Se un figlio

Brunetta

Utente di lunga data
Chiaro il tipo di problema ma un po' vago: quanti anni ha il figlio? E' un ragazzino o un uomo adulto? Era da solo o in branco? E, so che fa incazzare la domanda, ma la tizia ha denunciato subito o dopo 30 anni? e poi perchè lo so? Perchè me lo ha detto lui o perchè accusato=condannato?
Dopo trent’anni tu non ci saresti, probabilmente.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Come ho già accennato, in questi casi noti, le madri non compaiono. Solo i padri. Come se fosse una questione di uomini. O forse le madri sono devastate.
Suppongo che, come per tante cose, non si tratti solo di mancanza di educazione esplicita, come dice @spleen , ma anche di accettazione graduale di comportamenti, espressioni e atteggiamenti di disprezzo.
È inevitabile che si possano incontrare persone non esemplari, ma non credo proprio che si tratti (nel caso dei figli di) di ragazzi deviati dalle cattive compagnie.
Penso che da un lato vi sia stata tolleranza, se non apprezzamento, per modalità relazionali attraverso le quali i figli fin da piccoli esercitassero una forma di leadership su amici che in qualche modo volevano trarne vantaggi.
Se un figlio di va in discoteca probabilmente gli danno il tavolo migliore nel privé o magari nemmeno lo fanno pagare ecc
 

Rebecca89

Sentire libera
Penso che sugli stupri di gruppo possa nascere un dilemma. A un certo punto si danno tutti addosso. Io non l ho toccata, io non sono stato, io ho solo assistito. Che non cambia la colpevolezza di presenza senza intervento per fermare lo scempio. Ma tuo figlio può giurarti che lui non ha fatto nulla a livello fisico e venire comunque accusato di stupro. Questo temo metta in difficoltà il genitore sulla verità, a meno che in casi accuratamente approfonditi non si trovino le tracce dei colpevoli in questione. A volte la vittima si trova ad elencare 7/8 persone ma in stato confusionale magari l hanno abusata fisicamente in 2/3. E per quanto ripeto è comunque grave l esserti trovato lì, da genitore sarei in difficoltà tra la parola di mio figlio e quella dell' accusa. Sono situazioni più confusionarie quando si tratta di gruppi a parere mio. Se al contrario accusano mio figlio con prove evidenti che ha compiuto una cosa così terribile, deve pagare. Non mi darei pace, ma nemmeno lo difenderei di fronte all'indifendibile.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Penso che sugli stupri di gruppo possa nascere un dilemma. A un certo punto si danno tutti addosso. Io non l ho toccata, io non sono stato, io ho solo assistito. Che non cambia la colpevolezza di presenza senza intervento per fermare lo scempio. Ma tuo figlio può giurarti che lui non ha fatto nulla a livello fisico e venire comunque accusato di stupro. Questo temo metta in difficoltà il genitore sulla verità, a meno che in casi accuratamente approfonditi non si trovino le tracce dei colpevoli in questione. A volte la vittima di trova ad elencare 7/8 persone ma in stato confusionale magari l hanno abusata fisicamente in 2/3. E per quanto ripeto è comunque grave l esserti trovato lì, da genitore sarei in difficoltà tra la parola di mio figlio e quella dell' accusa. Sono situazioni più confusionarie quando si tratta di gruppi a parere mio. Se al contrario accusano mio figlio con prove evidenti che ha compiuto una cosa così terribile, deve pagare. Non mi darei pace, ma nemmeno lo difenderei di fronte all'indifendibile.
Le dinamiche di gruppo sono note e sono particolarmente evidenti anche tra i bambini.
Non è che un gruppo si lancia inopinatamente su una ragazza. Se ne parla prima e si fanno prove con le parole.
 

