Scontri a Roma: la diretta

Stato
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.. peccato solo che degli alluvionati veneti hanno parlato sì e no per 2 gg... e in ogni caso non è sud contro nord, il problema, ma le politiche territoriali.
so cosa vuol dire perdere tutto (terremoto friuli '76) quindi sono e sarò sempre solidale con chi perde casa e attività, come è successo a noi, al belice ancora prima, all'irpinia poi e via andare fino a l'aquila. chi è passato attraverso calamità di quel genere non può che essere solidale e te lo dico con quel grande cuore che i friulani hanno scoperto di avere dopo tutta la solidarietà che hanno ricevuto nel '76.
Vero.
I friulani son fantastici.
Pensa nel 1976, andarono perfino quelli della fidas di Vicenza ad aiutare, insomma, ci fu bisogno di parecchio sangue per trasfusioni varie. Ecco, una signora che aveva il negozio di parrucchiera, si ricordò di questo fatto e donò poi alla fidas, il suo ex negozio prefabbricato con cui era ripartita, per farne una sede fidas, per un paesello.
Resta un problema però: Gli alpini che sono andati nel 76 in Friuli dissero che il problema era, che i friulani dicevano, mica sarete venuti qui per curiosare eh? Ci arrangiamo da soli. Mi dissero che la macchina d'intervento fu fantastica.
4 anni dopo, questi alpini erano nella protezione civile e scesero in Irpinia. Furono sconvolti invece dalla lentezza e dalla disorganizzazione degli aiuti. Casso...la roba partiva dal punto x, e non arrivava mai a destinazione. Poi si scoperse che c'era perfino chi, speculava sugli aiuti: frego una roulotte, poi la rivendo a chi dico io. Ma guai denunciare ste robe eh?

Quella volta del 76, a settembre ero a Lignano, e mi ricordo i bambini in auto con i carabinieri, tutti gli albergatori di Lignano offrirono ospitalità ai bambini di Gemona.
 

Amoremio

Utente di lunga data
E questo te l'ha detto prima o dopo il pasto?

:rotfl::rotfl::rotfl:

Voi veneti ritornerete e ri-creperete democristi,cio'... ostregheta'.....damme reta'...

:mrgreen::mrgreen::mrgreen:
io non auguro niente a nessuno se non di ottenere quel che desiderano :D

e invito stermi a non confondere la nutella con quell'altra cosa che sempre marrone è

nel dettaglio non mi auguro nulla per i veneti in generale: non son mica tutti leghisti o filo leghisti
(anche se c'è da dire che, tempo fa, era proverbiale la loro capacità di bere le ombre, ora, ... le caxxate: ma è solo perchè la gente, sbagliando, tende ad assimilare i veneti ai leghisti)

potendo, lo augurerei a chi ancora ci abbocca

chi ritiene di potersi far lucidare le sinapsi dall'amico politico (che è di per sè una contraddizione in termini) potrebbe chiedergli come mai, se è vero che tutto il veneto diventerà come il trentino, il parlamento non procede a dar corso alla volontà popolare espressa espressa dai comuni veneti che hanno votato per il distacco
ahhh, ma a che servirebbe?
tanto si berrebbe anche la risposta:carneval:
 

Amoremio

Utente di lunga data
lo spero anche io...
io, invece, vorrei sperarlo ma non ci conto proprio

l'idiozia è contagiosa

tra chi si è sentito punto dall'idiozia nordista del forza etna e forza vesuvio, c'è chi ha inneggiato a giove pluvio

anni fa magari non sarebbe successo
ora sì

perchè la meschinità e la volgarità dei comportamenti (quella sostanziale, ben più grave di un vaffanzum qui e là) dilagano e, più dilagano, più allentano i freni inibitori degli spettatori

i cattivi esempi sono i primi a esser recepiti: dai bambini come dai tanti cretini
 
Peccato che non possa estendere a tutta la provincia, regione e paese tutto sto buongoverno, ti pare?

e' la somma che fa il totale...

:mrgreen::mrgreen::mrgreen:

comunque non abiti ad Adro mi pare, no?

