Ho deviato perché, in tema di "fallimento" questo è l'argomento più "fresco", paradossalmente. Se sono capitate certe cose all'interno del mio matrimonio, è comunque perché ho lasciato spazio, a lui, affinché capitassero. C'è poco da fare. E' stato spazio concesso a lui. Ed è chiaro che (sto facendo anche psicoterapia, onde capirlo

) questo spazio concesso ha motivi che vengono da me. Non mi voglio togliere la responsabilità (come dici tu c'è chi reagisce sicuramente meglio, e proprio "per reazione" evita - di sicuro non cerca - di riprodurre le stesse dinamiche). Nel matrimonio è andata come è andata, senz'altro c'ero IO.... anche a non impedire l'accadimento di certe cose. Non è che ci voglio mettere i miei genitori, al posto mio

. Dico solo che il matrimonio si è risolto con una separazione lunga e dolorosa, e che tutto sommato (lo dico a distanza di anni, oramai) le implicazioni "negative" del fatto che giocoforza siamo entrambi coinvolti e impegnati nella crescita di un figlio - si sono attenuate. Mi sto facendo un discreto "paiolo" anche ora, stiamo ultimando un percorso di mediazione, proprio per riuscire a dirci ORA quello che non va, le difficoltà comunicative del nostro rapporto. Si è trattato sì - di mettere una pietra sepolcrale sul passato (cosa comunque difficile). Ma insomma, che i rapporti siano cambiati, è evidente. E ad un certo punto, dati questi nuovi rapporti come premesse, stiamo cercando (oramai né più né meno di tante altre coppie) di agire nel meglio PER NOSTRO FIGLIO (fosse per me, lo dico senza ipocrisie, se non ci fosse stato mio figlio sarebbero stati "tanti saluti e a mai più"). Non saremo di quelle coppie che magari va ancora a cena insieme, o trascorre le vacanze vicino

. Non lo saremo perché a nostro figlio giungerebbe soltanto tanta ipocrisia. La realtà è che più sto lontana dall'ex meglio sto, ma che comunque se c'è bisogno di un confronto su nostro figlio lo cerco senza nessun problema. Sta tornando, insomma, quella che può dirsi una comunicazione civile. Oltre a quella difficilmente andremo, ma credo che sia comunque più importante per nostro figlio avere la certezza di due genitori che su di lui comunicano, e si mettono d'accordo. Nostro figlio vuole bene ad entrambi. Questo anche perché nessuno dei due (o meglio, parlo per quello che sto provando a fare io, ma credo - e spero - che stia facendo anche lui) parla male dell'altro. E guarda che per la mia esperienza potrei dirne tutto il male possibile, ma so bene che in tutto questo nostro figlio non c'entra niente, e non deve andarci di mezzo (più di quanto normalmente avviene con una separazione).
Questa è - più o meno - la situazione attuale con l'ex. Rispetto alla quale, dato atto del fallimento del matrimonio, si è lavorato parecchio, e non mi sembra di poter attualmente parlare di fallimento (intendo della situazione genitoriale). Sicuramente fatica, sicuramente intoppi, sicuramente fastidio per certi atteggiamenti, sicuramente rigurgiti di rapporti matrimoniali che sono da ascrivere al passato, con riguardo alla gestione di nostro figlio. Ebbene, dato il punto di partenza, non mi sento COMUNQUE di definire fallimentari i risultati odierni.
Sul discorso dei genitori, sento di avere analoga responsabilità. Sono rimasta in casa fino a tardi, tanto per dirne una. NON voglio togliere a me responsabilità, vedermi semplice vittima. Da bambina probabilmente lo sarò stata, con riguardo a determinate situazioni. Di cui non vado a chiedere il conto oggi, non mi interessa farlo. Dico solo, oramai, che di qui a innanzi i rapporti cambiano, o altrimenti cambiano giocoforza. Certe cose, certe intromissioni NON le permetto. Vogliono aiutare? Che aiutino. Ma se l'aiuto è quello che se dico a mia madre di non provare nemmeno a dire a mio figlio qualcosa contro suo padre - e in risposta ottengo "ah, sì? Allora alla cena di tuo figlio ci pensi tu".... la cotoletta gliela cucino io
Oh.... non si è litigato per cazzate eh. Ha "rinfacciato" a me, in tutt'altro discorso, la malattia di cui ho sofferto. Come dire "eh, ma tanto tu non sei giusta". Davanti a mio figlio. E questo non va bene. Capisci perché che ci vedo il medesimo schema? Eh, tanto io sono una fallita. Eh, no, e soprattutto non di qui in avanti