Quando tutto dà alla testa

Brunetta

Utente di lunga data
Dici che ha paura che si licenzia “la serva” e che le deve dare il TFR ?
Altro motivo non vedo, a parte evidentemente “l’amore” che prova per lei.
Io dico che è frequente che qui arrivino utenti presentando storie speculari.
La seconda mi appassiona sempre meno.
 

Brunetta

Utente di lunga data
So che è stata un’occupazione abusiva che non ha rispettato regole né proprietà.
Un atto di violenza permanente. Un simbolo di illegalità.
Non mi serve sapere altro.
Invece era uno spazio offerto da un costruttore perché un edificio dove non poteva farci niente.
Poi la cosa si è sviluppata con gli eredi e con la possibilità di costruire.
 

danny

Utente di lunga data
No, non ho avuto il piacere.
Io sì.
Un buon posto dove bere birra, guardare spettacoli, farsi canne, cuccare spendendo poco per il fatto che chi la occupa non paga tasse, affitto, adeguamenti di legge per le strutture ricettive etc. Ho visto Moni Ovadia, i fratelli di Soledad etc. a metà prezzo rispetto ai locali tasse paganti.
Sono andato anche al Macao, quello chiuso recentemente senza troppe polemiche, chissà perché.
Una bella serata, peccato che non avendo l'acqua corrente si pisciava nei bagni usando il secchio, ma per il resto ho ballato nudo con un altissima presenza in sala di belle ragazze nude.
Tanto lo sgombero dopo decenni del Leoncavallo è solo un trasferimento in una zona più sfigata, ovvero il Corvettistan, il quartiere a più alta presenza islamica del sud Milano, dove in fin dei conti la presenza di giovani rampolli bianchi benestanti vestiti da straccioni sarà una ventata di novità, perlomeno con un colore diverso della pelle saranno distinguibili dai locali e sembrerà meno di stare in Iran
Poi al Corvetto il fumo costa molto meno, quindi sarà un affare per tutti.
Al Leoncavallo ho sballato sempre di fumo passivo, comunque, non c'era nemmeno bisogno di comprarlo.
 
Ultima modifica:

hammer

Utente di lunga data
Invece era uno spazio offerto da un costruttore perché un edificio dove non poteva farci niente.
Poi la cosa si è sviluppata con gli eredi e con la possibilità di costruire.
Se è stato sgomberato non era legale.
Viceversa sarebbe ancora al suo posto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Se è stato sgomberato non era legale.
Viceversa sarebbe ancora al suo posto.
Legale o no dipende dalle leggi, non dai Dieci Comandamenti.
Tu hai mai compartecipato alla stesura, ad esempio, di un regolamento? Ci vuole poco a inserire un punto che mette in difficoltà X o Y.
Nello specifico non me ne frega niente. Ma i centri sociali svolgono varie funzioni, tra le quali è intuibile quella di valvola di sfogo e di controllo di spinte antagoniste.
 

hammer

Utente di lunga data
Legale o no dipende dalle leggi, non dai Dieci Comandamenti.
Tu hai mai compartecipato alla stesura, ad esempio, di un regolamento? Ci vuole poco a inserire un punto che mette in difficoltà X o Y.
Nello specifico non me ne frega niente. Ma i centri sociali svolgono varie funzioni, tra le quali è intuibile quella di valvola di sfogo e di controllo di spinte antagoniste.
Ripeto, se è stato sgomberato, come spero venga sgomberata Casa Pound, quanto prima, è perché si trovava in una situazione di illegalità.
Cosi come accade a chi viene sfrattato per morosità.
La legge è uguale per tutti.
 