:rotfl::rotfl::rotfl:
Dove sta Adro?:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:
Chi se ne frega?
Mio padre, Stermì anni fa, fondò una cooperativa artigiana di garanzia, in breve tempo, essa capitalizzava in proporzione più di tutta l'Italia. Allora le cooperative più grandi, fecero di tutto per accorparla. Loro risposero, NO, vogliamo restare vicini e presenti nel territorio della nostra economia, vicini alle nostre imprese.
Ora guardo dove è Adro...:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:
 

MK

Utente di lunga data
ma intanto lui è in cima e divide ed impera eh?
Come imbonitore non lo batte nessuno...
E' per questo che gli italiani lo votano, perchè lui è in cima. Solo, abbandonato dalla moglie e costretto a pagare le donne per averle, che tristezza...
 
E' per questo che gli italiani lo votano, perchè lui è in cima. Solo, abbandonato dalla moglie e costretto a pagare le donne per averle, che tristezza...
Quanto sei donna eh?
Ma non sai che per certi uomini pagare le donne è un piacere?
Affermazione di potere?
Non so perchè gli italiani lo votano, o lo hanno votato, ma la satira della guzzanti dice molte verità eh?
Ma siccome è detta da una comica, non la si prende sul serio eh?
Penso che sia stato votato, perchè ha indubbie capacità eh?
Tutti sperano in qualcuno che risolva i problemi eh?
E ha ragione Quibbel...quando lo scontento è generale, è lì che proliferano i dittatori...o i castigamatti eh?
Pensa ad uno stato con un potere politico forte.
Scende in campo il Berlusca, viene accolto con risate...
Due giorni dopo che Craxi esce di scena...gli si diceva...ora ci rendi definitivamente conto di come tu hai fatto i soldi...poi ti diciamo noi il prezzo da pagare...paghi il prezzo e poi ti lasciamo anche a te pivellino a fare politica eh?
Invece ricordiamoci che nel nostro parlamento una sedia non la si negò neppure alla cicciolina eh?
 
Spero di non avere mai l'occasione di incontrare questa tipologia di uomo. Il potere si costruisce in ben altro modo.
La mia valle pullula di uomini così eh?
Con le donne che ti dicono...
Chi se ne frega dell'amore? Io amavo la bella vita, conte, per questo mi sono sposata con lui, è ricco e mi fa fare tutto quello che voglio.

MK autorità è una cosa.
Il potere un'altra.
Cioè una volta i politici erano persone rispettabili.
Pensiamo alle nostre famiglie semplici e cresciute in certi valori.
Cioè cavoli...cosa possono pensare oggi le madri con figlie diciottenni e uno come il Berlusca come premier?
Se sei un personaggio pubblico, mi dispiace, ma anche tutti i tuoi vizi, saranno pubblici.
Ora...casso...oramai ha 75 anni, perchè non va in pensione?
 

Mari'

Utente di lunga data
io non auguro niente a nessuno se non di ottenere quel che desiderano :D

e invito stermi a non confondere la nutella con quell'altra cosa che sempre marrone è

nel dettaglio non mi auguro nulla per i veneti in generale: non son mica tutti leghisti o filo leghisti
(anche se c'è da dire che, tempo fa, era proverbiale la loro capacità di bere le ombre, ora, ... le caxxate: ma è solo perchè la gente, sbagliando, tende ad assimilare i veneti ai leghisti)

potendo, lo augurerei a chi ancora ci abbocca

chi ritiene di potersi far lucidare le sinapsi dall'amico politico (che è di per sè una contraddizione in termini) potrebbe chiedergli come mai, se è vero che tutto il veneto diventerà come il trentino, il parlamento non procede a dar corso alla volontà popolare espressa espressa dai comuni veneti che hanno votato per il distacco
ahhh, ma a che servirebbe?
tanto si berrebbe anche la risposta:carneval:
Non hai capito una mazza, e dimostri solo di non saperne nulla.
L'obiettivo non è diventare come il Trentino.
Ma godere delle stesse opportunità.
Il parlamento non procede, perchè gli interessi economici che stanno sotto, sono un affare a perdere proprio per lo stato italiano eh?
Come dire...ma quando mai lo stato italiano farà una legge a sfavore della FIAT? Mai...
Provvedimenti anti crisi?
Prima cosa: il mercato dell'auto.
Come mai?

Ma te Amore mio, ne capisci di politiche economiche o no?
 

Anna A

Utente di lunga data
La mia valle pullula di uomini così eh?
Con le donne che ti dicono...
Chi se ne frega dell'amore? Io amavo la bella vita, conte, per questo mi sono sposata con lui, è ricco e mi fa fare tutto quello che voglio.

