Sesso ... e Senso di colpa

twinpeaks

Utente di lunga data
Mi sono espresso male io o forse non l'ho scritto.

LUI non ci ha chiamati quella notte. Lui ha mandato un ultimo messaggio con scritto "Perdonami..." e io lì ho tentato di chiamarlo ma aveva il cel staccato. A quel punto ero disperato e sono crollato. LEI era lì, cercava di capire cosa stesse succedendo e le ho raccontato tutto. Non ce la facevo più. A quel punto LEI mi ha detto di andare e di fare qualcosa.

Lui non ci ha chiamati.

Poi lo abbiamo lasciato in ospedale, siamo tornati a casa e il giorno dopo siamo andati a riprenderlo.
Lui vuol tornare a casa sua, non chiede nulla.

Io devo pensare a me e non posso farmi carico dei suoi problemi. Non lo abbandonerò di certo ma adesso devo pensare a me stesso per cui non so fino a quanto reggo tutta sta situazione.

LEI (che non riconosco più) è "partita di testa", completamente andata. Mi ha capito , mi ha compreso e aiutato ma non si è incazzata. Parla di perdono! Parla con il ragazzo come se fosse sua madre! Non capisco.

Avete ragione tutti.

Io non posso fare il lavoro di una persona competente, rischiamo di confondere il ragazzo. Non pensavo che questo tizio potesse avere un crollo simile. Sembra un bambino abbandonato. Ho preso un appuntamento con un altro medico per lui e in settimana andrà.

Se prima non ci risolleviamo, qui non si va da nessuna parte.

IO CONTINUO A NON CAPIRCI NIENTE.

La situazione è tragi-comica! Io sto malissimo, LEI la prende con filosofia, LUI si sente un pesce fuor d'acqua e i bambini sono a casa dai nonni (almeno questo).
E' comprensibile che tua moglie tratti il vostro amico come se fosse suo figlio, ma è una reazione inconsapevole e non opportuna, che non deve cristallizzarsi in uno schema fisso, come se ora lo adottaste.
Fai molta attenzione: questo atteggiamento di tua moglie che lo tratta come un figlio è simmetrico al tuo che lo hai preso come amante, e altrettanto nocivo per tutti, anzitutto lui: attenzione che è il vostro amico che lo induce (inconsapevolmente) sia in te sia in tua moglie. Il fatto che la manipolazione sia inconsapevole non la rende meno pericolosa. Attenzione anche che molto presto la manipolazione coinvolgerà i vostri figli, e questo non deve accadere. Parlane con la psicoterapeuta.

Amicizia e solidarietà, sì, famiglia adottiva, no. Non deve abitare a casa vostra, soprattutto non, ripeto NON deve vivere con i vostri figli come se fosse un fratello maggiore. I danni che ha subito nella sua infanzia NON, ripeto NOn possono essere riparati così, esattamente come una persona che è diventata rachitica per avitaminosi nell'infanzia non guarisce a trent'anni se la bombardi di complessi vitaminici. Il tuo amico può guarire, cioè vivere meglio, con una psicoterapia e con uno sforzo personale, non vivendo con voi come un figlio adottivo (che è stato a letto col "padre", riflettici un attimo e dimmi se la situazione ti pare sana).
 

danny

Utente di lunga data
Ma hai fatto bene :)

Però amore a parte, davvero

Penso agli spazi. Che si creano x chiusure di rapporti

Io nella descrizione di Paolo sopra ho visto anche io una coppia

Si, un funerale di una coppia, ti dirò

Un bel funerale, sereno, consapevole, tenero, affettuoso e pacificazione

Ma un funerale, per dire...
Più che un funerale io ho visto una messa di suffragio.
Due persone distanti già da anni che si trovano per caso a un certo punto a condividere un'intimità che da loro pace nello svelare parti nascoste che alleggeriscono il fardello che erano obbligati a portare da soli.
Avendolo adesso caricato anche sulle spalle dell'altro hanno trovato un improvvisa serenità nell'animo che li accomuna e li fa sentire vicini.
Nella realtà sono lontanissimi e sono solo lieti di non avere più pesi eccessivi da sopportare.
Un idillio che durerà poco, temo.
 

danny

Utente di lunga data
Già...no. Dubito che qualcuno ce l'abbia.

Ne hai una che va bene per te. Che per rappresenta quel che vuoi e in cui ti riconosci.

Io manco lo so cosa è per me, se non a grandi linee e ben confuse :D

Ognuno ha la sua idea di amore. Ognuno il suo modo di amare.

