Restare insieme per i figli: sicuri che sia solo un alibi?

danny

Utente di lunga data
L’ho messa sul piano utile per smontare un alibi.
Poi non so perché insisti sulla tua situazione personale dalla quale sei uscito trovando chiarezza, innanzitutto per te.
Poi se così non è, non so.


Ma io non parlavo di me.
Parlavo di quello che avevi scritto tu.
Quelle persone sono misere.
Poi possono pure essere partite con coerenza e onestà e aver scelto di cambiare e non farlo sapere per non perdere sicurezze, di ogni tipo.
Del resto tutti siamo stati bambini innocenti.
Si cambia.
Non rivelarlo è solo cercare di arraffare di tutto da tutti.
Per me è disonesto.
Poi descrivevi espressione di sé nello scopare il più possibile. Posso considerarlo misero? Sempre secondo me.


Allora una tua storia è solo,incidentale.
Non puoi stare con una estranea.


Scusa, ma in questa analisi non c’è logica.
Una persona perde le sicurezze affettive della famiglia di origine e allora butta nel cesso i riferimenti affettivi della famiglia che ha costruito?
Zio Bon, Brunetta, devo rispiegarti sempre tutto 😂 ...
Se perdi alcune sicurezze affettive, cerchi altrove una compensazione ma inevitabilmente non sarai in grado di trovarla in quanto hai già.
Se perdi i genitori non sarà il marito a compensare il ruolo di papà e mamma, è impossibile.
Quell'equilibrio precedente semplicemente non esiste più.
O te ne fai una ragione, perché comunque ti eri staccato a sufficienza dalla famiglia di origine e avevi riposto già molto nella famiglia che hai creato e superi la perdita, oppure resti col cerino in mano, cominci a provare una sensazione di vuoto crescente e ad addurre le responsabilità di tale sensazione al coniuge, così che ti stacchi da lui, in quanto inconsciamente lo ritieni responsabile.
Sono situazioni che ho visto diverse volte.
Il tuo ragionamento è valido solo per le persone che hanno acquisito una propria indipendenza dalla famiglia d'origine, ma in quei casi non si dovrebbe neppure parlare di sicurezze affettive, ma di affetti tout court. Le sicurezze le hai già dentro de e in ciò su cui hai investito la tua vita.
 

danny

Utente di lunga data
Più che carat


Io credo sia un mix di tutto se mai ma non codardia
Davvero c’è chi sta nel primo brodo perché alla fine li sta meglio !!!

semplicemente siamo tutti diversi e desideriamo cose diverse
Il fallimento c’è nella separazione ma anche in un matrimonio finto per me .
Non so così a sia peggio

Boh. A te è andata bene, comunque, se non ricordo male.
Un matrimonio finito, un amante divenuto nuovo compagno e benessere economico mantenuto. Non si può certo parlare di fallimento.
Buon per te, no?
Come mai qui?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Brunetta, tu non mi conosci, questa è una decisione che deve essere ben ponderata, guardo in primi I miei figli , il resto è solo il lato economico, ho una attività che lo creata insieme a mia moglie quando eravamo giovani, ripartire da capo non me la sento proprio, sia fisicamente che mentalmente,
Dico questo perché lei, mia moglie e molto orgogliosa, e l'attività non la cederà, in oltre anche se avessi la forza di iniziare da zero, dovrei fare concorrenza a lei? Con la professione che ho che devo fare il dipendente? Lo detto in un'altro post, ci sono molte cose in ballo e prendere una decisione non è facile, ma di sicuro non resterò per sempre in questo limbo.
Da esperienza del forum, pondererai a lungo, molto a lungo.

così sembra codardia.
Io non penso, no.
Quando lasci diventa definitivo ed è associabile ad un fallimento e fa male E anche se sai che quello che ti aspetta non sara’ poi cosi male (Anzi, a volte sei persin certo di levarti un peso), sai che in qualche modo dipende da te la distruzione del mondo che hai costruito e in cui hai riposto molto di te. Fa il paio anche con quel tema identitario di cui si parlava tempo fa. E tutto questo non è riassumibile con il timore dell’ignoto a mio avviso.
Si scappa senza domandarsi dove si va a finire dalla casa in fiamme, allora va bene tutto.
Ma da una casa tiepida non se ne va nessuno.

