Salve a tutti

Warlock

Utente di lunga data
Come volevasi dimostrare, una cazzata fatta per noia o voglia di scoperta di qualcosa di nuovo, ha distrutto quello costruito in 30 anni.

Da come scrivi, da come ti rapporti sul forum, sembri, più che una donna con 50 anni di esperienza alle spalle, una adolescente che ha commesso una grossa cazzata, ma non se ne è ancora resa conto, e continua a sperare che poi i "grandi" perdonino la (a tuo giudizio) "marachella", non capendo ancora che quello che hai fatto, agli occhi di tuo marito, è gravissimo.

Per quanto, come un'adolescente, continui a ripetere che non hai messo in dubbio tuo marito, e che avevi la personalità sdoppiata, i fatti ti danno contro.
E non hai ancora capito che avendoti beccata in flagrante, rispetto ad un tradimento scoperto da messaggi o da sospetto, l'immagine visiva nella mente di tuo marito sarà ben difficile da eliminare.

La superficialità di come hai gestito le cose inoltre non gioca per niente a tuo favore, sia nel tradimento, che nella scoperta che nel post tradimento.

Quello che devi fare adesso, è iniziare a pianificare il tuo futuro.
In primis trovare un lavoro.
E poi un'avvocato che non sia troppo aggressivo ma che possa farvi attuare una separazione "serena"

Mi sembra che tu non l'abbia ancora razionalizzato, ma la tua vita subirà un drastico cambio.
Fatti trovare preparata.

Anche questo è un passaggio di crescita e tu ne hai estremamente bisogno (di crescere)

Buona Fortuna

W
 

Jacaranda

Utente di lunga data
IO sono del parere , tutto personale sia chiaro , che quando si arriva a certi punti bisogna avere il coraggio di mollare e separarsi. Se non ci sono problemi economici di rilievo, se i figli hanno una vita propria e dopo aver fatto passare il tempo necessario per provare una riconciliazione con consulenza e supporto , dopo tutto questo è meglio lasciarsi con armonia e ricordare le cose belle che si sono condivise . Non si dimentica il tradimento e l' angoscia della conferma , la fiducia al 100% non tornerà più : perchè chiudersi in un vita con sospetti e rancori ben nascosti ma mai sopiti del tutto?
Perche’ non necessariamente si vive una vita di sospetti, non succede a tutti… perche’ non per forza chi tradisce e’ pessimo in tutto, perché si è esseri umani e la vita matrimoniale e’ lunga, perche’ spesso il tradimento è l’attentato
a un ego enorme che va ridimensionato e il dispiacere non ha nulla a che vedere con etica o amore.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Perche’ non necessariamente si vive una vita di sospetti, non succede a tutti… perche’ non per forza chi tradisce e’ pessimo in tutto, perché si è esseri umani e la vita matrimoniale e’ lunga, perche’ spesso il tradimento è l’attentato
a un ego enorme che va ridimensionato e il dispiacere non ha nulla a che vedere con etica o amore.
Un ego enorme che per giunta nemmeno si traduce per forza in corna. Il mio capo ha un ego enorme e fosse per lui fucilerebbe tutti gli infedeli. Te pensa.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Quello che devi fare adesso, è iniziare a pianificare il tuo futuro.
In primis trovare un lavoro.
E poi un'avvocato che non sia troppo aggressivo ma che possa farvi attuare una separazione "serena"

Mi sembra che tu non l'abbia ancora razionalizzato, ma la tua vita subirà un drastico cambio.
Fatti trovare preparata.
Direi che l'opener deve "crescere" velocemente: la ricerca di un'occupazione è fondamentale per impostare una nuova vita e mostrare al marito che sa prendersi la sua parte di responsabilità.

Il suo modo di vivere "adagiata" sulla figura e carriera del marito l'ha condotta (visti i riferiti precedenti dell'ambiente familiare di provenienza) a non prendere decisioni circa la propria esistenza. Il risultato è che a 50 anni si ritrova come un'adolescente che non sa bene cosa fare da "grande".