MK autorità è una cosa.
Il potere un'altra.
Cioè una volta i politici erano persone rispettabili.
Pensiamo alle nostre famiglie semplici e cresciute in certi valori.
Cioè cavoli...cosa possono pensare oggi le madri con figlie diciottenni e uno come il Berlusca come premier?
Se sei un personaggio pubblico, mi dispiace, ma anche tutti i tuoi vizi, saranno pubblici.
Ora...casso...oramai ha 75 anni, perchè non va in pensione?

sono tutte stronzate perché non c'è scritto da nessuna parte che uno solo perché è ricco di conseguenza è anche un coglione che si lascia scegliere da disperate che mirano solo ai soldi.. ma dai...
Pinze continui ad avere una visione delle unioni che non so da quali esempi puoi aver estrapolato...
 
sono tutte stronzate perché non c'è scritto da nessuna parte che uno solo perché è ricco di conseguenza è anche un coglione che si lascia scegliere da disperate che mirano solo ai soldi.. ma dai...
Pinze continui ad avere una visione delle unioni che non so da quali esempi puoi aver estrapolato...
Parlavo della mia valle eh?
I coglioni ricchi, fan macelli...eh?
Ripeto da noi, una montagna di possibilità sprecate, perchè si è confuso il benessere con un certo benessere...:rotfl::rotfl::rotfl:
 

Mari'

Utente di lunga data
Scontri a Roma, ecco il ragazzo
che ha colpito Cristiano con il casco



Ha vent'anni, si chiama Manuel De Santis e sabato scorso ha scritto alla Procura della Repubblica di Roma

http://video.corriere.it/aggressione-il-casco/9e7774b8-0a8f-11e0-b99d-00144f02aabc

ROMA - Ha un nome e un cognome il ragazzo che con un casco ha mandato all'ospedale Cristiano, il quindicenne colpito durante la manifestazione del 14 dicembre a Roma. La famiglia di Manuel De Santis ha diffuso, tramite i suoi avvocati, un comunicato stampa: «Adempiendo ad un dovere morale ed al fine di appagare le giuste richieste della famiglia di Cristiano, ferito durante la manifestazione del 14 dicembre, il ventenne Manuel De Santis ha presentato sabato scorso alla Procura della Repubblica di Roma a mezzo dei suoi avvocati, una dichiarazione nella quale si assumeva la responsabilità dell’accaduto. I genitori di Manuel e lo stesso ragazzo, partecipi della preoccupazione della famiglia di Cristiano, chiedono di potersi incontrare privatamente con gli stessi». Sembra dunque svelato il giallo. Il ragazzo con giubbotto nero e cappello che si vede nella sequenza in cui Cristiano, il quindicenne del liceo Mamiani di Roma, viene colpito con un casco, sarebbe il ventenne Manuel De Santis. Manuel si è autodenunciato e adesso chiede di incontrare privatamente i genitori di Cristiano. Tutto questo mentre il quindicenne con il naso rotto attende di essere operato al San Giovanni di Roma.

Roma, l'aggressione a Cristiano



LA VICENDA - La vicenda è emersa grazie a un filmato su cui sta indagando la procura, insieme agli investigatori della Digos della polizia, che in un'inchiesta, coordinata dall’aggiunto Pietro Saviotti e dal procuratore capo Giovanni Ferrara, ha visionato tutto il materiale filmato della giornata. Anche il video che riguarda l'aggressione al 15enne, diffuso su internet in diversi siti, è stato acquisito. Per il momento il reato ipotizzato è quello di lesioni volontarie gravi. Una storia quella di Cristiano che è emersa grazie al tam tam, iniziato su Facebook e a un video di Youreporter che mostra l'accaduto.
IL RACCONTO - Sono le 12.30 di martedì e il corteo sta sfilando per le vie della città. Tre ragazzi cercano di fermare l'assalto dei manifestanti a un blindato dei carabinieri tra via delle Botteghe Oscure e piazza Venezia. Cristiano lancia un oggetto verso il cordone di polizia. Dopo un breve conciliabolo, uno dei tre ragazzi a guardia dei blindati dei militari si stacca dal gruppo e colpisce il 15enne in pieno volto con un casco integrale. L'aggressore si allontana uscendo dall'inquadratura e un altro dei tre si avvicina alla vittima; quindi si copre il volto con una sciarpa e fa il presunto saluto romano, poi si allontana. Cristiano è crollato a terra: il volto insanguinato, il leader dei no global Francesco Caruso che lo soccorre e lo protegge. Poi la corsa al Fatebenefratelli, il trasferimento al San Giovanni.
IN OSPEDALE - «Cristiano ha riportato un ematoma cerebrale di otto millimetri, ha una frattura scomposta al setto nasale, una lieve frattura al lobo temporale, un occhio visibilmente pesto» ha detto il padre al Fatto Quotidiano. Il ragazzo ha poi spiegato di aver lanciato ai poliziotti una mela, perché con i compagni di scuola aveva deciso di dare un segnale a un «governo ormai alla frutta». Alcuni manifestanti che hanno visto la scena riferiscono che gli amici dell'aggressore hanno cominciato a urlare contro Cristiano, a terra con il volto tumefatto e ricoperto di sangue, con «frasi fasciste».

