Non so se intendevi questo ma dire che non si è bastanti vuol dire porsi un un'ottica di "non c'è nulla fare" se non basto non basto e non basterò mai
Diverso è dire che si è mancato in qualcosa perchè allora posso provare a recuperare quella mancanza, posso colmare la distanza se mi metto in gioco ...
Io non penso di essere "bastante" in toto.
Per ogni esigenza dell'altro. (e non vorrei...non mi tornerebbero un sacco di cose e con un altro che mi consideri così, non potrei starci.)
E non è un disvalore di me.
E', anzi, un dare valore a me. A ciò che sono.
E anche a non snaturarmi, a rimanere fedele a me stessa, a volte, costi quel che costi.
E, aggiungo, non per principio. Ma per benessere.
Che è poi la ricchezza che a mio parere vien giocata in coppia anche quando le cose intorno vanno a remengo.
Il mio benessere.
Io credo sia la più grande risorsa, il maggiore patrimonio che può essere giocato in coppia.
Credo che ci siano distanze, anche se io non le chiamerei così, che non possono essere colmate.
E non si può che o accettarlo o andarsene. O trovare un accomodamento, su altri parametri compensativi.
Ci sono limiti oggettivi (se mi vuoi alta 1,70, tesoro, beh...per quanto potrebbe piacere anche a me, non si può)
E limiti soggettivi (vuoi sperimentare questo che io non ho mai considerato? ok, spiegami bene e aiutami a comprendere se posso venirci pure io, foss'anche solo per il MIO piacere di farti piacere)
I primi sono insuperabili, e si può solo valutare se siano accettabili o meno, e in che misura incidono sull'incastrarsi e sul compenetrarsi
I secondi a volte li si supera, e qui si aprono tutti gli scenari che riguardano il superamento di un limite. Che a volte proprio il superamento di un limite ritenuto da nulla, porta alla rottura.
A rovescio il mio compagno porta con sè limiti e risorse.
E non mi basta in toto.
Se te la devo dire tutta, se mi bastasse in toto, lo lascerei all'istante, chiamerei il mio psyco e gli chiederei con urgenza di vederci perchè sto male, anche se mi sembra di essere nel paradiso in terra. Riconoscerei immediatamente gli effetti di un qualche tipo di distorsione.
Io credo che il "bastante" riguardi il sufficientemente bastante.
E da lì si inizi a costruire insieme ponti, di comunicazione, di contatto, di vicinanza, etc etc.
E in quel sufficientemente io non ci vedo la tensione all'assoluto (assolutamente bastante), ci vedo un complesso e costante gioco di incastri ed equilibri dinamici in cui fluire.
E torna la fedeltà di ognuno a se stesso.
Il tradimento, per esempio, per me si colloca a questo livello.
Se mi spacci per non limite un limite (e quindi ti tradisci e togli il tuo benessere dalla coppia, anche se sembra apparentemente di no), minchia...per me sarebbe davvero intollerabile.
Non solo perchè mi hai mentito, potrei anche comprenderlo, ma perchè hai messo entrambi in una situazione di merda. E senza consultarmi.
Il punto, è penso sia questo che fa male, è confrontarsi con il fatto che le variazioni di uno schema, anche condiviso, possono variare individualmente a prescindere da quello che può o non può fare l'altro. Si è impotenti, fondamentalmente, a riguardo.
E' uno di quei poteri (potenza) che può solo essere concesso dall'altro.
E se l'altro quel potere non lo concede e segue la sua via, significa che ha ritenuto per motivi suoi, incomprensibili fino a che non spiegati, di non poterlo concedere.
La scelta secondo me sta nel giudicare quei motivi in relazione alla schema di partenza, o accogliere la variabilità di una vita. Individuale. Per quanto si possa essere in coppia.
E poi, ovviamente, entra in gioco la valutazione del come. E penso che sia qui che cadono in realtà gli asini.
Non so se mi spiego.