Non ci sono assoluti.
Ci sono quando l'amore è un sentimento altruista.
Non ci sono quando l'amore è il riflesso dei propri bisogni. A quel punto si pensa di amare solo chi ci fa stare bene.
 

danny

Utente di lunga data
E' comprensibile che tua moglie tratti il vostro amico come se fosse suo figlio, ma è una reazione inconsapevole e non opportuna, che non deve cristallizzarsi in uno schema fisso, come se ora lo adottaste.
Fai molta attenzione: questo atteggiamento di tua moglie che lo tratta come un figlio è simmetrico al tuo che lo hai preso come amante, e altrettanto nocivo per tutti, anzitutto lui: attenzione che è il vostro amico che lo induce (inconsapevolmente) sia in te sia in tua moglie. Il fatto che la manipolazione sia inconsapevole non la rende meno pericolosa. Attenzione anche che molto presto la manipolazione coinvolgerà i vostri figli, e questo non deve accadere. Parlane con la psicoterapeuta.

Amicizia e solidarietà, sì, famiglia adottiva, no. Non deve abitare a casa vostra, soprattutto non, ripeto NON deve vivere con i vostri figli come se fosse un fratello maggiore. I danni che ha subito nella sua infanzia NON, ripeto NOn possono essere riparati così, esattamente come una persona che è diventata rachitica per avitaminosi nell'infanzia non guarisce a trent'anni se la bombardi di complessi vitaminici. Il tuo amico può guarire, cioè vivere meglio, con una psicoterapia e con uno sforzo personale, non vivendo con voi come un figlio adottivo (che è stato a letto col "padre", riflettici un attimo e dimmi se la situazione ti pare sana).
Mi lascia perplessa solo una cosa: che la moglie fin dall'inizio abbia accettato un ruolo materno nei confronti dell'amante senza ancora averlo conosciuto.
In pratica io vedo quasi uno schema in cui M. è padre dell'amante, la moglie è madre di M.
Pertanto M. e l'amante diventano figli e fratelli.
Non è un po'... allucinante?
 

Blaise53

Utente di lunga data
Mi lascia perplessa solo una cosa: che la moglie fin dall'inizio abbia accettato un ruolo materno nei confronti dell'amante senza ancora averlo conosciuto.
In pratica io vedo quasi uno schema in cui M. è padre dell'amante, la moglie è madre di M.
Pertanto M. e l'amante diventano figli e fratelli.
Non è un po'... allucinante?
Miiii. È allucinante si. Mi sa che anche tu...........
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Mi lascia perplessa solo una cosa: che la moglie fin dall'inizio abbia accettato un ruolo materno nei confronti dell'amante senza ancora averlo conosciuto.
In pratica io vedo quasi uno schema in cui M. è padre dell'amante, la moglie è madre di M.
Pertanto M. e l'amante diventano figli e fratelli.
Non è un po'... allucinante?
angosciante , viene voglia di scappare anche a me.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Più che un funerale io ho visto una messa di suffragio.
.
Si, una cosa così...

Con la specifica che la messa di suffragio presuppone che il funerale quello vero sia già stato consapevolmente celebrato, e ci sia piena coscienza da parte di tutti che il morto è morto da mo. (La sua coppia col marito)

Cosa questa che non ho letto

Le messe di suffragio più consapevoli le ho lette dai racconti di [MENTION=5562]Carola[/MENTION] , a volte

Tenerezza, complicita', vicinanza.. ma nella piena consapevolezza che il morto è morto

E.. nel caso di Carola, che non è rinata nuova vita x quella coppia, a seguito di quella morte
 
Ultima modifica:

Carola

Utente di lunga data
Ma io saro troppo razionale non so ma adesso passato il maremoto che ha stravolto la mia vita ( anche se riconosco che l'aver vissuto sempre sola mi ha agevolato in una miriade di situazioni sono abituata a non vivere con mio marito sono abituata ad essere stra indipendente e qsto mi ha aiutato al punto che la ns quotidianita non e stata cosi stravolta...anzi al.momento e' quasi la medesima poiche si siamo accordati per far stare al.meglio i ragazzi ).cmq dicevo cosa e' morto.e' morto
puoi rianimarlo ma.non sara'mai piu la stessa cosa e purtroppo ho amici in quella tipica fascia 40- 50 che si dibattono tradiscono sono infelici non fanno sesso
Vista da fuoi ora dico che vita del casso ma io ci ho messo.un bel po a decidere ed ero aiutata da logistica e soldi (perche poche balle servono anche quelli x poter continuare a vivere bene perche una separazione impoverisce chi ha redditi appena normali)

