Persa/Ritrovata
Utente di lunga data
Forse se la smettessi di attribuirmi cose che non ho detto e mentalità e una vita che non mi appartengono e di offendermi per la mia professione ...già sarebbe una buona cosa. Qual è la tua professione?Evidentemente tu non riesci a capire che i figli sono di entrambi...non riesci a capire che i figli devono continuare ad avere un padre...non riesci a capire che le motivazioni personali di una donna (seppur legittime, non giudico questo, non sta a me, qualsiasi scelta personale và rispettata e resta PERSONALE!) non devono passare sulla pelle dei figli, e l'orrore che dà i brividi... sono le donne che la pensano come te (per fortuna siete poche!)...che credono di avere il diritto di proprietà sui figli, sulle loro sorti, sul veicolamento dei loro affetti verso il loro padre e verso il mondo, e che tendono sempre a usare i figli tutte le volte che ne hanno l'opportunità.
Vuoi capire che l'uomo della storia, probabilmente è malato?
Vuoi capire che le malattie si curano? (...ti sposasti in chiesa? sei cattolica?)
NO!
TOGLIAMOCI I FIGLI, E AI FIGLI TOGLIAMOCI IL PADRE!!
Che bell'esempio signora maestra...
Ma lo sai qual'è una delle primissime cose che dice un avvocato al proprio cliente (uomo!) che va per separarsi, se la moglie lo ha tradito??
-Anche se facesse la prostituta sul marciapiede, se ottempera ai suoi doveri di madre, nessun giudice le toglierà mai i figli!
..evidentemente dai tuoi discorsi, nella tua mentalità... non esiste la reciprocità, non esiste il diritto alla paternità, e fai di tutto per negare a dei bambini il diritto di avere un padre.
Il mio primo consiglio a Disperata è stato quello di andare da un professionista (psicologo o psichiatra) che le facesse luce in questa storia anomala, molto particolare e incomprensibile ai più, per cercare di gestire al meglio la situazione (senza mai, umanamente, negarle eventualmente, il suo schifo, il suo orrore e chi più ne ha più ne metta...)
Il tuo primo consiglio è stato quello di far di tutto per togliergli i figli.
Sentiremo Disperata cosa ci dirà...
Un uomo con una malattia del genere provoca un vero orrore e mi sconvolge che tanti uomini non comprendano.
A un uomo affetto da una malattia del genere (ma qualsiasi impulso si può controllare, e il fatto che uno non controlli un impulso del genere è decisamente inquietante) io non mi sentirei a mio agio a fargli frequentare i bambini (e non per alcuna equivalenza tra bestialità e pedofilia, ma perché una persona che vedrei come non affidabile) senza la presenza di altre persone. Non ho poi idea quale decisione potrebbe prendere un giudice qualora la moglie volesse porre il problema.
Tuttociò non giustifica il volermi inserire in una categoria di donne che usa i figli contro il marito per varie ragioni. Non conosco neppure nessuna donna di quella tipologia.