Interpreto la sua "divagazione" tentata con un uomo, che nemmeno le piaceva e con modalità da sprovveduta, come un modo (per certi versi disperante) di rompere la bolla nella quale si è trovata rinchiusa e che, sotto sotto, non riusciva più a sopportare.

Credo che sia affetta da depressione, ne vedo tutti i sintomi (avendo avuto l'esperienza ventennale con mia moglie) ed il lavoro con uno/a psicoterapeuta capace potrebbe essere lungo e difficile.

Deve analizzare la sua infanzia, le "vessazioni" subite nella famiglia di origine, e le ragioni della sua scelta del futuro marito come mezzo immediato per "uscire" da una condizione di disagio che, ironia della sorte, l'ha portata ad andarsi a ficcare in un'altra condizione di disagio (l'ambiente familiare attuale), sempre preda di personalità esterne troppo "potenti" per lei (marito ed adesso pure i figli) per poter condividere un suo percorso di crescita personale.

Se riuscisse a spiegare al marito tutto questo, potrebbe chiedergli - come ultimo favore - di aiutarla a trovare un'occupazione, non tanto come mezzo di sostentamento personale (lui si offrirà di fornirle dei mezzi) quanto come modo per crescere, divenire autonoma e raggiungere una maturità che non ha mai acquisito.

Ma, ad essere obiettivi, appare un'impresa difficile anche se possibile.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Quello di Nina è uno dei racconti meno credibili del forum.
Non sono d'accordo e mi dispiace, perché hai individuato molti tratti della sua personalità che consentono di definire la sua condizione di estremo disagio e ... immaturità.

Mi permetto di invitarti, con rispetto, a non farti prendere dal demone destruens (compresa l'ideologica antipatia per il marito militare di carriera) ma di assumere un atteggiamento costruens (concentrato sui modi possibili per uscire dalla condizione di immaturità nella quale l'opener versa) che possa aiutarla nel concreto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non sono d'accordo e mi dispiace, perché hai individuato molti tratti della sua personalità che consentono di definire la sua condizione di estremo disagio e ... immaturità.