CRISTIANO - «Quel tipo - racconta ancora Cristiano - non l' avevo mai visto, nemmeno alla partenza della manifestazione. È comparso così, senza che me ne accorgessi, non mi sono reso conto che mi aveva preso di mira. Non ricordo nulla di quel momento, mi sono risvegliato poco dopo in una via vicino piazza Venezia dove mi hanno portato alcuni studenti che mi hanno soccorso», ha raccontato Cristiano nei giorni scorsi ai giornalisti. «Chi se lo immaginava che lanciando un po' di frutta mi sarebbe arrivato un casco in testa. Eravamo andati lì per manifestare con il motto "Lotta dura con la verdura" e poi sono stato aggredito». Poi deciso: «No, non ci andrò più in piazza. Con i cortei ho chiuso»
Nino Luca
20 dicembre 2010


http://www.corriere.it/cronache/10_...el_d111296e-0c1f-11e0-939a-00144f02aabc.shtml
 

Mari'

Utente di lunga data
DaD'Alemaa Veltroni, da Gasparri a Buontempo: la battaglia che segnò una generazione

L'amarcord dei politici,
quando in piazza c'erano loro


Bettini (Pd): che botte con gli autonomi. Perina (Secolo d'Italia): allora i colpi erano quelli delle pistole

Da D'Alema a Veltroni, da Gasparri a Buontempo: la battaglia che segnò una generazione
L'amarcord dei politici,
quando in piazza c'erano loro
Bettini (Pd): che botte con gli autonomi. Perina (Secolo d'Italia): allora i colpi erano quelli delle pistole


ROMA - «No, guarda: a me della zona rossa non me ne importa un bel niente e certo non me ne starò buona buona e al sicuro tra le mura di Montecitorio. Io voglio andarli a vedere da vicino, voglio capire chi sono i giovani di questo nuovo movimento», dice Flavia Perina, la deputata di Futuro e libertà che dirige il Secolo d'Italia e che le piazze delle manifestazioni, i cortei li conosce e li conosce bene, perché da militante del Fronte della gioventù ci ha camminato dentro trent'anni fa, «quando non esplodevano petardi ma colpi di pistola».
Il 30 settembre del 1977, un militante comunista, il ventenne Walter Rossi, mentre manifestava con altri compagni a poche decine di metri dalla sezione del Msi della Balduina, a Roma, fu raggiunto alla nuca da un proiettile. «Dopo l'omicidio, la polizia venne nella sezione e fece una retata, arrestandoci tutti...».