danny

Utente di lunga data
Legale o no dipende dalle leggi, non dai Dieci Comandamenti.
Tu hai mai compartecipato alla stesura, ad esempio, di un regolamento? Ci vuole poco a inserire un punto che mette in difficoltà X o Y.
Nello specifico non me ne frega niente. Ma i centri sociali svolgono varie funzioni, tra le quali è intuibile quella di valvola di sfogo e di controllo di spinte antagoniste.
Sicuramente.
Il problema è che costituiscono concorrenza abusiva nel momento in cui diventano un luogo dove si balla, si ascoltano concerti, si beve senza adempiere agli obblighi di legge.
Un locale come lo Spirit o come altri hanno spese di gestione enormi e attirano tante persone e pertanto devono fare pagare dei costi ai clienti in maniera proporzionale
Poi ti arriva il centro sociale che grazie a un'evasione sistematica ti propone intrattenimento alla metà del prezzo.
E tu imprenditore ti senti preso per il culo.
Un po'.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sicuramente.
Il problema è che costituiscono concorrenza abusiva nel momento in cui diventano un luogo dove si balla, si ascoltano concerti, si beve senza adempiere agli obblighi di legge.
Un locale come lo Spirit o come altri hanno spese di gestione enormi e attirano tante persone e pertanto devono fare pagare dei costi ai clienti in maniera proporzionale
Poi ti arriva il centro sociale che grazie a un'evasione sistematica ti propone intrattenimento alla metà del prezzo.
E tu imprenditore ti senti preso per il culo.
Un po'.
Forse questo è il punto più “caldo”.
Ammesso che esista un luogo privato o pubblico che offre qualcosa a un costo ragionevole.
Ecco è come le case popolari o le case delle assicurazioni o altre società che offrendo case in affitto a un costo ridotto, avevano la funzione di calmierare il mercato.
I miei genitori amavano le case in affitto e siamo stati molti anni in un condominio delle assicurazioni.
Forse, abitando nell’hinterland di Milano, hai sentito delle case delle assicurazioni di via Tolstoj che la proprietà ha deciso di vendere per costruire condomini di lusso.
Chi le ha viste sa che sono case molto belle e che solo ultimamente lasciate un po’ cadere di manutenzione.
Ormai chi ci abita è prevalentemente anziano e con scarso potere di protesta.
Essendo una proprietà privata è facilissimo aumentare l’affitto fino a rendere impossibile per pensionati, pur benestanti, farsene carico, rendendoli inadempienti. Col tempo se ne andranno e faranno l’operazione prevista.
Ovunque avviene la stessa cosa. Io capisco il fine del profitto, come le migliaia di locali che fanno soldi con gli spritz. Però qualche luogo meno costoso potrebbe anche svolgere un ruolo di calmiere.
Poi a me che mi frega? Non ho mai bevuto uno spritz, non ho mai messo piede al Leoncavallo e ho conosciuto chi faceva spettacoli con quattro soldi, ma non mi interessavano. Non mi sono mai fatta una canna, ma Fausto e Iaio sono stati ammazzati perché contrastavano lo spaccio di eroina.
 

