Oggi al mercato mi sono innamorato...

Brunetta

Utente di lunga data
Anche. È vero.
Credo che molte siano frenate dal dubbio di poter effettivamente risolvere qualcosa. Con questo non dico di non andare a denunciare. Solo che magari cresce la paura che facendolo si alimenta la cattiveria del soggetto in questione prima di arrivare a una soluzione reale.
hai centrato il punto...la paura di farlo arrabbiare ancora di più e non avere la certezza sulla protezione.
La certezza della pena interessa l’opinione pubblica, non chi teme per sé.
Certamente si cerca salvezza, ma, proprio perché nella maggioranza dei casi non si immagina che si possa essere uccise, non si pensa all’ergastolo dopo. Il dopo si esclude.
E penso anch’io che le denunce possano “incattivire“.
Ma basta pensare a noi e alle nostre azioni, proprio perché anche gli assassini sono come noi, sono umani, guasti, ma umani.
E il loro essere guasti consiste nel portare alle estreme conseguenze pensieri che possiamo avere tutti quando ci sentiamo vittime di una ingiustizia. Certo essere lasciati o traditi non è una ingiustizia, è la scelta di un’altra persona, ma il pensiero giocoso di @Etta di rigare (o dare fuoco? 🤔😰) la macchina del traditore, diventa reale nella persona disturbata e poi con un rimuginare costante, l’idea di ripristinare la realtà in modo adeguato ai propri bisogni, diventa una progettualità criminale.
Ma sappiamo che funzioniamo così anche noi. Per quanto le denunce possono avere un effetto dí aggravamento della delirante sensazione di ingiustizia. E proprio perché funzioniamo allo stesso modo, non crediamo che il pensiero possa diventare atto.
 

Paolo78mi

Milano :-)
Allora non sputare nel piatto dove hai mangiato.
Mettiamola così... Ho dovuto "Testarla" per capire quanto feeling ci fosse a letto... E sinceramente non ho trovato tutto questo SPECIAL...E' una cosa a pelle, se una cosa piace si replica, in alternativa ci si guarda in giro...
Non sto denigrando nessuna, né sputando nel piatto dove ho "mangiato"
 

Etta

Utente di lunga data
Mettiamola così... Ho dovuto "Testarla" per capire quanto feeling ci fosse a letto... E sinceramente non ho trovato tutto questo SPECIAL...E' una cosa a pelle, se una cosa piace si replica, in alternativa ci si guarda in giro...
Non sto denigrando nessuna, né sputando nel piatto dove ho "mangiato"
Magari pure lei non ti ha trovato SPECIAL. 😂
 

CIRCE74

Utente di lunga data
La certezza della pena interessa l’opinione pubblica, non chi teme per sé.
Certamente si cerca salvezza, ma, proprio perché nella maggioranza dei casi non si immagina che si possa essere uccise, non si pensa all’ergastolo dopo. Il dopo si esclude.
E penso anch’io che le denunce possano “incattivire“.
Ma basta pensare a noi e alle nostre azioni, proprio perché anche gli assassini sono come noi, sono umani, guasti, ma umani.
E il loro essere guasti consiste nel portare alle estreme conseguenze pensieri che possiamo avere tutti quando ci sentiamo vittime di una ingiustizia. Certo essere lasciati o traditi non è una ingiustizia, è la scelta di un’altra persona, ma il pensiero giocoso di @Etta di rigare (o dare fuoco? 🤔😰) la macchina del traditore, diventa reale nella persona disturbata e poi con un rimuginare costante, l’idea di ripristinare la realtà in modo adeguato ai propri bisogni, diventa una progettualità criminale.
Ma sappiamo che funzioniamo così anche noi. Per quanto le denunce possono avere un effetto dí aggravamento della delirante sensazione di ingiustizia. E proprio perché funzioniamo allo stesso modo, non crediamo che il pensiero possa diventare atto.
Io intendevo che forse manca la protezione prima di essere uccisa...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io intendevo che forse manca la protezione prima di essere uccisa...
Certamente lo pensiamo tutti.
Ma non è una cosa facile da attuare.
Intanto perché prima un reato non c’è e se c’è è un reato lieve, che non può comportare una reclusione a vita. Infatti è stato escogitato il braccialetto elettronico che è una limitazione della libertà a scopo preventivo. Ma se uno vuole uccidere, lo può fare lo stesso, prima che possano arrivare le forze dell’ordine allertate dal segnale.
La prevenzione dovrebbe consistere nell’individuare precocemente le personalità a rischio e sostenere la loro guarigione.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Certamente lo pensiamo tutti.
Ma non è una cosa facile da attuare.
Intanto perché prima un reato non c’è e se c’è è un reato lieve, che non può comportare una reclusione a vita. Infatti è stato escogitato il braccialetto elettronico che è una limitazione della libertà a scopo preventivo. Ma se uno vuole uccidere, lo può fare lo stesso, prima che possano arrivare le forze dell’ordine allertate dal segnale.
La prevenzione dovrebbe consistere nell’individuare precocemente le personalità a rischio e sostenere la loro guarigione.
Il problema è che probabilmente parliamo di persone che non vogliono farsi curare visto che non riconoscono la malattia...come la metti la metti è un macello arginare questo problema
 

