Sono d'accordo sul fatto che la morte dei genitori faccia parte del normale ciclo della vita e che, quindi, proprio avere avuto dei buoni genitori ti aiuta ad affrontarlo.
Per quanto mi riguarda, i miei genitori mi hanno amato e mi hanno lasciata libera, altro non potevo chiedere, perciò la fatica è solo convivere con la mancanza della loro presenza, che, per quanto possa essere sublimata dal ricordo, non è più la presenza viva, attiva, stimolante.
Penso che i lutti possano essere ancora più complicati quando ci sono dei conflitti irrisolti, ma è un'esperienza che non ho.
Dipende.
I lutti, che arrivano senza aver integrato relazioni di questa portata, penso che portino non semplicemente fantasmi ma demoni.
Se va bene si reitera un modello senza averne consapevolezza. Se va male, si sta male e, a seconda, quel male lo si sparge. Restano catene generazionali. Che sono una gran bella rogna.
Quando hai genitori disfunzionali il passaggio è renderti conto che i genitori che hai dovuto obbligatoriamente e senza via di scampo interiorizzare da bambino quando, impotente, non potevi che subire, non sono i genitori che vivono fuori. Non sono le persone che incontri alla cena di famiglia per intenderci, quelli che osservi con sguardo adulto mentre sono seduti al tuo tavolo.
Il primo lutto è quello dei genitori interiorizzati: divenire consapevole che non sono mai esistiti se non dentro di te, nel mondo dei tuoi desideri e, ancor di più, nel mondo dei tuoi bisogni primari. Il passaggio è divenire consapevole del fatto che quel conflitto è risolvibile solo dentro, fuori può soltanto essere accettato e ricollocato. Nessun happy ending.
E' straniante incontrare quelli in carne ed ossa, guardarli e riconoscerli estranei alla propria esperienza. Arriva un momento in cui ti accorgi che i personaggi della tua narrazione familiare — e tu fra loro — sono solo maschere.
Figure costruite per dare un senso al caos, per reggere la scena di un copione che non hai scritto tu.
E in questo c'è pace, dopo aver attraversato il dolore.
Io penso che integrato questo lutto, quello dei genitori in carne ed ossa sia pacificatorio.
Si colloca morbidamente nel sollievo.
Se non si integra questo lutto, io penso non muoiano mai. Almeno fino a quando non muori tu.