Inoltre stare soli fa paura soptutto i maschietti ...ma e brutta in generale forse la solitudine ..e anche qui io ho avuto la.fortuna di innamorarmi ricambiata (.. adesso penso come sia bello vivere una vita di coppia normale con condivisione sesso affetto adormentarsi abbracciati )

Per cui la.maggior parte anche se morto resta insieme x affetto quello stesso affetto che resterebbe dopo una separazione che magari ti porterebbe ad essere nuovamente felice ...eppure contunuo a vedere gente che si arrabbatta a salvare situaziini morte da secoli o trasformate nonnsono piu coppie punto !!

Quanto al ns amico scusate io fatico a credere a sto popo' di tragedia ora anche il dubbio sul terzo figlio..la reazione della moglie ..il ragazzo ospitato a casa .le corse notturne .ma nemmeno beautiful
Non so ho dubbi e se mi sbagliassi chiedo scusa

Pero' ho letto a spizzichi e bocconi quindi posso essermi persa qualcosa
di base non ci credo .
Sono in treno non rileggo saluti a tutti
 

twinpeaks

Utente di lunga data
Mi lascia perplessa solo una cosa: che la moglie fin dall'inizio abbia accettato un ruolo materno nei confronti dell'amante senza ancora averlo conosciuto.
In pratica io vedo quasi uno schema in cui M. è padre dell'amante, la moglie è madre di M.
Pertanto M. e l'amante diventano figli e fratelli.
Non è un po'... allucinante?
Da quanto ci dice il nostro interlocutore, sua moglie conosceva l'amante del marito anche prima che la relazione amicale si trasformasse in altro.
Premesso che sto tirando a indovinare: sì, è una situazione difficile e altamente instabile. Allucinante è una parola che non userei perchè c'è di molto peggio. I dati di base sembrano, sottolineo sembrano, essere questi:

1) il ragazzo-amante, spinto da una potente necessità interiore, probabilmente originata dal bisogno di riparare i suoi vissuti infantili (e per riparare purtroppo si tenta di fare il replay, tipo ennesima partita di ritorno del match decisivo che ci ha visto sconfitti) ha individuato come oggetto di desiderio il nostro interlocutore proprio in quanto marito e padre. Ha quindi coinvolto, nel suo desiderio e nelle azioni a cui esso ha dato luogo, l'intera famiglia.
2) La risposta iniziale della famiglia è stata accogliente e positiva. Solo che al ragazzo l'accoglienza e l'amicizia non bastavano, perchè per il suo replay riparatore ha bisogno (crede di aver bisogno) di una vera e propria trasfigurazione dei suoi rapporti con la famiglia originaria, e in particolare con il padre. Per lui, questa trasfigurazione coincideva con una relazione sessuale con l'avatar del padre, per infiniti motivi che non so (non so niente di questo ragazzo) ma per uno evidente, e cioè che relazione erotica con l'avatar del padre = piena e perfetta acccettazione di lui in quanto figlio omosessuale + realizzazione sinora solo sognata del suo desiderio di un padre amoroso + identificazione totale con la madre + sconfitta/sostituzione della madre.

3) Nella famiglia del nostro interlocutore, le strutture sono compromesse da un fattore certo (tradimento della moglie, con dubbi sulla paternità del terzo figlio) e da un fattore dubbio (non so se è così), un passaggio dall'adolescenza alla maturità del marito incompiuto, difficile, forse menomante, che si riattiva nel passaggio della mezza età. A occhio e croce, il problema di fondo del nostro interlocutore è il rapporto con la madre.

4) Con la chiaroveggenza del desiderio, il ragazzo-amante ha puntato subito sul punto debole della famiglia, questo, e purtroppo ha vinto: è riuscito a stringere una relazione erotica con l'avatar del padre. Questo genere di vittorie sono peggiori delle sconfitte, non solo per l'enorme casino che provocano, ma perchè il vittorioso si deve accorgere che il replay apparentemente vincente del match perduto nell'infanzia si risolve in una nuova e peggiore sconfitta, insomma non gli migliora la vita ma gliela peggiora (infatti è andato a un pelo dal suicidio).