P.S. È incredibile come io faccia una constatazione descrittiva e venga sempre tradotto in un giudizio.
Ed è il giudizio negativo che mi viene attribuito.
Ma io non ho dato nessun giudizio.

Zio Bon, Brunetta, devo rispiegarti sempre tutto 😂 ...
Se perdi alcune sicurezze affettive, cerchi altrove una compensazione ma inevitabilmente non sarai in grado di trovarla in quanto hai già.
Se perdi i genitori non sarà il marito a compensare il ruolo di papà e mamma, è impossibile.
Quell'equilibrio precedente semplicemente non esiste più.
O te ne fai una ragione, perché comunque ti eri staccato a sufficienza dalla famiglia di origine e avevi riposto già molto nella famiglia che hai creato e superi la perdita, oppure resti col cerino in mano, cominci a provare una sensazione di vuoto crescente e ad addurre le responsabilità di tale sensazione al coniuge, così che ti stacchi da lui, in quanto inconsciamente lo ritieni responsabile.
Sono situazioni che ho visto diverse volte.
Il tuo ragionamento è valido solo per le persone che hanno acquisito una propria indipendenza dalla famiglia d'origine, ma in quei casi non si dovrebbe neppure parlare di sicurezze affettive, ma di affetti tout court. Le sicurezze le hai già dentro de e in ciò su cui hai investito la tua vita.
Io non ho fatto un ragionamento che devi smontare.
Sono io che ho smontato un ragionamento che non sta in piedi.
Poi che con matrimoni decennali e figli si venga destabilizzati perché muoiono i genitori non è una cosa da comprendere facilmente.
Se persone ultra quarantenni dicono che sono rimaste orfane, non gli ridono in faccia perché le persone sono educate.
Se poi, per superare questo sconvolgente trauma, mettono in pericolo la sicurezza affettiva dei figli per qualche scopata, beh anche lì devono fare affidamento sulla educazione altrui.
Non è che muoiono solo i genitori dei traditori.

@Max78 però tutti i figli tengono ai genitori.
 

