bravagiulia75
Annebbiata lombarda DOCG
ti ho risposto@bravagiulia75 cosa ti stupisce?
ti ho risposto@bravagiulia75 cosa ti stupisce?
Quello era un call center? Per me era un centralino per smistare assistenza.lavorare per x tempo in un call center è una cosa passarci x x x anni è un altra
non lo considero una sconfitta, e onestamente ci sono differenti tipi di call center, dove serve avere delle conoscenze ben precise.
però non è certo l'aspirazione dopo anni di studio (considerando soprattutto l'aspetto economico e i livelli di stress a cui si è sottoposti quotidianamente)
senza contare le responsabilità che ne derivano...ti faccio presente che il povero cristo che ha risposto alla chiamata di soccorso dei ragazzi che sono poi annegati nel natisone è sotto inchiesta
da noi in lombardia le chiamate vengono gestite da un call center (so che c'è dentro al niguarda)Quello era un call center? Per me era un centralino per smistare assistenza.
Conosco una signora che lavora in un call center da almeno vent’anni. Non penso che sia una poveretta.
Ogni lavoro ha punti positivi e negativi.
Pensa alle responsabilità e alle pressioni a cui sono sottoposti gli insegnanti, ma anche i bidelli, i poliziotti o gli impiegati della anagrafe. Non è che siano persone senza istruzione che si sono rifugiati dove hanno potuto.
Non è che dove mia figlia lavora adesso, organizzando corsi di aggiornamento per le aziende, si diverta e basta.
Ognuno ha il proprio carattere, senza dire di talenti o competenze, l’importante è scegliere un lavoro che corrisponda.
In ogni settore ci sono possibilità diversificate.
Avevo letto molti anni fa una intervista a una attrice che aveva studiato recitazione negli Stati Uniti. Diceva che molte persone che hanno seguito il suo percorso, per mantenersi facevano i camerieri nei ristoranti, lei aveva preferito fare la cameriera nelle camere.
Diceva che è un tipo riservato e che rendere una camera, lasciata un disastro, pulita e accogliente le dava un piacere individuale.
Leggendola avevo pensato che invece a me sarebbe piaciuto lavorare al ristorante e creare la complicità che si costruisce suggerendo i piatti.
È una sconfitta se non si vede la possibilità di essere contenti di ciò che si fa.
Ci sono pure call center in Sicilia per la Lombardiada noi in lombardia le chiamate vengono gestite da un call center (so che c'è dentro al niguarda)
spesso il lavoro non lo scegli
se non hai alternative te lo fai andare bene
(a me il mio lavoro piace...giusto per la cronaca)
infatti è servito per far capire ai miei figli di studiare..
te lo spiego in mpCi sono pure call center in Sicilia per la Lombardia.
La mia idea, credo di averlo detto, è che non è che bisogna farsi andare bene, ma vedere il buono in quello che capita.
Concordo.Beh non conosco migliaia di ragazzi. Quelli che gravitano intorno a me sono spesso preoccupati di non riuscire a trovare una situazione che consenta loro di essere autonomi dalla famiglia, non hanno ambizioni di notorietà. Uno solo fa spettacoli, è pure bravino.
Insegnando, ho avuto e ho a che fare con tanti ragazzi. Molti sono preoccupati per il futuro. Molti non vedono speranza nel domani e a molti manca la sana incoscienza del "fare" che caratterizzava la mia generazione.Concordo.
Anche a me pare che il virtuale dia un'immagine falsata dei giovani.
ma sei sempre a far legna? che bravo!Insegnando, ho avuto e ho a che fare con tanti ragazzi. Molti sono preoccupati per il futuro. Molti non vedono speranza nel domani e a molti manca la sana incoscienza del "fare" che caratterizzava la mia generazione.
Ripeto per l’ennesima volta, sapendo di essere noiosa, che sono cambiati i genitori.ma sei sempre a far legna? che bravo!
io sono molto curiosa, ma aspetto e osservo, fare domande dirette temo darebbe risposte falsate.
quello che ho notato è che si vedono circondati da adulti pieni di problemi (di salute, di ansie o altro), considerando un popolo adulto che parte dai genitori fino agli anziani in salute, ma come scritto non mi viene da fare domande dirette.
considera che in molti lavori si trovano a rapportarsi appunto con adulti, che cercano qualche tipo di soluzione
Sempre a fare legna si! Il duro lavoro Fa bene al fisico, alla mente e allo spirito. In più ci si prepara per i tempi duri in arrivoma sei sempre a far legna? che bravo!
io sono molto curiosa, ma aspetto e osservo, fare domande dirette temo darebbe risposte falsate.
quello che ho notato è che si vedono circondati da adulti pieni di problemi (di salute, di ansie o altro), considerando un popolo adulto che parte dai genitori fino agli anziani in salute, ma come scritto non mi viene da fare domande dirette.
considera che in molti lavori si trovano a rapportarsi appunto con adulti, che cercano qualche tipo di soluzione
Domanda dirette sui genitori non mi pare il caso.Ripeto per l’ennesima volta, sapendo di essere noiosa, che sono cambiati i genitori.
