A me personalmente negli ultimi giorni è capitato proprio di pensarci:
La fine di un rapporto di coppia non necessariamente deve portare verso la ricerca di un altro in sostituzione, ma può essere invece (volendolo) proprio l'occasione per trovare meglio, più facilmente ed efficaciemente il proprio "centro", il rapporto con un'individualità che troppo spesso viene buttata a casaccio nel calderone del rapporto di coppia, perdendone in esso il senso.
Vi ho detto che ultimamente sto frequentando una ragazza, e che sto portando avanti il discorso separazione con mia moglie. Bene, ad un certo punto mi sono reso conto che stavo facendo l'errore più grave che potessi fare: mi stavo buttando a pesce in questo nuovo rapporto e questo mi allontanava artificiosamente da quello che comunque ha fatto parte della mia vita per 27 anni.
Ok, mi sono detto: adesso non posso andare a vivere da solo, ma le cose in chiaro con la mia signora ci sono, e si tratta solo di mettere due firme su un foglio. Andiamo daccordo e le ho raccontato dell'altra senza stare a fare misteri ed ipocrisie.
Dall'altra parte non vedo perchè dovrei ipotecare di nuovo la mia vita con promesse a chicchessia, e posso finalmente concentrarmi su tutte le cose che ho voglia di fare e che adesso non devono più passare per forza al setaccio di un "noi", scivolando quindi ora libere su un semplice e pulito "io". Ho spiegato la cosa alla fanciulla, mi sono assicurato che abbia capito, per ora a me va bene così.
Tengo ben presente i miei doveri pratici (figlio, famiglie), e quelli di sincerità e di correttezza, altri doveri non ritengo di averne.
Non "rifarsi una vita", quindi, ma proseguire la propria seguendone la naturale evoluzione.