Rebecca89

Sentire libera
Il problema è che probabilmente parliamo di persone che non vogliono farsi curare visto che non riconoscono la malattia...come la metti la metti è un macello arginare questo problema
No questo no Circe. Se non vuoi farti curare ma io riscontro che hai oggettivamente un problema , un modo per arginare e uscire lo trovo. Se non c è me lo invento. Poi che lui/lei non vogliono farsi curare non vuole dire farsi trascinare a fondo. È che poche ci riescono, questo si.
 

Brunetta

Utente di lunga data
No questo no Circe. Se non vuoi farti curare ma io riscontro che hai oggettivamente un problema , un modo per arginare e uscire lo trovo. Se non c è me lo invento. Poi che lui/lei non vogliono farsi curare non vuole dire farsi trascinare a fondo. È che poche ci riescono, questo si.
La donna che sta con un uomo disturbato prevalentemente capisce che lo è e lo lascia.
Magari prima si è impegnata perché cercasse un aiuto professionale. Certamente non immagina che quella persona fragile possa distruggere lei, che si è prodigata per aiutarlo.
 

Rebecca89

Sentire libera
La donna che sta con un uomo disturbato prevalentemente capisce che lo è e lo lascia.
Magari prima si è impegnata perché cercasse un aiuto professionale. Certamente non immagina che quella persona fragile possa distruggere lei, che si è prodigata per aiutarlo.
Si ma non ci riescono tutte Brunetta. Il problema sono anche i sensi di colpa. Seguendo il filo della Cecchettin, ma ci sono altri casi analoghi, ricordi quando lei aveva paura che lui si facesse del male lasciandolo? E chiamava il 1522 per dire che non sapeva come fare perché temeva si ammazzasse?
Stare con persone disturbare è una gabbia. Non tutte riescono a uscirne
 

Paolo78mi

Milano :-)
Magari pure lei non ti ha trovato SPECIAL. 😂
Aveva altre mire, l'ho smontata subito parlandole della mia :
Fidanzata
Amante Storica
Amichetta
Etc Etc Etc...
Voleva che andassi a vivere da lei.... Ma ti sembrano richieste da avanzare ETTA ???
Si, sarebbe stata comoda per frequentare la Spa Naturista.... Ma nulla di più....
 

Brunetta

Utente di lunga data
Si ma non ci riescono tutte Brunetta. Il problema sono anche i sensi di colpa. Seguendo il filo della Cecchettin, ma ci sono altri casi analoghi, ricordi quando lei aveva paura che lui si facesse del male lasciandolo? E chiamava il 1522 per dire che non sapeva come fare perché temeva si ammazzasse?
Stare con persone disturbare è una gabbia. Non tutte riescono a uscirne
Quindi se la Cecchettin non avesse avuto compassione per Turetta, lui non l’avrebbe ammazzata?
 

Rebecca89

Sentire libera
Esatto. La compassione è stato il
Suo tallone di Achille. La gente disagiata là si deve scansare. Che si vada a far curare
Era ossessivo, l avrebbe ammazzata comunque perché lei insieme non voleva più starci. Parlavo, io con Circe almeno, di come non sempre si riesce ad uscire da determinate situazioni. A volte si ha paura, per comportamenti che possono scaturire determinate azioni sia su sé stesse che sull'altro, di prendere la situazione a muso duro e tirarsene fuori.
 

