C'è un altro aspetto che volevo esporre, dato che mi ha fatto riflettere sulla natura del tradimento e cosa significa. Mi sono chiesto spesso come mai
non mi sono mai sentito veramente in colpa dopo un tradimento, capirete che il dubbio di essere il più grande dei bastardi possa insorgere, e l'accetto anche fra le critiche possibili...
La risposta che mi sono dato è che non sono mai stato veramente in coppia, cioè che non ho mai spostato l'interruttore mentale da "single" a "impegnato", dove impegnato sta a significare quello spazio mentale in cui si ragiona in base ai bisogni di entrambi. In fondo, cosa temiamo veramente del tradimento? La natura sessuale della cosa, certo, sapere che il nostro partner riceva piacere da un'altra persona, magari anche più di quanto gliene possiamo garantire noi, che non ci ami più, etc. Ma temiamo anche che il partner rompa quel vincolo di fiducia che ci rende partecipi di ogni aspetto della coppia, non è un caso che per me un tradimento sarebbe comunque migliore se comunicato, toglierebbe se non altro quell'aspetto di truffa che lo rende qualcosa di molto difficile da accettare.
Anche nei momenti in cui ero in coppie stabili, ho sempre ragionato in base ai miei bisogni e solo quelli, normale quindi che abbia vissuto altre esperienze sessuali come qualcosa di non troppo anormale e non da vivere come una colpa. Dal mio punto di vista significa che devo lavorare, molto, sulla comunicazione e su come mi sento all'interno di una coppia, e soprattutto sulla
costruzione di uno spazio emotivo condiviso.
E adesso, chi vuole darmi di grandissimo bastardo scriva pure sotto la riga :carneval:
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