5) Non ho un'idea chiara del perchè la moglie abbia reagito con tanta serenità dopo aver scoperto la relazione tra il marito e il ragazzo. I motivi possono essere tanti, anche banalmente il fatto che la scoperta di una vicenda così grave la assolve automaticamente dal senso di colpa che prova per il suo tradimento, e soprattutto per la possibile filiazione del terzo figlio dal suo amante, "L'hai fatta così grossa che ti posso scodellare tutta la verità senza che tu sia in grado di aprir bocca". Poi secondo me c'è anche molto altro, probabilmente anche una situazione di base, nel matrimonio del nostro interlocutore, in cui la moglie svolge una funzione anzitutto materna anche nei riguardi del marito (che l'ha scelta proprio per questo); se è così, la moglie si dispone automaticamente in modalità "mamma", cioè non giudicante e aprioristicamente accettante a prescindere, sia nei confronti del marito sia nei confronti del ragazzo-amante, perchè li sente entrambi come figli, non come il marito traditore + l'amante/rivale. Per avere una relazione erotica in cui non fosse madre ma anzitutto donna, si è cercata e trovata un amante (ma sospetta/teme che da questa relazione sia nato un figlio, e questo complica infinitamente la sua situazione e la destabilizza, perchè non può più separare chiaramente i suoi ruoli, moglie/mamma con il marito e amante/donna con l'amante).

6) La costellazione delle equazioni personali interagenti di tutti i coinvolti tende per forza d'inerzia (ma anche spinta dal propellente spaziale del desiderio del ragazzo-amante, che essendo il più disturbato è anche quello che con maggior forza e intensità persegue il suo fine, manipolando il desiderio altrui) alla costruzione di una famiglia di cui faccia parte, come figlio adottivo e come perno di tutti i desideri dei coinvolti, proprio il ragazzo-amante. Questa sarebbe non solo una famiglia disfunzionale, ma una famiglia immaginaria nel senso proprio della parola "immaginaria". Se si forma questa cosa, ecco: questa sì che è una cosa "allucinante", nel senso che si tratterebbe di una vera e propria allucinazione collettiva, con esiti che non possono che essere infausti, anzitutto per i figli (veri), ma non solo per loro.

Buone le probabilità che la cosa non si verifichi, perchè il nostro interlocutore già si accorge dell'assurdità del progetto, e sta per iniziare una psicoterapia.
 

twinpeaks

Utente di lunga data
Piccola aggiunta per chiarire. Per il centro della personalità da cui si irradia il desiderio, il tempo non esiste proprio. Quindi, ad esempio, per il ragazzo/amante i suoi vissuti infantili sono parte del suo presente, non del suo passato (una volta che si si fosse convinto sul serio che appartengono al passato, sarebbe guarito). Lo stesso vale per tutti i coinvolti, e in generale per tutti noi. Lo scrivo perchè se non si tiene presente questo fatto base diventa inevitabile pensare che questa gente è matta.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Da quanto ci dice il nostro interlocutore, sua moglie conosceva l'amante del marito anche prima che la relazione amicale si trasformasse in altro.
Premesso che sto tirando a indovinare: sì, è una situazione difficile e altamente instabile. Allucinante è una parola che non userei perchè c'è di molto peggio. I dati di base sembrano, sottolineo sembrano, essere questi:

1) il ragazzo-amante, spinto da una potente necessità interiore, probabilmente originata dal bisogno di riparare i suoi vissuti infantili (e per riparare purtroppo si tenta di fare il replay, tipo ennesima partita di ritorno del match decisivo che ci ha visto sconfitti) ha individuato come oggetto di desiderio il nostro interlocutore proprio in quanto marito e padre. Ha quindi coinvolto, nel suo desiderio e nelle azioni a cui esso ha dato luogo, l'intera famiglia.
2) La risposta iniziale della famiglia è stata accogliente e positiva. Solo che al ragazzo l'accoglienza e l'amicizia non bastavano, perchè per il suo replay riparatore ha bisogno (crede di aver bisogno) di una vera e propria trasfigurazione dei suoi rapporti con la famiglia originaria, e in particolare con il padre. Per lui, questa trasfigurazione coincideva con una relazione sessuale con l'avatar del padre, per infiniti motivi che non so (non so niente di questo ragazzo) ma per uno evidente, e cioè che relazione erotica con l'avatar del padre = piena e perfetta acccettazione di lui in quanto figlio omosessuale + realizzazione sinora solo sognata del suo desiderio di un padre amoroso + identificazione totale con la madre + sconfitta/sostituzione della madre.