Dissapear

Utente di lunga data
Qui è sempre bar e tutti C.T. che vincerebbero i Mondiali, ma oggi stiamo esagerando.
Vanno bene anche le esperienze personali, ma senza la pretesa di farle diventare universali, magari con la pretesa di dare lezioni a chi i lutti li ha subiti.
Le leggi ci sono e suppongo che le forze dell’ordine facciano ciò che possono con il personale che hanno. Se non agiscono, secondo la legge, si può sempre chiedere di parlare con un superiore.
È noto che tante persone vanno dai carabinieri e poi non vogliono sporgere denuncia.
È comprensibile perché ci si sente in colpa a “mettere nei guai” pure chi stalkera perché è comunque una persona con la quale abbiamo avuto un rapporto e crediamo di poterci parlare.
Non è che se abbiamo avuto a che fare con una persona disturbata siamo esperti. Vengo spesso rimproverata perché invito chi manifesta un disagio in modo disorganizzato a rivolgersi a professionisti (pur sapendo che anche i professionisti non fanno miracoli e a volte sbagliano) invece qui stiamo a criticare le famiglie delle vittime.
Non esageriamo!
Piuttosto cerchiamo di essere accoglienti con chi vediamo a disagio.
I due casi che citavo, Turetta e Impagnatiello, che hanno avuto la conclusione processuale in questo periodo, presentano due uomini completamente diversi e con comportamenti molto differenti.
Riconosciamo che non è facile individuare il “mostro“ e che, come i genitori dei suddetti, nessuno immagina che il proprio figlio potrebbe essere il “mostro”. I genitori di Turetta erano disarmati, anche dopo hanno pensato a qualcosa che si era guastato improvvisamente nella testa di Filippo, che mai aveva dato un problema e con un percorso scolastico perfetto.
La madre di Impagnatiello lo accompagnava a cercare la ragazza, era entusiasta di diventare nonna.
Avevo aperto un thread “la famiglia perfetta/normale” (non mi ricordo) proprio perché, nella maggior parte dei casi, c’è nulla che possa fare prevedere l’esito tragico.
Ci piacerebbe.
Non mi trovi d’accordo su quasi la totalità del messaggio. GIULIA AVEVA CHIESTO AIUTO. È difficile da capire? Ci sono i messaggi whatsapp a dimostrarlo. La situazione è stata sottovalutata e basta e sai che è successo? Giulia è morta.
A me quando la mia amica ha raccontato i fatti col suo ex, non ho aspettato che mi chiedesse aiuto, mi son mosso subito! Mi sono offerto subito ed ho allertato tutti gli amici e abbiamo formato una sorta di “squadra da balia” proprio perché sapevamo che poteva finire male. Lo sapevamo grazie all’informazione che si fa costantemente sull’argomento. Sapevamo che sarebbe stato faticoso, per lei in primis, per la madre e per noi, ma non abbiamo mollato un secondo. È durata un anno questa situazione! La denuncia è stata fatta davanti ai miei occhi, altroché.
Diciamo pure quello che vogliamo, il mondo è bello ed è tutto rose e fiori. Ok va bene.
La realtà è diversa. I cittadini non sono tutelati come dovrebbero e le pene non sono adeguate. Siccome non viviamo in un mondo fatato, ne prendo atto e proteggo chi amo, faccio il massimo. La mia esperienza non mi rende un esperto, son d’accordo, ma mi rende sicuramente più esperto rispetto a chi non ha vissuto nulla di tutto ciò e che parla dal divano. Sai cosa significa dover svegliarsi alle 4 del mattino e correre a casa di un amica perché sotto casa sua si trova l’ex ubriaco marcio che grida e fa casino? Con i carabinieri che non arrivano? Sai cosa significa non sapere cosa ti aspetta? Aver paura che l’amica che saluti magari non la vedrai più? E potrei andare avanti. Finché non le vivi certe cose non le capisci ed io non ce l’ho con i carabinieri, fanno ciò che possono. Io ce l’ho con chi lega le mani alle forze dell’ordine con leggi stupide. La mia esperienza non sarà universale, ma mi rende più esperto di chi non ha vissuto tutto ciò, questo è poco ma sicuro.
La famiglia di Giulia mi fa schifo e il loro lutto lo giudico. Con il corpo ancora caldo hanno fatto politica, probabilmente mossi da dietro le quinte dal PD e sta cosa mi fa schifo. Mi fa ribrezzo.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Non mi trovi d’accordo su quasi la totalità del messaggio. GIULIA AVEVA CHIESTO AIUTO. È difficile da capire? Ci sono i messaggi whatsapp a dimostrarlo. La situazione è stata sottovalutata e basta e sai che è successo? Giulia è morta.
A me quando la mia amica ha raccontato i fatti col suo ex, non ho aspettato che mi chiedesse aiuto, mi son mosso subito! Mi sono offerto subito ed ho allertato tutti gli amici e abbiamo formato una sorta di “squadra da balia” proprio perché sapevamo che poteva finire male. Lo sapevamo grazie all’informazione che si fa costantemente sull’argomento. Sapevamo che sarebbe stato faticoso, per lei in primis, per la madre e per noi, ma non abbiamo mollato un secondo. È durata un anno questa situazione! La denuncia è stata fatta davanti ai miei occhi, altroché.
Diciamo pure quello che vogliamo, il mondo è bello ed è tutto rose e fiori. Ok va bene.
La realtà è diversa. I cittadini non sono tutelati come dovrebbero e le pene non sono adeguate. Siccome non viviamo in un mondo fatato, ne prendo atto e proteggo chi amo, faccio il massimo. La mia esperienza non mi rende un esperto, son d’accordo, ma mi rende sicuramente più esperto rispetto a chi non ha vissuto nulla di tutto ciò e che parla dal divano. Sai cosa significa dover svegliarsi alle 4 del mattino e correre a casa di un amica perché sotto casa sua si trova l’ex ubriaco marcio che grida e fa casino? Con i carabinieri che non arrivano? Sai cosa significa non sapere cosa ti aspetta? Aver paura che l’amica che saluti magari non la vedrai più? E potrei andare avanti. Finché non le vivi certe cose non le capisci ed io non ce l’ho con i carabinieri, fanno ciò che possono. Io ce l’ho con chi lega le mani alle forze dell’ordine con leggi stupide. La mia esperienza non sarà universale, ma mi rende più esperto di chi non ha vissuto tutto ciò, questo è poco ma sicuro.
La famiglia di Giulia mi fa schifo e il loro lutto lo giudico. Con il corpo ancora caldo hanno fatto politica, probabilmente mossi da dietro le quinte dal PD e sta cosa mi fa schifo. Mi fa ribrezzo.
Sull’ultima parte la penso come te
Le dichiarazioni buoniste del padre dopo la sentenza mi hanno scioccato. Ho pensato a come mi sarei sentita io ascoltando mio padre esprimersi cosi verso la sentenza del mio assassino
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Quindi se la Cecchettin non avesse avuto compassione per Turetta, lui non l’avrebbe ammazzata?
Purtroppo penso che sia così. E penso anche una cosa più brutta: che ha firmato la condanna a morte nel momento in cui ha fatto capire che la compassione era finita. Ciò ovviamente senza togliere nulla alla responsabilità del Turetta
 