danny

Utente di lunga data
Forse questo è il punto più “caldo”.
Ammesso che esista un luogo privato o pubblico che offre qualcosa a un costo ragionevole.
Ecco è come le case popolari o le case delle assicurazioni o altre società che offrendo case in affitto a un costo ridotto, avevano la funzione di calmierare il mercato.
I miei genitori amavano le case in affitto e siamo stati molti anni in un condominio delle assicurazioni.
Forse, abitando nell’hinterland di Milano, hai sentito delle case delle assicurazioni di via Tolstoj che la proprietà ha deciso di vendere per costruire condomini di lusso.
Chi le ha viste sa che sono case molto belle e che solo ultimamente lasciate un po’ cadere di manutenzione.
Ormai chi ci abita è prevalentemente anziano e con scarso potere di protesta.
Essendo una proprietà privata è facilissimo aumentare l’affitto fino a rendere impossibile per pensionati, pur benestanti, farsene carico, rendendoli inadempienti. Col tempo se ne andranno e faranno l’operazione prevista.
Ovunque avviene la stessa cosa. Io capisco il fine del profitto, come le migliaia di locali che fanno soldi con gli spritz. Però qualche luogo meno costoso potrebbe anche svolgere un ruolo di calmiere.
Poi a me che mi frega? Non ho mai bevuto uno spritz, non ho mai messo piede al Leoncavallo e ho conosciuto chi faceva spettacoli con quattro soldi, ma non mi interessavano. Non mi sono mai fatta una canna, ma Fausto e Iaio sono stati ammazzati perché contrastavano lo spaccio di eroina.
So benissimo dei costi delle case e di tutto il resto, ma la soluzione non è certo quella di occupare stabili, appartamenti ed edifici.
Abitando nelle case popolari, dove l'affitto era ridicolo, assistevo sistematicamente all'occupazione degli appartamenti.
Non è quindi il costo insostenibile a determinare il fenomeno, ma il metodo
Un metodo che preserva alcune fasce della popolazione dal rispetto della legalità mentre altre soccombono ugualmente nell'illusione che l'onestà funga da tutela.
I frequentatori del Leoncavallo che incontrai non erano certo poveri, me li ricordo fin da quando era in via Salomone.
Erano ragazzi come me, molti con famiglie benestanti e ricche alle spalle, accomunati dalla voglia di stare insieme a gente ideologicamente orientata a sinistra, senza confondersi con i tamarri delle discoteche o dei locali alla moda o della periferia.
Un luogo settario, la cui esistenza è ancora oggi dettata dell'esclusione di chi non ha la stessa visione.
Un locale pubblico per definizione non può permetterselo per legge, indi i centri sociali non sono locali pubblici. Sono luoghi di aggregazione ideologica.
A spese della collettività.
È il metodo di per sé che non trovo più accettabile.
Si può aprire tranquillamente un locale in aree a basso costo dell'hinterland (ci sono) adempiendo a tutti i permessi.
Ma legalmente.
In fin dei conti credo che i vari circoli Arci funzionino così, no?
E stanno in piedi.



Mi piacerebbe poi sapere quanto la gestione abbia guadagnato in tutti questi anni con incassi stimati dell'ordine di un milione di euro l'anno.
 

Jim Cain

Utente di lunga data
So benissimo dei costi delle case e di tutto il resto, ma la soluzione non è certo quella di occupare stabili, appartamenti ed edifici.
Abitando nelle case popolari, dove l'affitto era ridicolo, assistevo sistematicamente all'occupazione degli appartamenti.
Non è quindi il costo insostenibile a determinare il fenomeno, ma il metodo
Un metodo che preserva alcune fasce della popolazione dal rispetto della legalità mentre altre soccombono ugualmente nell'illusione che l'onestà funga da tutela.
I frequentatori del Leoncavallo che incontrai non erano certo poveri, me li ricordo fin da quando era in via Salomone.
Erano ragazzi come me, molti con famiglie benestanti e ricche alle spalle, accomunati dalla voglia di stare insieme a gente ideologicamente orientata a sinistra, senza confondersi con i tamarri delle discoteche o dei locali alla moda o della periferia.
Un luogo settario, la cui esistenza è ancora oggi dettata dell'esclusione di chi non ha la stessa visione.
Un locale pubblico per definizione non può permetterselo per legge, indi i centri sociali non sono locali pubblici. Sono luoghi di aggregazione ideologica.
A spese della collettività.
È il metodo di per sé che non trovo più accettabile.
Si può aprire tranquillamente un locale in aree a basso costo dell'hinterland (ci sono) adempiendo a tutti i permessi.
Ma legalmente.
In fin dei conti credo che i vari circoli Arci funzionino così, no?
E stanno in piedi.



Mi piacerebbe poi sapere quanto la gestione abbia guadagnato in tutti questi anni con incassi stimati dell'ordine di un milione di euro l'anno.
'luoghi di aggregazione ideologica a spese della collettività'

Mai letta definizione migliore (ho sempre provato simpatia per quei luoghi, meno per l'inevitabile essere fuori dalle regole, soprattutto fiscali).
 

