Forse non mi sono spiegata in modo aufficiente, tu hai tradito un'amicizia che di per sè è un rapporto che vive di comunione ma non di unicità, il tuo tradire verte al senso di lealtà che "gratuitamente" vi eravate scambiati come amici e che per motivi che tu sai è venuto meno. C'è un certo qual senso di disperazione quando il tradimento riguarda l'amicizia.
E' il sentimento nobile per eccellenza e tradirlo è imperdonabile a noi stessi.
Altro è il senso di colpa di chi tradisce nel rapporto di coppia. C'è sempre un motivo, ci possono essere le attenuanti, ma è un tradimento che risponde ad un impulso che parte dalla passionalità che a sua volta è risvegliata da tanti fattori: ormoni, attrazione, senso della complicità clandestina e il sesso è il suo coronamento sensuale, implica il possesso, estraneo all'amicizia!
Purtroppo è molto raro e difficile che chi tradisce non senta col tempo affievolirsi quel senso di colpa che prova all'inizio. Vuoi perchè l'innocenza è superata, vuoi perchè non tutti imparano dai propri errori, vuoi perchè il tradire non viene sempre visto come colpa ma come fatto di libertà ..... E' molto difficile spiegare queste sfumature ed ancor di più le individualità nel reagire, ma stai certo che per quel che ho letto e visto in parecchio anni che seguo questo argomento, il senso di colpa spesso è un "lusso" della coscienza che molti preferiscono scaricare alla svelta, magari proprio sul tradito/a o appartare in un angolo buio della mente grati magari di averla fatta franca.
Dici bene, non tutti possono permettersi di tradire, ma tradiscono: sai io ho un senso etico ed anche estetico del tradimento.... mi fanno trasalire certi tradimenti che sono talmente sgangherati che più che il tradimento considero cosa sia la persona per la quale il tradimento è la punta dell'iceberg.
Chi è dilaniato dai rimorsi e dalla propria coscienza, nonostante tutto, non è mai riuscito veramente a scendere completamente a compromessi con sè stesso.
Bruja