3) Nella famiglia del nostro interlocutore, le strutture sono compromesse da un fattore certo (tradimento della moglie, con dubbi sulla paternità del terzo figlio) e da un fattore dubbio (non so se è così), un passaggio dall'adolescenza alla maturità del marito incompiuto, difficile, forse menomante, che si riattiva nel passaggio della mezza età. A occhio e croce, il problema di fondo del nostro interlocutore è il rapporto con la madre.

4) Con la chiaroveggenza del desiderio, il ragazzo-amante ha puntato subito sul punto debole della famiglia, questo, e purtroppo ha vinto: è riuscito a stringere una relazione erotica con l'avatar del padre. Questo genere di vittorie sono peggiori delle sconfitte, non solo per l'enorme casino che provocano, ma perchè il vittorioso si deve accorgere che il replay apparentemente vincente del match perduto nell'infanzia si risolve in una nuova e peggiore sconfitta, insomma non gli migliora la vita ma gliela peggiora (infatti è andato a un pelo dal suicidio).

5) Non ho un'idea chiara del perchè la moglie abbia reagito con tanta serenità dopo aver scoperto la relazione tra il marito e il ragazzo. I motivi possono essere tanti, anche banalmente il fatto che la scoperta di una vicenda così grave la assolve automaticamente dal senso di colpa che prova per il suo tradimento, e soprattutto per la possibile filiazione del terzo figlio dal suo amante, "L'hai fatta così grossa che ti posso scodellare tutta la verità senza che tu sia in grado di aprir bocca". Poi secondo me c'è anche molto altro, probabilmente anche una situazione di base, nel matrimonio del nostro interlocutore, in cui la moglie svolge una funzione anzitutto materna anche nei riguardi del marito (che l'ha scelta proprio per questo); se è così, la moglie si dispone automaticamente in modalità "mamma", cioè non giudicante e aprioristicamente accettante a prescindere, sia nei confronti del marito sia nei confronti del ragazzo-amante, perchè li sente entrambi come figli, non come il marito traditore + l'amante/rivale. Per avere una relazione erotica in cui non fosse madre ma anzitutto donna, si è cercata e trovata un amante (ma sospetta/teme che da questa relazione sia nato un figlio, e questo complica infinitamente la sua situazione e la destabilizza, perchè non può più separare chiaramente i suoi ruoli, moglie/mamma con il marito e amante/donna con l'amante).

6) La costellazione delle equazioni personali interagenti di tutti i coinvolti tende per forza d'inerzia (ma anche spinta dal propellente spaziale del desiderio del ragazzo-amante, che essendo il più disturbato è anche quello che con maggior forza e intensità persegue il suo fine, manipolando il desiderio altrui) alla costruzione di una famiglia di cui faccia parte, come figlio adottivo e come perno di tutti i desideri dei coinvolti, proprio il ragazzo-amante. Questa sarebbe non solo una famiglia disfunzionale, ma una famiglia immaginaria nel senso proprio della parola "immaginaria". Se si forma questa cosa, ecco: questa sì che è una cosa "allucinante", nel senso che si tratterebbe di una vera e propria allucinazione collettiva, con esiti che non possono che essere infausti, anzitutto per i figli (veri), ma non solo per loro.

Buone le probabilità che la cosa non si verifichi, perchè il nostro interlocutore già si accorge dell'assurdità del progetto, e sta per iniziare una psicoterapia.
Io qualche ideuzza ce l'avrei, se devo essere sincera. :)

A partire dal fatto che la serenità che vede M. non è detto che corrisponda all'effettivo sentire della moglie.

E poi a me, leggendo, è venuta in mente tutta una cosa che ha a che vedere con colpa-sacrificio-redenzione...e tensione alla santificazione (lei intendo)...elevazione anzi, non santificazione

La questione della filosofia orientale, a cui lei si è affidata...

EDIT: aggiungo, per spiegare a cosa mi riferisco, una delle direttrici è il posizionare il kama (il desiderio in ogni suo significato) al servizio della liberazione.
Se lei ha giocattato con queste cose, e con tutto l'ambaradam dell'amore tantrico, ha un sistema di riferimento particolare. Se è poi una pragmatica, e da come ha reagito passando immediatamente al fare lo pare...i suoi comportamenti sono piuttosto lineari.

La filosofia orientale, letta e vissuta con occhi occidentali però fanno un bel minestrone...in particolare in un'anima che già di suo non è quieta e nemmeno serena e che nei tantra va a cercar sollievo...

In ogni caso, concordo con te. La situazione è instabile e non poco. E mi auguro davvero che si rivolgano a persone che li accompagnino.

Penso che sia una grande occasione...ma le grandi occasioni serve coglierle.
 
