spleen
utente ?
Ti rispondo meglio ora perché prima non riuscivo a scrivere più di poche parole alla volta.Grazie per le scuse, anzitutto.
Bene, torniamo alla questione con queste tue parole. Per me "uguale" nel contesto della "capacità di fare il male, della capacità di fare il bene" (e non c'entra neinte la dignità dell'esser umano, magari c'entra il suo essere schifoso) è proprio UGUALE. Manzoni spiega molto bene nei "Promessi sposi" (libro quantomai frainteso per un secolo e mezzo) che nel cuore umano albergano TUTTI i sentimenti, in un guazzabuglio.
Allora, posto che noi siamo tutti inorriditi dal solo pensiero di lapidare una donna, NESSUNO ci può garantire, nemmeno noi stessi, che a parità di condizioni non faremmo lo stesso. In questo senso, siamo uguali.
Questo concetto è presente nell'affermazione "Homo sum; nil humanum a me alienum puto" che fonda la nostra cultura, fonda l'humanitas. "Sono un uomo; niente di ciò che è umano lo ritengo alieno da me", alieno nel senso di ESTRANEO.
Mi pare che sia meno scontato riflettere sulla nostra potenzialità di fare il male che dare per certo e scontato che noi non faremmo mai certe cose brutte. Perché è solo quando il male ce l'hai alle porte (come nell'esempio che ha fatto brenin) che si vede chi sei, mica così, in astratto.
Certo che rifletto sulla nostra capacità di fare il male, io ero partito nella mia analisi proprio dalla mia rabbia, un sentimento in genere tutt’ altro che positivo, in quel guazzabuglio appunto di sentimenti che descrive il Manzoni.
Però, attenzione questo non significa che io non sappia distinguere dentro di me il bene dal male. (Senza relativizzarlo alla situazione ovviamente). Mi spiego meglio: Considero ozioso discutere sul fatto che dentro di loro i carnefici di quella ragazza non sapessero quello che stavano facendo, o che siano immuni dal sentimento dell’ umana pietà, surreale il fatto che i nazisti non si rendessero conto di quello che commettevano; io sono intimamente convinto che gli esseri umani, quasi tutti, sappiano benissimo cosa stanno facendo ed in questo è giusto dire che gli uomini sono uguali. Sai però secondo me dove sta la sostanziale differenza? Nelle giustificazioni che si creano, si chiamino esse tradizione, religione o altro, per questo le culture sono tutte differenti.
E pure nella nostra di vita, permeata dalla nostra bella cultura occidentale noi riusciamo a sbagliare e commettere efferati delitti, perché pure noi ci crogioliamo nelle nostre belle giustificazioni quando è il caso, solo che siamo più esposti di altri alla nostra analisi. E per questo che siamo “responsabili”, perché possiamo scegliere. (Non so se si è capito ma io credo abbastanza nel libero arbitrio).
Comunque io rimarco per l’ennesima volta il fatto che ero partito per discutere di tutt’altro, incluso il fatto dei generi che era citato nell’ articolo. Per quanto riguarda le scuse io so fare anche questo, quando sbaglio, però tu benedetta figliola cerca di essere più chiara quando scrivi, a sentirmi dare del nazista son quasi caduto dalla sedia.