danny

Utente di lunga data
Io non ho fatto un ragionamento che devi smontare.
Sono io che ho smontato un ragionamento che non sta in piedi.
Poi che con matrimoni decennali e figli si venga destabilizzati perché muoiono i genitori non è una cosa da comprendere facilmente.
Se persone ultra quarantenni dicono che sono rimaste orfane, non gli ridono in faccia perché le persone sono educate.
Se poi, per superare questo sconvolgente trauma, mettono in pericolo la sicurezza affettiva dei figli per qualche scopata, beh anche lì devono fare affidamento sulla educazione altrui.
Non è che muoiono solo i genitori dei traditori.
Fatichi a comprendere perché ragioni con la tua testa e la tua sensibilità, il che limita come al solito i tuoi ragionamenti riguardanti le dinamiche altrui.
L'ironia fastidiosa del tuo post per lutti che riguardano persone tue coetanee o anche più giovani di te palesa la tua forza nelle scelte personali, che non è quella di altre persone, diverse da te.
Quindi, sì, è possibile che persone diverse da te si comportino in maniera differente, come è inevitabile, seguendo altri percorsi, che facciano scelte differenti.
Se mi sforzo di comprendere dinamiche comunque frequenti seppur non universali che non corrispondono necessariamente neppure alle mie è per pura curiosità mia.
Pur essendo anche io al centro del mio mondo, non amo che esso diventi parametro di valutazione per i comportamenti altrui, anche se inevitabilmente ci casco anche io, purtroppo.
Io non ho smontato il tuo ragionamento.
Trovo che dal tuo punto di vista sia corretto perché descrive te, ma non sia efficace per definire il resto del mondo o anche solo una parte di esso, che segue dinamiche differenti.
Per lo stesso principio per cui per te una pacca sul culo nel sesso è molestia, per me è goduria.
Sono variabili, entrambe corrette.
L'errore si ha quando si tenta di far diventare universale il concetto di molestia per la pacca sul culo. A quel punto ti dico, no. Non è sempre molestia. Dipende.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Fatichi a comprendere perché ragioni con la tua testa e la tua sensibilità, il che limita come al solito i tuoi ragionamenti riguardanti le dinamiche altrui.
L'ironia fastidiosa del tuo post per lutti che riguardano persone tue coetanee o anche più giovani di te palesa la tua forza nelle scelte personali, che non è quella di altre persone, diverse da te.
Quindi, sì, è possibile che persone diverse da te si comportino in maniera differente, come è inevitabile, seguendo altri percorsi, che facciano scelte differenti.
Se mi sforzo di comprendere dinamiche comunque frequenti seppur non universali che non corrispondono necessariamente neppure alle mie è per pura curiosità mia.
Pur essendo anche io al centro del mio mondo, non amo che esso diventi parametro di valutazione per i comportamenti altrui, anche se inevitabilmente ci casco anche io, purtroppo.
Io non ho smontato il tuo ragionamento.
Trovo che dal tuo punto di vista sia corretto perché descrive te, ma non sia efficace per definire il resto del mondo o anche solo una parte di esso, che segue dinamiche differenti.
Per lo stesso principio per cui per te una pacca sul culo nel sesso è molestia, per me è goduria.
Sono variabili, entrambe corrette.
Veramente della destabilizzazione che possono provare delle persone per la morte dei genitori, ne abbiamo parlato nella nostra prima telefonata.
Anzi ho considerato io questa cosa e te l’ho suggerita. Poi, è un mio problema avere memoria, ricordo benissimo altri aspetti che abbiamo considerato.
Ma un conto è capire un momento di fragilità e confusione emotiva, altro conto considerare accettabili tutti i comportamenti conseguenti per anni.
Quindi capisco benissimo. Ma c’è differenza tra considerare una spiegazione e comprendere la persona che si fa destabilizzare.
Io capisco il bambino che si spaventa per una lucertola, ma non gli dico certo che fa bene ad avere paura.
Similmente capisco che si possa essere destabilizzati da un lutto. Ma ...disciules! Perché si è adulti e bisogna reagire da adulti.
 

danny

Utente di lunga data
Veramente della destabilizzazione che possono provare delle persone per la morte dei genitori, ne abbiamo parlato nella nostra prima telefonata.
Anzi ho considerato io questa cosa e te l’ho suggerita. Poi, è un mio problema avere memoria, ricordo benissimo altri aspetti che abbiamo considerato.
Ma un conto è capire un momento di fragilità e confusione emotiva, altro conto considerare accettabili tutti i comportamenti conseguenti per anni.
Quindi capisco benissimo. Ma c’è differenza tra considerare una spiegazione e comprendere la persona che si fa destabilizzare.
Io capisco il bambino che si spaventa per una lucertola, ma non gli dico certo che fa bene ad avere paura.
Similmente capisco che si possa essere destabilizzati da un lutto. Ma ...disciules! Perché si è adulti e bisogna reagire da adulti.
Se i momenti di fragilità emotiva fossero tali non esisterebbero psichiatri e psicologi.
E basterebbe un disciules per risolvere qualsiasi questione tra adulti.
In un mondo ideale.
Nel mondo reale tutto diventa più complicato e complesso e non esistono regole generali che valgano per tutti.
Io non ho il dono della sintesi e da smartphone perdo parte della mia capacità di rendermi intelligibile, ma mi sforzo di essere tale.
La perdita dei genitori è un avvenimento traumatico, a cui ognuno di noi reagisce in maniera differente.
Per alcune persone può esservi una reazione che porta conseguenze anche sulla coppia e sulla famiglia, con le risultanze che ciò comporta e per ragioni che vanno ricercate nella situazione specifica.
Non è quindi vero che chi perde i genitori tradisce, secondo un automatismo. Alcune persone nella rielaborazione del trauma ridefiniscono grandi parti della loro vita e questo le porta a modificare anche la loro visione del progetto familiare e le loro aspettative.
Ad altri va in maniera diversa, ma questo è ovvio, nel momento in cui siamo tutti diversi.
Nel mio caso sì, penso sia andata così.
Non mi stupisce che ancora adesso mia moglie ogni tanto indichi come casa sua quella dei genitori, appartamento che formalmente non esiste più.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Se i momenti di fragilità emotiva fossero tali non esisterebbero psichiatri e psicologi.
E basterebbe un disciules per risolvere qualsiasi questione tra adulti.
In un mondo ideale.
Nel mondo reale tutto diventa più complicato e complesso e non esistono regole generali che valgano per tutti.
Io non ho il dono della sintesi e da smartphone perdo parte della mia capacità di rendermi intelligibile, ma mi sforzo di essere tale.
La perdita dei genitori è un avvenimento traumatico, a cui ognuno di noi reagisce in maniera differente.
Per alcune persone può esservi una reazione che porta conseguenze anche sulla coppia e sulla famiglia, con le risultanze che ciò comporta e per ragioni che vanno ricercate nella situazione specifica.
Non è quindi vero che chi perde i genitori tradisce, secondo un automatismo. Alcune persone nella rielaborazione del trauma ridefiniscono grandi parti della loro vita e questo le porta a modificare anche la loro visione del progetto familiare e le loro aspettative.
Ad altri va in maniera diversa, ma questo è ovvio, nel momento in cui siamo tutti diversi.
Nel mio caso sì, penso sia andata così.
Non mi stupisce che ancora adesso mia moglie ogni tanto indichi come casa sua quella dei genitori, appartamento che formalmente non esiste più.
Io considero sempre l’utilità di psicoterapia per chi non si disciula.
Però, appunto, certe reazioni, devono essere considerate problemi e non spiegazioni.
E a me i genitori sono morti e mio padre quando avevo 25 anni. So benissimo come ci si sente.
 

