Continuo a vederci un ansia di controllo che per quanto mi riguarda, molto semplicemente non esiste. Non decidi tu se lasciarti andare oppure no, non decidi tu se credere o no a qualcun altro, non decidi tu se la tua casa è il luogo delle peggiori nefandezze, una gabbia, un rifugio sicuro. A meno di non essere da sola. Nel momento in cui coinvolgi qualcun altro nella gestione della tua esistenza, le menzogne, tanto per restare in topic, fanno parte del gioco. La casa è il luogo del progetto. E all'interno del progetto la frutta rovinata se la mangia papà perché è il suo ruolo, e i cuccioli si pappano la parte migliore.
Secondo me la presunzione della sincerità altrui è un impianto molto fragile su cui fondare la propria esistenza. Una buona metà del tempo la passi a cercare gente di cui sembra che ci si possa fidare, l'altra metà a riprenderti dalle cocenti delusioni dovute ad aspettative troppo alte. Molto meglio i rapporti di forza.