Mi permetto di invitarti, con rispetto, a non farti prendere dal demone destruens (compresa l'ideologica antipatia per il marito militare di carriera) ma di assumere un atteggiamento costruens (concentrato sui modi possibili per uscire dalla condizione di immaturità nella quale l'opener versa) che possa aiutarla nel concreto.
Ma lei ha scritto venti righe su di sé.
Siete voi fantastici che commentate e date giudizi e diagnosi.
Non si è smossa nemmeno con le mie provocazioni.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Se riuscisse a spiegare al marito tutto questo, potrebbe chiedergli - come ultimo favore - di aiutarla a trovare un'occupazione, non tanto come mezzo di sostentamento personale (lui si offrirà di fornirle dei mezzi) quanto come modo per crescere, divenire autonoma e raggiungere una maturità che non ha mai acquisito.
Non credo che sia una buona idea. D'altronde, ha provato anche qui, a spiegare e a raccontare quello che ha vissuto nella sua vita precedente, ma non avendo ben compreso, non avendo prospettiva storica né gli strumenti (mi permetto di ipotizzare da come scrive) per analizzare e valutare, ne è uscita fuori una filippica che sa più di autogiustificazione che di racconto.
Aggiungo, a proposito del discorso che ho quotato, che se lei chiedesse al marito di darle una mano a cercare un lavoro, lui la vedrebbe come un ulteriore colpo alla fiducia, forse quello definitivo. Del tipo "se sei stata capace di tradirmi da casalinga, figurati cosa potresti fare con più libertà di movimento".
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non credo che sia una buona idea. D'altronde, ha provato anche qui, a spiegare e a raccontare quello che ha vissuto nella sua vita precedente, ma non avendo ben compreso, non avendo prospettiva storica né gli strumenti (mi permetto di ipotizzare da come scrive) per analizzare e valutare, ne è uscita fuori una filippica che sa più di autogiustificazione che di racconto.
Aggiungo, a proposito del discorso che ho quotato, che se lei chiedesse al marito di darle una mano a cercare un lavoro, lui la vedrebbe come un ulteriore colpo alla fiducia, forse quello definitivo. Del tipo "se sei stata capace di tradirmi da casalinga, figurati cosa potresti fare con più libertà di movimento".
Ho provato a smuovere qualcosa in questo racconto, inutilmente.
Questa cinquantenne sembra di un altro tempo per mille cose, ma soprattutto per aver sposato un uomo dominante, che lei apprezza perché tale, ma tanto buono da farle fare la moglie/madre e da riconoscere di essersi arrabbiato per niente per non aver trovato qualcosa. Ma intanto lei è una adulta senza lavoro, senza conoscenze proprie.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Non credo che sia una buona idea. D'altronde, ha provato anche qui, a spiegare e a raccontare quello che ha vissuto nella sua vita precedente, ma non avendo ben compreso, non avendo prospettiva storica né gli strumenti (mi permetto di ipotizzare da come scrive) per analizzare e valutare, ne è uscita fuori una filippica che sa più di autogiustificazione che di racconto.
Aggiungo, a proposito del discorso che ho quotato, che se lei chiedesse al marito di darle una mano a cercare un lavoro, lui la vedrebbe come un ulteriore colpo alla fiducia, forse quello definitivo. Del tipo "se sei stata capace di tradirmi da casalinga, figurati cosa potresti fare con più libertà di movimento".
La mia ipotesi si basa su alcune autonome riflessioni ponderate (ovviamente, non certezze), e precisamente che:
- lei è in una condizione di prostrazione psicologica evidente, affetta da crisi d'ansia per l'enormità della situazione che si è venuta a creare; non ha la minima idea su come uscirne (vedi mantra che ripete sull'essere stata fedele al marito unico uomo della sua vita); ha attuato una rimozione del suo passato prossimo (dice di non ricordare l'uomo con il quale si accompagnava), perché troppo angoscioso, ma rischia di essere travolta (e la sua visita di qualche giorno fa al PS appare un chiaro indizio);
- lui ha preso una decisione (quella di separarsi), per molti versi, obbligata dalla situazione creata dalla moglie: particolarmente se effettivamente è stato allertato dalla sicurezza interna dello Stato Maggiore Difesa (II Reparto Informazioni e Sicurezza) o comunque ha riferito l'accaduto, come farebbe pensare la sua decisione di chiedere e poi ottenere rapidamente un incarico all'estero (l'Ufficio Addettanze Militari all'Estero, guarda caso, fa parte del II Reparto I & S);
- l'opener non ha la minima idea del macello che probabilmente ha creato, anche con riferimento a possibili riflessi sulla carriera del marito; deve cercare di curarsi e di raggiungere un equilibrio psicologico, nell'ordine, per sé, per i figli e per il marito;
- i fatti riferiti (relazione extra durata un anno) potrebbero essere ricollegabili (anche) al disagio causato dalla pandemia COVID-19 (i tempi ci sono);
- potrebbe avere a disposizione un anno, un anno e mezzo, per iniziare e svolgere un percorso di analisi e sostegno psicologico mentre il marito si tratterrà all'estero, meglio se si rivolgesse a strutture mediche (Consultori Psicologici) delle Forze Armate; a tale proposito potrebbe informarsi sulle modalità di accesso che si trovano descritte al link
NUOVA DIRETTIVA SANITA’ MILITARE: CONSULTORI PSICOLOGICI A FUNZIONAMENTO INTERFORZE IN FAVORE DEL PERSONALE DELLA DIFESA PER LA PREVENZIONE E IL TRATTAMENTO DELLE CONSEGUENZE PSICOLOGICHE DELLA PANDEMIA DA COVID-19

Trovo che potrebbe essere una soluzione praticabile che, magari con il tempo, potrebbe anche condurre ad un superamento dell'attuale crisi (anche una riappacificazione tra coniugi), che allo stato appare ingovernabile se non si prendono provvedimenti.

Ma è una semplice idea che mi è venuta girovagando per il Web.
 
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