagonista della tua vita, qualunque essa sia, qualunque sia la strada, qualunque sia il risultato.

Se hai una idea riduttiva della vita ogni scusa è buona per spegnere il dolore con qualche mezzo, ma a quel punto non scegli proprio nulla, è l'eroina e chi te le vende che sceglie per te.
Io, tanto o poco, voglio scegliere.
È tutto vero.
Credo però che la frase di trainspotting metta più che altro in evidenza la mancanza di senso, perché si può vivere con la massima piacevolezza possibile (e, a quel punto, forse l'eroina resta in gioco), ma è sempre un viaggio verso il nulla, in cui spesso il dolore sovrasta ogni piacevolezza.
In questa ottica una cosa vale l'altra.
Solo l'accettazione della mancanza di un senso intrinseco in sé dell'esistenza e la volontà di costruirla nella propria interiorità fa la differenza, per me.
 

spleen

utente ?
È tutto vero.
Credo però che la frase di trainspotting metta più che altro in evidenza la mancanza di senso, perché si può vivere con la massima piacevolezza possibile (e, a quel punto, forse l'eroina resta in gioco), ma è sempre un viaggio verso il nulla, in cui spesso il dolore sovrasta ogni piacevolezza.
In questa ottica una cosa vale l'altra.
Solo l'accettazione della mancanza di un senso intrinseco in sé dell'esistenza e la volontà di costruirla nella propria interiorità fa la differenza, per me.
Che la "piacevolezza" sia l'inebetirsi e rendersi schiavi di quella merda può anche essere, l'ultimo che conoscevo che si faceva di ero si è schiantato a quarant'anni contro un platano a piena velocità, gli avevano ritirato la patente, la moglie lo aveva messo alla porta e sua figlia non lo voleva più vedere, immagino la piacevolezza valesse tutte queste cose, io qualche dubbio lo ho.
 

Nicky

Utente di lunga data
Che la "piacevolezza" sia l'inebetirsi e rendersi schiavi di quella merda può anche essere, l'ultimo che conoscevo che si faceva di ero si è schiantato a quarant'anni contro un platano a piena velocità, gli avevano ritirato la patente, la moglie lo aveva messo alla porta e sua figlia non lo voleva più vedere, immagino la piacevolezza valesse tutte queste cose, io qualche dubbio lo ho.
Dipende dal valore e dal significato che dai all'esistenza. Quindi, per me, c'è qualcosa di più a non farti desiderare questo genere di esperienze.
 

danny

Utente di lunga data
Molto carina e’ vero pero’ di fisico era un po’ acerba.
E vabbè, ma pure io lo ero!

Quindi, conoscendo la realtà del degrado, ti affascinava la rappresentazione drammatica e affascinante del degrado?
Era una realtà migliore, che sembrava degrado solo a chi non lo conosceva veramente.
Ti ci riconoscevi ma era più figa.
Con ragazze belle e David Bowie!
Più realista Amore Tossico

"Scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia, scegliete un maxitelevisore del cazzo, scegliete lavatrice, macchina, lettore cd e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita; scegliete mutuo a interessi fissi, scegliete una prima casa, scegliete gli amici. Scegliete una moda casual e le valigie in tinta, scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo, scegliete il fai-da-te e il chiedetevi chi siete la domenica mattina. Scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz, mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio, ridotti a motivo di imbarazzo di stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi. Scegliete il futuro, scegliete la vita. Ma perché dovrei fare una cosa cosí? Io ho scelto di non scegliere la vita. Ho scelto qualcos'altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni. Chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina?"
Un film ruffiano.
Mi piacque ma era falsissimo.
Doveva piacere e ci riusci'.
 
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