Brunetta

Utente di lunga data
So benissimo dei costi delle case e di tutto il resto, ma la soluzione non è certo quella di occupare stabili, appartamenti ed edifici.
Abitando nelle case popolari, dove l'affitto era ridicolo, assistevo sistematicamente all'occupazione degli appartamenti.
Non è quindi il costo insostenibile a determinare il fenomeno, ma il metodo
Un metodo che preserva alcune fasce della popolazione dal rispetto della legalità mentre altre soccombono ugualmente nell'illusione che l'onestà funga da tutela.
I frequentatori del Leoncavallo che incontrai non erano certo poveri, me li ricordo fin da quando era in via Salomone.
Erano ragazzi come me, molti con famiglie benestanti e ricche alle spalle, accomunati dalla voglia di stare insieme a gente ideologicamente orientata a sinistra, senza confondersi con i tamarri delle discoteche o dei locali alla moda o della periferia.
Un luogo settario, la cui esistenza è ancora oggi dettata dell'esclusione di chi non ha la stessa visione.
Un locale pubblico per definizione non può permetterselo per legge, indi i centri sociali non sono locali pubblici. Sono luoghi di aggregazione ideologica.
A spese della collettività.
È il metodo di per sé che non trovo più accettabile.
Si può aprire tranquillamente un locale in aree a basso costo dell'hinterland (ci sono) adempiendo a tutti i permessi.
Ma legalmente.
In fin dei conti credo che i vari circoli Arci funzionino così, no?
E stanno in piedi.



Mi piacerebbe poi sapere quanto la gestione abbia guadagnato in tutti questi anni con incassi stimati dell'ordine di un milione di euro l'anno.
Viene accettato che vengano occupate illegalmente per ottenere più effetti:
convogliare la rabbia verso gli occupanti e non verso la inadempienza di chi non costruisce case popolari, non obbliga più, come un tempo, le assicurazioni e altri enti a costruire e affittare, il degrado degli edifici e del tessuto sociale è utile per ottenere consenso per sgomberi e “risanamento“ trasformando le zone da popolari in lusso, creare conflittualità tra diversi strati di popolazione, un tempo Lombardi e meridionali, ora residenti da tempo, prevalentemente anziani, e immigrati.
A Milano lo abbiamo visto per la zona Garibaldi, degradata con la presenza di trans e case vecchie senza ascensore e conseguenti comitati di cittadini, con a capo la Ferretti, moglie di De Corato (ma i quante zone abitava quella?) e spaccio 😱e ora… Gae Aulenti e grattacieli e zona movida (tra l’altro frequentata non da milanesi) dove gira cocaina, ma non si lamenta nessuno, se non per gli scontri tra clan per la piazza, ma chi la compra?
A me, ribadisco, non me ne frega niente di quello o altri centri sociali. Certamente avranno guadagnato. Ma sempre briciole che il sistema accetta di far cadere finché fa comodo.
Ma richiamarsi alla legalità di un posto orrendo da trasformare in condominio e pensare che l’illegalità stia lì e non nelle speculazioni finanziarie, che si fondano sull’edilizia, mi pare ingenuo.
Il sistema dei circoli ARCI o ANPI o altre associazioni o anche solo i bar degli oratori, si basano su un altro sistema che resta fintanto che il luogo non è appetibile per le operazioni di cui sopra.
Guarda te se devo trovarmi a rimpiangere Fanfani!
 