CIRCE74

Utente di lunga data
No questo no Circe. Se non vuoi farti curare ma io riscontro che hai oggettivamente un problema , un modo per arginare e uscire lo trovo. Se non c è me lo invento. Poi che lui/lei non vogliono farsi curare non vuole dire farsi trascinare a fondo. È che poche ci riescono, questo si.
Appunto che dico che è difficile risolvere questo problema...si tratta di disturbi mentali, sono comportamenti di persone che non riescono a reagire in maniera giusta ai problemi che la vita gli presenta, chi sta con questa gente può provare a lasciare ma si attiva nell'altro la parte malata che ti mette in pericolo.
Da parte delle autorità che dovrebbero proteggere c'è comunque il problema che stiamo parlando di persone che potrebbero essere pericolose ma ad oggi non hanno ancora fatto niente quindi anche per loro fermarli diventa impossibile...non puoi arrestare qualcuno perché si ha la percezione che in futuro possa uccidere, così facendo si potrebbe essere tutti bersagli di chi ci vuole fare del male e probabilmente in galera ci sarebbero più persone che fuori.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Beati voi che avete la soluzione.
Poi trovo imbarazzante per voi la pretesa di essere stati efficienti ed eroici nel l’intervento preventivo e risolutivo.
I casi di disturbi mentali a me vicini sono stati diversi, ma non li uso come un protocollo universale.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Sull’ultima parte la penso come te
Le dichiarazioni buoniste del padre dopo la sentenza mi hanno scioccato. Ho pensato a come mi sarei sentita io ascoltando mio padre esprimersi cosi verso la sentenza del mio assassino
mi affascinano sti poteri medianici. semmai dovresti pensare a come avresti reagito da madre e moglie sentendo tuo marito esprimersi così
 
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