Brunetta

Utente di lunga data

spleen

utente ?
Come ho già accennato, in questi casi noti, le madri non compaiono. Solo i padri. Come se fosse una questione di uomini. O forse le madri sono devastate.
Suppongo che, come per tante cose, non si tratti solo di mancanza di educazione esplicita, come dice @spleen , ma anche di accettazione graduale di comportamenti, espressioni e atteggiamenti di disprezzo.
È inevitabile che si possano incontrare persone non esemplari, ma non credo proprio che si tratti (nel caso dei figli di) di ragazzi deviati dalle cattive compagnie.
Penso che da un lato vi sia stata tolleranza, se non apprezzamento, per modalità relazionali attraverso le quali i figli fin da piccoli esercitassero una forma di leadership su amici che in qualche modo volevano trarne vantaggi.
Se un figlio di va in discoteca probabilmente gli danno il tavolo migliore nel privé o magari nemmeno lo fanno pagare ecc
Faccio sommessamente notare che all'interno delle compagnie dei giovani c'è una specie di auto selezione, ho passato diverso tempo a osservare le frequentazioni dei miei. Alla fine quelli che per atteggiamento e valori si assomigliano poi si frequentano.
E comunque ho detto che quello è -uno- degli aspetti, forse non il prevalente, sicuramente uno importante.
Vorrei vedere quanti genitori, oggi, si occupano attivamente di capire chi frequentano i figli e soprattutto isi informano su come si comportano.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Quando mio figlio era alle medie, la prof di storia ha organizzato per portarli a vedere Il Gladiatore e ha chiesto a qualche mamma di essere presente.
Sorvolo sul fatto didattico di portare una classe al cinema, senza aver visto prima il film e senza sapere, non solo i bambini, ma lei stessa nulla di Marco Aurelio e Commodo.
Durante il film, quando appare l’attrice che interpreta la sorella di Commodo, un compagno di mio figlio, cercando approvazione dai compagni, dice “Cosa le farei a questa!” Gli ho detto che se si fosse azzardato a ripetere qualcosa di simile gli avrei stroncato la carriera prima di iniziarla. Ha cambiato posto ed è andato vicino alla prof.
Ma vi pare che un bambino di 11 anni possa dire una cosa del genere se non è il linguaggio del padre con gli amici e se non è già stato approvato come “simpatica canaglia precoce” nel gruppo degli adulti.
Ovviamente non è automatico dire cazzate e poi farle. Ma credo che sia difficile farle senza aver detto nulla prima.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Faccio sommessamente notare che all'interno delle compagnie dei giovani c'è una specie di auto selezione, ho passato diverso tempo a osservare le frequentazioni dei miei. Alla fine quelli che per atteggiamento e valori si assomigliano poi si frequentano.
E comunque ho detto che quello è -uno- degli aspetti, forse non il prevalente, sicuramente uno importante.
Vorrei vedere quanti genitori, oggi, si occupano attivamente di capire chi frequentano i figli e soprattutto isi informano su come si comportano.
È anche a volte difficile cogliere le dinamiche. Se vengono a cena probabilmente si comportano come principi.
 

spleen

utente ?
Quando mio figlio era alle medie, la prof di storia ha organizzato per portarli a vedere Il Gladiatore e ha chiesto a qualche mamma di essere presente.
Sorvolo sul fatto didattico di portare una classe al cinema, senza aver visto prima il film e senza sapere, non solo i bambini, ma lei stessa nulla di Marco Aurelio e Commodo.
Durante il film, quando appare l’attrice che interpreta la sorella di Commodo, un compagno di mio figlio, cercando approvazione dai compagni, dice “Cosa le farei a questa!” Gli ho detto che se si fosse azzardato a ripetere qualcosa di simile gli avrei stroncato la carriera prima di iniziarla. Ha cambiato posto ed è andato vicino alla prof.
Ma vi pare che un bambino di 11 anni possa dire una cosa del genere se non è il linguaggio del padre con gli amici e se non è già stato approvato come “simpatica canaglia precoce” nel gruppo degli adulti.
Ovviamente non è automatico dire cazzate e poi farle. Ma credo che sia difficile farle senza aver detto nulla prima.
Se avesse detto: Questa attrice è bellissima, cosa avresti pensato?
E Connie Nielsel lo è, pur non assomigliando per niente alla vera Lucilla.... :)
 

Brunetta

Utente di lunga data

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Quando mio figlio era alle medie, la prof di storia ha organizzato per portarli a vedere Il Gladiatore e ha chiesto a qualche mamma di essere presente.
Sorvolo sul fatto didattico di portare una classe al cinema, senza aver visto prima il film e senza sapere, non solo i bambini, ma lei stessa nulla di Marco Aurelio e Commodo.
Durante il film, quando appare l’attrice che interpreta la sorella di Commodo, un compagno di mio figlio, cercando approvazione dai compagni, dice “Cosa le farei a questa!” Gli ho detto che se si fosse azzardato a ripetere qualcosa di simile gli avrei stroncato la carriera prima di iniziarla. Ha cambiato posto ed è andato vicino alla prof.
Ma vi pare che un bambino di 11 anni possa dire una cosa del genere se non è il linguaggio del padre con gli amici e se non è già stato approvato come “simpatica canaglia precoce” nel gruppo degli adulti.
Ovviamente non è automatico dire cazzate e poi farle. Ma credo che sia difficile farle senza aver detto nulla prima.
Pensa se li portavano a vedere l'Avvocato del diavolo dove interpreta la figlia un po' zoccola di Al Pacino il Diavolo...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Pensa se li portavano a vedere l'Avvocato del diavolo dove interpreta la figlia un po' zoccola di Al Pacino il Diavolo...
Lì teoricamente c’era la motivazione didattica.
 

Brunetta

Utente di lunga data

white74

Utente di lunga data
Però credo che dobbiamo anche insegnare alle nostre figlie a cosa stare attente.
Questo non significa giustificare le violenze con atteggiamenti provocatori da parte della vittima, ma prendere atto del fatto che il mondo è pieno di idioti privi di morale, e che dobbiamo stare attente.
Le molestie che ho subito non le ho denunciate al momento. Avrei potuto dopo mesi. Dopo anni mi sembra insensato.
Da un punto di vista legale sono d’accordo. Magari la denuncia tardiva serve in qualche maniera a se stessa
 

white74

Utente di lunga data
Mi si mischiano sempre i commenti insieme.
Era riferito ai casi di violenze di gruppo.
Da madre di una femmina, ho voluto anche metterla in guardia da una serie di situazioni.
 
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