Lara3

Utente di lunga data
Ci riflettevo stasera, dopo che lmio figlio ha cominciato a fare i capricci perchè la mamma era uscita di casa a un'ora insolita (per andare al cinese a prendere cena, sarà stata via 20 minuti e ha fatto il broncio per tutto il tempo).
Ci pensavo perchè quando lei è tornata, e le spiegavo che mamma è come il papà , tornerà sempre, mi si è chiarito in modo totale che non sono più solo in gioco i nostri sentimenti, tra me e lei, ma anche quelli didei miei figli per entrambi. E che quelli dei miei figli hanno, e avranno sempre, la precedenza sui nostri. Che non importa cosa mai potremo farci di brutto noi, questo non cancellerà il bisogno che hanno di averci, di averci insieme, di averci entrambi contemporaneamente in casa.
Il che per noi non è assolutamente un problema, anzi, il mio era un ragionamento ipotetico, sia chiaro.
Ma che mi ha chiarito quello che prima di loro assolutamente non capivo, che si potesse "restare insieme per i figli", che è un discorso verso cui non ho manifestato, in passato, nessunissima comprensione, e che invece adesso capisco in pieno, e vedo non come una scusa ma come una realtà innegabile.
La realtà è che i figli vengono prima (che non significa che possano esserci SOLO i figli, io comprendo che se tra due persone l'unica cosa che resta è una genitorialità condivisa, entrambi possano innamorarsi di qualcuno esterno e volersela vivere mantenendo la stabilità familiare ma senza rinunciare ad amare ed essere amati per il resto della propria vita).
Vengono prima anche di chiunque altro si ami. Io voglio bene mia moglie , ma non quanto i miei figli, è naturale. Se amassi un'altra donna , e dovessi scegliere tra l'infelicità di lei, e quella dei miei figli , non dovrei nemmeno pensarci: non manderei mai all'aria la vita dei miei figli perchè questa donna vuole un ruolo diverso da quello di "amante", anche se ne fossi innamorato
Allora perchè è così diffusa l'opinione che quella dei figli sia solo una scusa?
Soprattutto: ma siamo davvero sicuri che chi molla casa sua e stravolge appunto la vita dei figli che ha sia una persona migliore, meno egoista, di chi cerca di limitare la sua nuova storia a una dimensione che non danneggi nessuno?
Io soprattutto per i figli mi sono separata.
Un padre che non riesce a staccarsi dal vizio prostituzione e che lasciava segni evidenti di questo suo vizio, cronologia computer, materiale porno, anche litigi tra di noi per questo motivo, un padre che eccetto questo vizio che praticava con gioia, tutto il resto per lui era noia, che a tavola insegnava loro ruttare e ...., leccare piatti ecc. Che non aveva mai voglia di fare niente con loro a parte stare in casa davanti alla televisione una giornata intera...
Non so, io non ho visto una bella cosa. Per niente.
 

