Provo a trasferire in modalita’ super basic quello che credo ti stia cercando di trasferire Brunetta.
Il tradimento fa male, malissimo.. il trauma e’ grande… ma lo stare male deve avere una proporzione di reazione. Se ti disintegra e ti lacera provocandoti reazioni appunto “sproporzionate” , bisogna chiederci da dove deriva questo dolore. Dall’amore che provi per tua moglie che e’ immenso e hai rischiato di perderla ..o da “come ha osato?..proprio a me che non me lo meritavo…”
Ecco.. ho davvero super semplificato.
Bruni, non so se e’ quello che intendevi
Io ricordo un crollo dell'autostima pauroso.
Ma insieme a questo anche un'aumentata sfiducia negli altri.
Che sia un trauma, l'ho osservato in tutti i traditi.
Del resto, il rapporto con un coniuge va oltre quello che è l'amore.
Ci si affida a lui con totale fiducia, quella necessaria a fare figli insieme ed educarli, comprare beni in condivisione, fare scelte condivise, trascorrere una vita insieme.
Nella coppia si arriva a definirsi e a specchiarsi l'uno con l'altro,
Quando si è traditi quello specchio si rompe e non si vede più niente.
Si perde completamente la definizione di sé.
Per questo non sono d'accordo nell'usare termini psicologici: sono riduttivi.
Ogni persone dovrebbe esprimere quello che ha sentito: ci renderebbe tutti più vicini ma anche simili.
A quell'epoca mi presi una cotta per l'unica persona che mi ascolta dal vivo, la mia collega.
Lei mi fu molto vicino, ma a distanza di anni devo ammettere che era un rapporto malato. SU di lei avevo sposato il mi bisogno di trovare un equilibrio, dopo averlo perso totalmente (oltre a una decina di chili, recuperati poi negli anni).
All'epoca ero diventato quasi scheletrico, ero tornato al peso dei 16 anni.
Anche io e te ci confidammo e lo ricordo con molto piacere. Era un bisogno, una necessità per entrambi, di trovare un altro specchio dove vedere quello che si stava vivendo, la sofferenza.
Inutile nascondersi - io qui non l'ho mai fatto - il tradimento subito porta a un'alterazione dell'equilibrio nei rapporti umani, tanto più forte tanto quanto era il legame di coppia, la storia condivisa, l'importanza data alle persona, alla famiglia, ai ruoli, di coppia ma anche di genitori, se si hanno figli. E anche sicuramente in relazione alle sicurezze personali.
Dopo l'esperienza con la collega e qualche uscita con altre donne, ho compreso che non ero nelle condizioni per avviare nessun nuovo rapporto con nessuna donna. Sarebbe stato solo rispondere a un mio bisogno, non interessarmi a un'altra, e generare qualcosa di tossico.
C'è da dire che a quell'epoca la mia collega la sognavo di notte, adesso.... Boh! Mi chiedo come potessi.
Questo per dire che l'equilibrio si raggiunge, molto lentamente, insieme con la consapevolezza dell'accaduto che permette di metabolizzare e ridimensionare gli effetti del trauma. Ma finché si resta nella dimensione post traumatica, si fanno solo scelte incoerenti, spesso sbagliate.