patroclo

Utente di lunga data
Viene accettato che vengano occupate illegalmente per ottenere più effetti:
convogliare la rabbia verso gli occupanti e non verso la inadempienza di chi non costruisce case popolari, non obbliga più, come un tempo, le assicurazioni e altri enti a costruire e affittare, il degrado degli edifici e del tessuto sociale è utile per ottenere consenso per sgomberi e “risanamento“ trasformando le zone da popolari in lusso, creare conflittualità tra diversi strati di popolazione, un tempo Lombardi e meridionali, ora residenti da tempo, prevalentemente anziani, e immigrati.
A Milano lo abbiamo visto per la zona Garibaldi, degradata con la presenza di trans e case vecchie senza ascensore e conseguenti comitati di cittadini, con a capo la Ferretti, moglie di De Corato (ma i quante zone abitava quella?) e spaccio 😱e ora… Gae Aulenti e grattacieli e zona movida (tra l’altro frequentata non da milanesi) dove gira cocaina, ma non si lamenta nessuno, se non per gli scontri tra clan per la piazza, ma chi la compra?
A me, ribadisco, non me ne frega niente di quello o altri centri sociali. Certamente avranno guadagnato. Ma sempre briciole che il sistema accetta di far cadere finché fa comodo.
Ma richiamarsi alla legalità di un posto orrendo da trasformare in condominio e pensare che l’illegalità stia lì e non nelle speculazioni finanziarie, che si fondano sull’edilizia, mi pare ingenuo.
Il sistema dei circoli ARCI o ANPI o altre associazioni o anche solo i bar degli oratori, si basano su un altro sistema che resta fintanto che il luogo non è appetibile per le operazioni di cui sopra.
Guarda te se devo trovarmi a rimpiangere Fanfani!
E noi che pensavamo che "morire democristiani" fosse una brutta cosa :rolleyes:
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Viene accettato che vengano occupate illegalmente per ottenere più effetti:
convogliare la rabbia verso gli occupanti e non verso la inadempienza di chi non costruisce case popolari, non obbliga più, come un tempo, le assicurazioni e altri enti a costruire e affittare, il degrado degli edifici e del tessuto sociale è utile per ottenere consenso per sgomberi e “risanamento“ trasformando le zone da popolari in lusso, creare conflittualità tra diversi strati di popolazione, un tempo Lombardi e meridionali, ora residenti da tempo, prevalentemente anziani, e immigrati.
A Milano lo abbiamo visto per la zona Garibaldi, degradata con la presenza di trans e case vecchie senza ascensore e conseguenti comitati di cittadini, con a capo la Ferretti, moglie di De Corato (ma i quante zone abitava quella?) e spaccio 😱e ora… Gae Aulenti e grattacieli e zona movida (tra l’altro frequentata non da milanesi) dove gira cocaina, ma non si lamenta nessuno, se non per gli scontri tra clan per la piazza, ma chi la compra?
A me, ribadisco, non me ne frega niente di quello o altri centri sociali. Certamente avranno guadagnato. Ma sempre briciole che il sistema accetta di far cadere finché fa comodo.
Ma richiamarsi alla legalità di un posto orrendo da trasformare in condominio e pensare che l’illegalità stia lì e non nelle speculazioni finanziarie, che si fondano sull’edilizia, mi pare ingenuo.
Il sistema dei circoli ARCI o ANPI o altre associazioni o anche solo i bar degli oratori, si basano su un altro sistema che resta fintanto che il luogo non è appetibile per le operazioni di cui sopra.
Guarda te se devo trovarmi a rimpiangere Fanfani!
Però non era occupato un edificio pubblico, ma uno di un privato. Seguendo il ragionamento in primis c'è lo stato che ha abbandonato da decenni le politiche abitative e ci sta, poi ci sono questi okkupanti che diventano di fatto gli utili idioti favorendo indirettamente in realtà la trasformazione di zone da "popolari" a "di lusso" e ci sta anche questo. Ma il privato a cui per 30anni è stata sottratta la disponibilità di un suo bene, per il quale probabilmente sono state pretese pure le tasse nel frattempo, esattamente che ruolo ha in tutto ciò?
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Però non era occupato un edificio pubblico, ma uno di un privato. Seguendo il ragionamento in primis c'è lo stato che ha abbandonato da decenni le politiche abitative e ci sta, poi ci sono questi okkupanti che diventano di fatto gli utili idioti favorendo indirettamente in realtà la trasformazione di zone da "popolari" a "di lusso" e ci sta anche questo. Ma il privato a cui per 30anni è stata sottratta la disponibilità di un suo bene, per il quale probabilmente sono state pretese pure le tasse nel frattempo, esattamente che ruolo ha in tutto ciò?
Ma sai chi è il privato?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Top