Alemanno e gli altri, quando in piazza c'erano loro


Anni di piombo, ricorda la Perina. S'intrecciano le memorie nei palazzi della politica e del potere che oggi verranno protetti da un cordone di blindati e reparti in tenuta antisommossa. C'è pure la voce di chi non ti aspetti. «Sì, un giorno guidai una carica anche io...». Con un filo di nostalgica civetteria, questa è la testimonianza di Goffredo Bettini, astuto e pacioso gran burattinaio di mille intrighi nella sinistra che poi è diventata Pds, Ds, e infine Pd. «Primavera del '78: ero alla guida della Federazione dei giovani comunisti di Roma. La cacciata di Lama dalla Sapienza ci aveva allontanato dal movimento, dalla violenza degli autonomi. Una mattina però convoco un'assemblea nella facoltà di Economia e commercio: è un successo, siamo in trentamila, compresi studenti medi e leghe dei disoccupati....». Continui. «Gli autonomi sono riuniti dalle parti del rettorato. E quando vengono a sapere di noi, decidono di darci una lezione: prendono bastoni, spranghe, infilano i caschi, e partono. Noi siamo avvertiti da una nostra staffetta. E io decido in un minuto». Cosa? «Capisco che se ci ricacciano, è finita. Dobbiamo difendere il nostro diritto a manifestare. Così ordino di rompere sedie e banchi, ci armiamo, e blocchiamo le porte dell'aula. Ma quelli le sfondano, e irrompono. Ed è a quel punto che noi carichiamo. È una battaglia selvaggia, però li respingiamo. Ad un certo punto, da un pianerottolo mi tirano addosso una scrivania: io cerco di schivarla, alzo il braccio, me lo spezzo. Ma il dolore non lo sento, perché i figgicciotti, come ci chiamavano, hanno dimostrato di saper difendere i propri diritti».


Figgicciotti , in quegli anni, assai distanti dalle variegate e creative atmosfere del movimento. Bettini era subentrato a Veltroni, nella guida della Fgci. Con loro c'erano Massimo Micucci e Ferdinando Adornato e tutti insieme ascoltavano Gianni Borgna, il capo saggio, colto - è lui che li convinse a dialogare con Pier Paolo Pasolini - ma anche assai prudente. Un giorno lo incontrarono ansimante. «Gianni, ma dove corri?». «Scappo». Scappavano anche Maurizio Gasparri e Antonio Tajani, inseguiti da duecento compagni rossi del liceo Tasso, quel pomeriggio che Gianni Alemanno se li ritrovò davanti, voltato l'angolo: per unanime giudizio, tra i ragazzi del Fronte della gioventù Alemanno era tra quelli che sapeva difendersi piuttosto bene. Partecipò a non pochi tafferugli, fu arrestato, incarcerato; nel 1988 gli fu affidata la gestione del servizio d'ordine ai funerali di Giorgio Almirante.


Ci fu un momento in cui il responsabile giovanile del Fronte era Teodoro Buontempo (entrato nella leggenda della destra romana con il soprannome di Er pecora - «una giacca pelosa ma molto calda che avevo usato nel periodo in cui dormivo in una Cinquecento»); il responsabile studentesco era Gianfranco Fini (impermeabile bianco, sempre molto distante da spranghe e rivoltelle); il capo degli studenti medi era Maurizio Gasparri e il suo vice, appunto, Alemanno.


Poi c'era Marcello De Angelis - oggi senatore del Pdl rapido e in qualche modo leale a Berlusconi, ma un passato dentro Terza Posizione, un periodo in carcere - che diventa leader di un gruppo musicale alternativo, il 270bis, e canta: «Vieni a passeggio con me su ponte Mussolini/ Dove corrono i bambini con i fazzoletti neri/ Oggi come ieri/...». Erano giovani e appassionati. Francesco Storace pesava anche trenta chili di meno. E questo, «il giorno che mi ricorsero sparandomi», fu decisivo.
Massimo D'Alema studiava a Pisa, e lì, come poi confessò, «lanciai... Sì, lanciai una bottiglia molotov». La leggenda vuole (non esiste documentazione fotografica) che Ignazio La Russa passeggiasse in San Babila, a Milano, tenendo al guinzaglio un feroce dobermann.


I ricordi di Paolo Cento, leader dei Verdi ed ex sottosegretario all'Economia nell'ultimo governo Prodi, li ascolteremo oggi, in piazza: molti capi e capetti di una certa sinistra di lotta e di governo, non essendo stati rieletti, sono infatti fuori dal Parlamento. Facce di Rifondazione, facce come quella di Francesco Caruso, ex deputato ed ex gran capo dei no global del Meridione. Il primo, due martedì fa, a chinarsi e a soccorrere il ragazzo con il naso fracassato dal casco di quel pizzaiolo scosso.

Fabrizio Roncone
22 dicembre 2010
http://www.corriere.it/politica/10_...ro_6d1be1d8-0da0-11e0-8558-00144f02aabc.shtml
Come eravamo combinati :rolleyes: .
 

Mari'

Utente di lunga data
Stato
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