Mi rattrista che tu li definisca bei principi, facendo capire che in realtà non li intendi così belli. Io dico che c'è anche il grave scomodo di rigirare il coltello nella propria piaga, di essere messo/a sé con le spalle al muro, di credere che sia anche per sé un'inutile violenza. Continuo a pensare che ci sia una grave trascuratezza nei confronti dell'altro lasciandolo ad arrabattarsi da solo nelle "intuizioni", nel dubbio, nelle ossessioni che sicuramente avrà (mica ce le hai solo tu


), nelle supposizioni, tra immagini oscure e trappole della mente, su un territorio comune. Così come tu vuoi sapere, dalla tua amante e perfino da noi, cosa può esserci veramente, cosa può pensare veramente,
credo sia legittimo pensare che un con-sorte debba essere oggetto di cura nel non essere lasciato solo sui perché non è più con-sorte senza che gli sia stato detto (per detto mi riferisco a un dire insieme, non a un ESCLUSIVO reciproco sbattimento al muro. Ovviamente la rottura di piatti, oltre che di altro!, ci sta). Se no vaga comunque in un buco nero, che tenta di popolare con pensieri su cui sarà portato penosamente a dubitare, a rimuginare, a cui crederà e però poi rifiuterà e che poi tenterà di accettare, in un' altalena di oscillazioni destabilizzanti, da solo, in una giostra sfibrante su cui nessuno gli fa lumi e che lo porterà prima o poi a dar di stomaco (anche suo malgrado, prima o poi). E su un terreno di promessa di condivisione, condivisione su cui semplicemente non si torna lasciandola morire d'inedia.
I tradimenti possono essere utilissimi per fare un punto e a capo, può essere anche un buon punto e a capo, anzi. Possono essere molto strutturanti; ma queste forche caudine in tal caso vanno attraversate.
Se poi decidi di separarti, del fatto che i sentimenti sono cambiati le dovrai parlare comunque.
Ovviamente parlo ancora con le sequele di una trave nell'occhio:mrgreen:.