Ciao
sono d'accordo con te...l'evoluzione, in termini di previsione, è materia da indovini.
Ma il Vivere insieme le individuali evoluzioni io penso sia uno dei pilastri di una coppia.
Se il Noi è quello spazio neutro in cui si entra e ci si condivide insieme e reciprocamente, allora servono due IO che sappiano raccontare prima a se stessi e poi anche all'altro la propria storia, anche ed in particolare in itinere.
In modo da poter intrecciare i fili delle storie. Trovare comunanze, differenze, inconciliabilità, compromessi.
Stabilire di volta in volta il "ne vale la pena".
Senza dare per scontato questo processo. Però.
Quello che è successo a me, pur avendo presente questo principio, è che ho dato per scontato che la coppia in cui si stesse muovendo insieme ai due IO. Invece avevo lo sguardo puntato sull'epica del noi, e mi ero persa me. E lui si era perso sè.
Caduti uno nello specchio dell'altro.
Ovviamente, a posteriori mi dico che non ero pronta per quella storia, che ho sbagliato...ma non è vero. In realtà.
Ero pronta esattamente per quella storia e per quell'esperienza e per quegli errori.
Senza cui non sarei qui con parametri simili ma molto diversi ora.
E il racconto di me, a me stessa, innanzitutto è divenuto centrale.
Come è divenuto centrale il non dare scontata la presenza di un NOI.
Non cercare garanzie al noi.
Che non significa non metterci impegno. Anzi, l'esatto opposto. Significa non sedersi su un NOI smettendo di monitorare le evoluzioni quotidiane. I piccoli passi che spesso e volentieri fanno la differenza.
Considerare che solo "lavorando" insieme il NOI si nutre. E lo si nutre nutrendo ognuno se stesso.
Il NOI diventa un prodotto. Una tensione. Una direzione ed un orizzonte.
Non un raggiungimento.
E' un po' la differenza, nella mia percezione, fra il viaggiare andando per strada e vivendo gli imprevisti, le sorprese, le difficoltà, il Panorama e l'andare al Villaggio 5 stelle e starci due settimane avendo già deciso cosa si farà e cosa non si farà. E lamentandosi con la Direzione se il servizio ricevuto non corrisponde alle aspettative che si avevano prima della partenza.
Parte del panorama riguarda se stessi. L'esposizione di se stessi all'altro. E la curiosità di veder disconfermate, per certi versi, le attese sull'altro per godere della meraviglia della scoperta dell'altro. E godere anche della scoperta dell'altro di sè...accettazione e condivisione.
Ma se si manca a se stessi, se si "vittime" dei propri condizionamenti, del tribunale interiore, della famiglia interiore (bellissima!!. cit) tutto questo percorso che è infondo conoscenza e movimento decade...
E allora sì, l'evoluzione e il confronto si sposta su piani che riguardano previsioni e immaginari, attese e aspettative...e quando ci si basa su attese e aspettative è un po' come boicottarsi da soli....l'altro non potrà mai soddisfare noi.
L'altro è semmai un valore aggiunto. Alla soddisfazione di sè che ci si sa dare prima di tutto in autonomia...ad ogni livello
E buttandola un po' in vacca, ma anche no, questo è uno dei motivi per cui quando una coppia con difficoltà di relazione sessuale va da un sessuologo spesso e volentieri il consiglio che viene dato è partire dalla masturbazione. Ognuno di sè e poi insieme.