Ma solo io vedo etichette? Per ogni pensiero o affermazione diversa viene appiccicata un'etichetta. Dimensioni tridimensionali, universi paralleli, aspirazioni pre e post morte, insomma per ogni cosa mille pensieri. Ciò che risulta essere il tuo vissuto, creato su ciò che sei, non è applicabile ad un altro individuo. Ogni discorso può essere giusto nel proprio contesto ma completamente errato fuori. Prendo l'ultimo riguardo a gente con o senza figli. Come si fa a stabilire chi viva meglio? E poi quali sarebbero i fattori di valutazione? Personalmente non ho mai pensato a quanto possa incidere in una persona la presenza o meno dei figli se non in un contesto di valutazione genitoriale. Perchè poi, tolto quando sono piccoli e ovviamente necessitano di maggiore attenzione, quando diventano grandi e prendono la loro strada è come non averceli. Ne consegue che ad una certa età, generalmente sopra i 40, ci si ritrova con figli cresciuti e altrove, e per le motivazioni esposte anche chi ha figli inaridisce prima? E' probabile che non sia portato per questi discorsi cosi profondi, ma a volte credo che un pò di semplicità risolverebbe ogni questione.