Ultima modifica:

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Piccola aggiunta per chiarire. Per il centro della personalità da cui si irradia il desiderio, il tempo non esiste proprio. Quindi, ad esempio, per il ragazzo/amante i suoi vissuti infantili sono parte del suo presente, non del suo passato (una volta che si si fosse convinto sul serio che appartengono al passato, sarebbe guarito). Lo stesso vale per tutti i coinvolti, e in generale per tutti noi. Lo scrivo perchè se non si tiene presente questo fatto base diventa inevitabile pensare che questa gente è matta.
Già.

E la ricollocazione nel tempo è una delle cose più complesse, secondo me.

Anche perchè a volte, uscire dal tempo sembra davvero un sollievo.

(poi non lo è, etc etc....ma al momento, e senza sapere cosa succede, è un gran sollievo).
 

twinpeaks

Utente di lunga data
Io qualche ideuzza ce l'avrei, se devo essere sincera. :)

A partire dal fatto che la serenità che vede M. non è detto che corrisponda all'effettivo sentire della moglie.

E poi a me, leggendo, è venuta in mente tutta una cosa che ha a che vedere con colpa-sacrificio-redenzione...e tensione alla santificazione (lei intendo)...elevazione anzi, non santificazione

La questione della filosofia orientale, a cui lei si è affidata...

EDIT: aggiungo, per spiegare a cosa mi riferisco, una delle direttrici è il posizionare il kama (il desiderio in ogni suo significato) al servizio della liberazione.
Se lei ha giocattato con queste cose, e con tutto l'ambaradam dell'amore tantrico, ha un sistema di riferimento particolare. Se è poi una pragmatica, e da come ha reagito passando immediatamente al fare lo pare...i suoi comportamenti sono piuttosto lineari.

La filosofia orientale, letta e vissuta con occhi occidentali però fanno un bel minestrone...in particolare in un'anima che già di suo non è quieta e nemmeno serena e che nei tantra va a cercar sollievo...

In ogni caso, concordo con te. La situazione è instabile e non poco. E mi auguro davvero che si rivolgano a persone che li accompagnino.

Penso che sia una grande occasione...ma le grandi occasioni serve coglierle.

Il pericolo giallo...per l'amor di Dio, ci manca solo Osho nel quadretto...
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Non sono uno studioso di Osho, ma a occhio non mi sembra il farmaco che prescriverei.
eheheheh....

E' interessante...Osho mi è sempre sembrato un fenomeno più che altro commerciale. (e per questo molto interessante)

Ma ben si colloca in un contesto sociale che è schiacciato dalla materialità, e non trova direttrici spirituali che permettano si sentire l'elevazione, la tensione all'infinito

E ben si sposa, fra l'altro, con alcune direttrici cristiane.

Dal sacrificio per il Bene alla sublimazione del corpo e alla ricollocazione del piacere, sublimazione che però permette "l'utilizzo del corpo" ma per scopi sacri. (meglio, sto scrivendo di fretta, che ridanno sacralità).

Mai letto niente dell'amore tantrico?

D'altra parte, la struttura stessa dei tantra, presi in modo superficiale, ben si fondano nel pragmatismo.
I tantra non sono filosofia.

Sono tecniche. Metodi
 
Ultima modifica:

stany

Utente di lunga data
eheheheh....

E' interessante...Osho mi è sempre sembrato un fenomeno più che altro commerciale. (e per questo molto interessante)

Ma ben si colloca in un contesto sociale che è schiacciato dalla materialità, e non trova direttrici spirituali che permettano si sentire l'elevazione, la tensione all'infinito

E ben si sposa, fra l'altro, con alcune direttrici cristiane.

Dal sacrificio per il Bene alla sublimazione del corpo e alla ricollocazione del piacere, sublimazione che però permette "l'utilizzo del corpo" ma per scopi sacri.

Mai letto niente dell'amore tantrico?

D'altra parte, la struttura stessa dei tantra, presi in modo superficiale, ben si fondano nel pragmatismo.
I tantra non sono filosofia.

Sono tecniche. Metodi
Allora l'unica ad essere salva e lei (ed il suo amante)....pratica il sesso tantrico,ma non col marito!
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Allora l'unica ad essere salva e lei (ed il suo amante)....pratica il sesso tantrico,ma non col marito!
Ma non lo so....

come dicevo ieri, io filosofeggio :)

e mi piace provare ad unire tutti i puntini che mi vengono forniti...c'è sempre da imparare dalle esperienze altrui.
 
Top