Mia figlia mi ha raccontato della sua migliore amica, che vive da due anni con uno, nella casa dei genitori che si sono trasferiti all'estero per un po'.
Lei ha adesso 18 anni, i genitori separati, che non stanno poi male economicamente.
Il suo ragazzo lavora, ma non basta lo stipendio da operaio per entrambi, quindi spaccia.
Grazie a questo fanno la bella vita, uscite a cena, in pizzeria, Uber invece dei bus, se la cavano bene.
Sono tanti i ragazzi, ma anche gli adulti, che per integrare stipendi di merda e concedersi anche dei vizi, oltre a pagarsi la casa, spacciano.
Ma mica solo da noi, anche in centro a Milano, mi dice.
Sì consuma tanta droga a Milano, quindi lo spaccio è diffuso tra i ragazzi, nei grandi uffici, a scuola, e permette una certa redistribuzione della ricchezza.
La cosa ridicola è che a finire sui giornali sono solo i tossici di Rogoredo, ma di quello che si consuma anche solo negli uffici dell'Eni non si sa nulla.
Ora, in questo panorama, credete sia difficile trovare per la mafia qualcuno che per qualche migliaio di euro non ti ammazzi uno che ha debiti nel settore dello spaccio?
Questo modello stupisce quando accade a Pescara, ma a Milano esiste da anni.