Carola

Utente di lunga data
Boh. A te è andata bene, comunque, se non ricordo male.
Un matrimonio finito, un amante divenuto nuovo compagno e benessere economico mantenuto. Non si può certo parlare di fallimento.
Buon per te, no?
Come mai qui?
Qui perché è L unico posto dove ho passato i momenti più devastanti della mia vita è vi e raccolto tutto Eun giorno sono rientrata per leggere i miei primi post e mi sono vista così spersa
Avevo bisogno di farlo
Non non è stato un fallimento ma ho rischiato e sofferto enon vorrei tornare sui soliti argomenti Danny ma guadagno a sufficienza per eventualmente cavarmela da sola anche qui nulla e arrivato da solo
Con il mio ex ho un bel rapporto Perché siamo persone civili e ci siamo e ci vorremo Sempre bene e non si è mai tirato indietro sui soldi
Ti ricordo però che vive via e ha una posizione manageriale

quidni diciamo compensa il fatto che per i ragazzi ci sono da sempre solo io

tu invece stai qui a dire sempre le stesse cose di 10 anni fa con lo stesso livello di tristezza tra le righe traspare un uomo che non è felice di ciò che ha esattamente come appunto 10 anni fa rassegnato più che non felice e che giustifica le sue scelte con pipponi mentre e tutto molto più semplice lei non è più presa di te o non nella misura in cui tu lo sei di lei Però sei un porto sicuro
Brutale ma è così
conosco molto bene le donne
Se tu fossi mancato come uomo allora forse in un momento di smarrimento poteva starci la relazione ma qui vedo ha. Lei sicura che tu ci sarai sempre
Per inciso ho perso mio padre all improvviso a 20 anni so cosa vuole dire e non c entra nulla con il tradimento

Io proverei a fare un passo avanti e se lo hai fatto non traspare ma ammetto che ho letto solo i tuoi interventi non cose tue qui di poche righe

Comunque chi sta qui deve essere solo disperato o può magari intervenire sulla base della sua esperienza ? Io qnd leggo certi disastro interiori mi viene voglia di dire che si può sopravvivere che male c’è ? Ci sono passata anche se da agevolata come dici tu
 
Ultima modifica:

Carola

Utente di lunga data
Io non ho fatto un ragionamento che devi smontare.
Sono io che ho smontato un ragionamento che non sta in piedi.
Poi che con matrimoni decennali e figli si venga destabilizzati perché muoiono i genitori non è una cosa da comprendere facilmente.
Se persone ultra quarantenni dicono che sono rimaste orfane, non gli ridono in faccia perché le persone sono educate.
Se poi, per superare questo sconvolgente trauma, mettono in pericolo la sicurezza affettiva dei figli per qualche scopata, beh anche lì devono fare affidamento sulla educazione altrui.
Non è che muoiono solo i genitori dei traditori.
quello che intendevo io ma Danny giustifica così sua moglie x giustificare se stesso
Lei sono convinta si faccia bellamente le sue cose senza manco pensarci più a quelle corna
 

Carola

Utente di lunga data
Io soprattutto per i figli mi sono separata.
Un padre che non riesce a staccarsi dal vizio prostituzione e che lasciava segni evidenti di questo suo vizio, cronologia computer, materiale porno, anche litigi tra di noi per questo motivo, un padre che eccetto questo vizio che praticava con gioia, tutto il resto per lui era noia, che a tavola insegnava loro ruttare e ...., leccare piatti ecc. Che non aveva mai voglia di fare niente con loro a parte stare in casa davanti alla televisione una giornata intera...
Non so, io non ho visto una bella cosa. Per niente.
hai fatto non bene stra bene
Spero che tu ora sia serena 😘
 

