Non è questione di controllo, ma di maturità nell'affrontare situazioni in cui si ha esperienza, e a 40 anni nessuna persona può dirsi che ne sia priva.
Innamorarsi, provare attrazione, desiderio, vivere una passione sono situazioni che si è imparato a vivere, a riconoscere da tempo. Se si ripresentano, non ci si può appellare all'ingenuità dell'aver perso il controllo.
E' come per una turista andare in giro ingioiellata con una Louis Vuitton in una favelas di Rio: se lo fa e viene rapinata dopo due minuti, non può dipingersi come vittima ignara. La maturità è determinata dall'aver consapevolezza delle conseguenza delle scelte. Se una persona decide di tradire lo fa pienamente consapevole di quello che sta facendo e dei rischi a cui si sottopone e a cui sottopone l'altro, esattamente come un elemento di una coppia quando nega l'attività sessuale dovrebbe essere altrettanto consapevole che sta cambiando l'equilibrio di una coppia e che questo avrà sicuramente delle conseguenze.
Se non se ne rende conto, è un suo limite.
Noi tutti ci evolviamo, nell'arco della nostra vita, sulla base delle esperienze vissute.
Anche il discorso relativo alla scuola ha una motivazione: una persona adulta sa benissimo, perché l'ha vissuto sulla sua pelle, che il merito e le competenze nel mondo del lavoro non sono l'unico valore da spendere, perché a tutti sarà capitato di essere scavalcati da un figlio di, dall'amante del padrone, da uno inserito nella cerchia giusta, da uno stronzo che ha raccontato balle sul nostro conto, etc etc.
Queste esperienze mostrano le regole del gioco, alle quali ci si deve sottoporre quando si entra in un ambiente e che non possiamo cambiare. Una persona che vuol definirsi matura deve saperle comprendere e adeguarsi, a meno che non voglia continuare a fare Don Chisciotte a vita, ovviamente senza lamentarsi, che anche questa è una scelta che comporta conseguenze.
La posizione più esecrabile è di chi sceglie di porsi sempre come vittima: delle pulsioni, delle emozioni, di qualcun altro, dell'età, dei problemi, dell'infanzia, dello Stato. Ci è data facoltà di scegliere, difficilmente siamo vittime come pretendiamo.