Basterebbe guardare i documentari tv anni sessanta e settanta per vedere come i genitori fossero “adulti“ anche se avevano avuto i figli molto presto e quindi giovani di età.
Erano dei punti fermi, anche da contrastare, e il “ringiovanimento“ progressivo dei genitori che non danno tranquillità.
È vero che siamo o crediamo di essere in tempi precari, ma l’ansia non veniva nemmeno nominata fino a 40 anni fa.
Non ho capito.Domanda dirette sui genitori non mi pare il caso.
Un tempo la comunicazione era anche più limitata, e questo creava anche una distanza, a volte immaginaria (anche di sapere).
Gli adulti a cui facevo riferimento, con problemi, erano però persone in generale (non i propri genitori). E' come gli desse fastidio a volte.
Le reazioni delle persone... chi urla, chi si agita.Non ho capito.
Ah ok. Ho capito.Le reazioni delle persone... chi urla, chi si agita.
Non è che un tempo non capitasse.
Diciamo che fanno un tracciato diagnostico (certe info che hai anche tu, le hanno anche loro, al pari di come nella mia gioventù imparevamo le caratteristiche dei segni zodicali), ad esempio usano termini come "passivo-aggressivo" o altri riferimenti di psicologia rapportandosi con un cliente. Ma il tutto è per la diffusione della psicologia nei social, per questo faccio un collegamento agli oroscopi.
Alla diagnosi non segue niente se non una voglia di abbattere quella persona, una sorta di odio.
Non mi riferivo a bambini ma a 20/30 enni. Essendoci una grande popolazione anziana (vengono visti anziani da loro le persone dai 60 in su, in genere vedono adulti i 40 enni fino ai 50 circa) in "salute" (che si sposta, che spende, che svolge attività), questa popolazione rientra nella tipologia cliente. In genere via via che ci si sposta avanti con gli anni, si crea un divario.Ah ok. Ho capito.
Però riguardo agli altri è un insulto alla stregua di… fellone.
Io mi riferivo, non all’uso ad cazzum di termini della psicologia, ma alla definizione degli stati d’animo.
Per me una definizione pseudo psicologica può portare a considerare quello stato d’animo “più forte di me”.
Se si dice invece “ho un carattere emotivo e mi preoccupo facilmente“, c’è una sfumatura di possibilità di cambiamento.
Mi riferisco a questo.
Poi tutti gli psicologi dicono di accogliere le emozioni dei bambini.
È giusto, ma viene capito male.
I bambini hanno un vocabolario ridotto e le parole che usano, sono quelle che hanno imparato dai genitori che glieli hanno denominati.
Uno stato d’animo eccitato può essere accolto e denominato in modi diversi, senza enfasi e senza validazione assoluta dell’aspetto incontrollabile.
Per anni ho fatto come le altre maestre che, stanche morte ed esasperate, al suono della campanella facevano preparare i bambini per l’uscita, sollecitando la velocità. Quando si fa così, i bambini quando vengono ritirati poi dai genitori o delegati, sono nervosi e rispondevano dichiarando di essere stati spinti o di aver subito qualche ingiustizia. Ovviamente i genitori pensavano che la permanenza a scuola fosse stata un inferno.
Poi ho imparato che, dato che non solo so leggere l’orologio, ma sono anche in grado di calcolare il tempo necessario per fare le cose, iniziavo a far preparare i bambini per tempo e concludere con una attività rilassante di vario tipo,
Nessuno è più uscito lamentandosi, ma con il sorriso.
Perché cliente?Non mi riferivo a bambini ma a 20/30 enni. Essendoci una grande popolazione anziana (vengono visti anziani da loro le persone dai 60 in su, in genere vedono adulti i 40 enni fino ai 50 circa) in "salute" (che si sposta, che spende, che svolge attività), questa popolazione rientra nella tipologia cliente. In genere via via che ci si sposta avanti con gli anni, si crea un divario.
Ho messo in salute tra virgolette poichè spesso non essere ricoverati da qualche parte o murati vivi non equivale ad essere in salute. Questo può portare affatticamento, nervosismo. Leggendolo (nel senso di vedere) è facile arrivare ad un rapporto meno meccaniccato, anche dove tutto è sempre più meccanizzato. A volte loro non lo vedono. Quindi rispondono a nervosismo con nervosismo.
Serve spiegare? Perchè spende.Perché cliente?
Ma se non vendi non ti interessa il cliente.Serve spiegare? Perchè spende.
Oggi la maggiorparte delle persone esce di casa e spende.
se guardi su scrivo " quello che ho notato ", è il messaggio che hai quotato scrivendo che sono cambiati i genitoriMa se non vendi non ti interessa il cliente.
Ma i genitori non sono tutti commercianti.se guardi su scrivo " quello che ho notato ", è il messaggio che hai quotato scrivendo che sono cambiati i genitori