Buffa

Utente di lunga data
Non è giustificare, ma comprendere che determinati fatti cambiano la vita di ognuno di noi.
Dopodiché mia moglie può essere quello che è, ma se quelle morti hanno cambiato la mia vita, non vedo perché non avrebbero dovuto cambiarla a lei.
Soprattutto perdere una sorella di 50 anni, improvvisamente. È stato un trauma anche per me.
Se ci fai caso, infatti, molte persone tradiscono dopo un lutto familiare.
Dopodiché io penso che tradire sia parte di una componente caratteriale dell'individuo più che una diretta conseguenza degli avvenimenti esterni.
Questi costituiscono solo il sustrato entro cui una persona limita le proprie scelte.
È il motivo per cui persone diverse si comportano in maniera diversa pur nelle stesse condizioni.
Tu puoi rielaborare tutti i lutti che vuoi, ma il fatto che in questa fase tu ti trovi un amante dipende solo da te, è qualcosa che descrive solo te.
È anche per questo che ritengo che chi ha tradito una volta se si trova nelle condizioni favorevoli è portato a farlo ancora. Ci sono persone per cui la fedeltà è solo una questione di variabili.


Cit. Carola: Separarsi è roba da ricchi.
(o da donne).
Per entrambi meglio la famiglia e gli amanti al di sotto di un certo reddito ISEE
Tradite a volte è conseguenza del fatto che ti capiti un’occasione che ne valga la pena. Poi c’e’ anche chi se la va a cercare attivamente l’occasione , ma c’e’ pure chi non ha tradito perché non si è trovato di fronte a situazioni particolarmente esaltanti e si trova a dire per questo motivo , magari senza rendersene conto , “io mai..”
 
Ultima modifica:

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
I mie figli hanno 10 e 13 anni,
Quello che ho scritto e solo un pensiero che ho avuto ieri sera e lo scritto, ho parlato di amanti, per dire che in fondo se ci sarebbe un accordo tra i phatner, ci si può vivere la vita fuori dalla famiglia. Tutto qui, se ho scritto questo è anche perché comunque non resterò oper il resto della mia vita senza avere la possibilità di qualche avventura...
Scusa non mi torna il post iniziale con questa risposta. Ma tuo figlio, penso il più piccolo, veramente a 10 anni piange se la mamma esce per fare la spesa?
 

Foglia

utente viva e vegeta
Ho visto quando ci tengono alla mamma ed a me, se dovessi separarmi loro hanno l'età per poter scegliere con chi stare.
Io non voglio che loro debbano scegliere e non voglio togliere i figli a mia moglie, una soluzione alternativa ci sarebbe, due settimane la mamma nella casa coniugale e poi quando lei per lavoro si assente due settimane sempre nella stessa casa.
Ma lei accetterà?
Ci sono state sentenze simili (faccio una premessa: parlo di separazioni giudiziali in cui un Giudice è intervenuto a regolamentare, statuendo una cosa simile a quella che dici tu. Mi pare tuttavia che la sentenza sia stata riformata in punto in sede di appello).
A me non pare una buona idea :)
Ciascuno in casa propria tiene le proprie cose, i propri spazi, i propri contatti. Non ci si deve sentire "ospiti" a casa propria. Immagina come deve essere vivere in una casa dove vicendevolmente il proprio ex mette becco, dorma nel letto dell'altro. Eccetera.... dai, una volta separati si ha il diritto di rifarsi la propria vita :)

Il grassetto invece mi preoccupa: perché i figli dovrebbero "scegliere"?
Perchè parli di "toglierli" (anche se di NON toglierli) dalla madre? Hai paura di "perderli" tu?

Su questo dovete lavorare. Quello che scrivi dice molto del tuo rapporto, secondo me.
 

Buffa

Utente di lunga data
Hai detto bene una parte della propria vita ! Non deve essere necessariamente tutta se non si sta bene !
Però permettimi l identità resta anzi in certi casi ancora di più io non posso pensare per quanto improntanti i miei affetti di perdere la mia identità facendo scelte così ma che siamo nel medioevo ?
Per le donne è diverso Carola. L’identita’ Prevalente per loro è quella di madre
 

Foglia

utente viva e vegeta
Io soprattutto per i figli mi sono separata.
Un padre che non riesce a staccarsi dal vizio prostituzione e che lasciava segni evidenti di questo suo vizio, cronologia computer, materiale porno, anche litigi tra di noi per questo motivo, un padre che eccetto questo vizio che praticava con gioia, tutto il resto per lui era noia, che a tavola insegnava loro ruttare e ...., leccare piatti ecc. Che non aveva mai voglia di fare niente con loro a parte stare in casa davanti alla televisione una giornata intera...
Non so, io non ho visto una bella cosa. Per niente.
Vedrai che adesso imparerà a stare più attento e presente anche coi figli. Giocoforza :)
 

danny

Utente di lunga data
Io considero sempre l’utilità di psicoterapia per chi non si disciula.
Però, appunto, certe reazioni, devono essere considerate problemi e non spiegazioni.
E a me i genitori sono morti e mio padre quando avevo 25 anni. So benissimo come ci si sente.
Se il tradimento, la grave malattia o l'astinenza sessuale inflitta comportano dei traumi, il lutto parentale a sua volta ne genera.
I traumi provocano reazioni, abbastanza diverse per ogni individuo.
Non dubito che il lutto abbia influito anche su di te, agendo in un modo che, però, non può essere iscritto come universale.
'Sai benissimo' come ti senti tu, e cosa questo ha comportato nella tua vita, ma non puoi trasferire la tua esperienza su altri, che reagiranno diversamente in circostanze paragonabii senza che questo possa venire considerato un problema e non considero opportuno utilizzare come parametro di riferimento quella è in definitiva solo la tua condizione di normalità, ovvero niente più che una valutazione soggettiva.
Detto ciò, ribadisco che ogni persona reagisce in maniera diversa a un trauma e ritrova il suo equilibrio seguendo un percorso individuale e questo, necessariamente, comporta dei cambiamenti anche nei rapporti con le altre persone con cui si relaziona.
Io ho visto i cambiamenti caratteriali su mia cognata, data in fin di vita per un tumore e sopravvissuta per miracolo. Era quasi un'altra persona, dopo.
Ciò non giustifica le scelte successive di nessuno di noi, ma fa comprendere le dinamiche.
 

Carola

Utente di lunga data
Scusa non mi torna il post iniziale con questa risposta. Ma tuo figlio, penso il più piccolo, veramente a 10 anni piange se la mamma esce per fare la spesa?
Spero di no perché sarebbe un problema
Non credo sia vero forse Lui ha enfatizzato un capriccio Del figlio x avere spunto di riflessione O per dirsi vedi che i faccio bene a stare qui

perché sono le basi dell educazione un bimbo sereno non piange ma sa gestire ansia da separazione perché sa di essere amato è sa del ritorno
Diverso il capriccio fine a se stesso x puntare i piedi !!! Quello lo fanno e nulla a che vedere con ansia di abbandono
 

patroclo

Utente di lunga data
Ho aperto questa discussione per avere le vostre impressioni, e mi chiedo se sia giusto separarsi e fare soffrire i nostri figli, o restare insieme di comune accordo finché i figli diventino più grandi e separasi successivamente
Alla tua domanda ti dico che mi sono messo al posto di mio figlio.

I miei figli sicuramente hanno pesato molto nella decisione di separarsi, ha prevalso il ragionamento che se fossimo andati avanti così, separati in casa, oltre ad avere genitori anaffettivi avrebbero avuto anche genitori ai ferri corti. Fino a quel momento non si erano accorti di nulla, hanno sofferto, cerco di essere il più presente possibile ( li vedo tutti i giorni), anche se vivono principalmente con la madre. Se adesso hanno problemi direi che sono più legati all'adolescenza che alla condizione di figli di separati
 
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