Sono nebbia...

Gaia

Utente di lunga data
D’altra parte anche i leoni, dopo l'accoppiamento, si fanno i fatti loro senza tante paranoie.
La differenza è che i leoni non si sposano, non promettono nulla e soprattutto non passano il tempo a giustificare i loro istinti.
La natura animale ha il pregio dell’onestà brutale: fa quello che deve senza fingere altro.
Noi umani invece siamo specializzati nel rompere gli equilibri e poi raccontarci che era per stare meglio. Tanto, basta non far troppo rumore mentre si rompe.
Ma vedi che partiamo da presupposti diversi.
Io sto bene e tanto beata.
Non mi faccio nessun retro pensiero.
Quando lo facevo vivevo assai peggio.
Ora viaggio leggera e sto bene.
Se anche @Nicky sta bene chi siamo noi per dubitare e stare lì a dire che fra 100 anni non lo sarà.
Ci sta non condividere le scelte altrui ma mica siamo il grillo parlante di chi ci sta attorno.
Vivi e lascia vivere.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Da Il Grande Gatsby
. “Sta’ a sentire, Nick. Voglio dirti che cosa ho detto quando è nata. Hai voglia di saperlo?”

“Certo”

“Ti mostrerà come sono diventata. Be’, era nata da meno di un’ora e Tom era Dio sa dove. Mi svegliai dall’etere con una sensazione di abbandono e chiesi subito all’infermiera se era un maschio o una femmina. Mi disse che era una bimba, e così voltai la testa e mi misi a piangere. – Bene – dissi – sono contenta che sia una bambina. E spero che sarà stupida: è la miglior cosa che una donna possa essere in questo mondo, una bella piccola stupida. Capisci, credo che la vita sia una cosa terribile”, continuò con convinzione. “Tutti lo pensano…i più intelligenti. E io lo so.
 

Gaia

Utente di lunga data
Da Il Grande Gatsby
. “Sta’ a sentire, Nick. Voglio dirti che cosa ho detto quando è nata. Hai voglia di saperlo?”

“Certo”

“Ti mostrerà come sono diventata. Be’, era nata da meno di un’ora e Tom era Dio sa dove. Mi svegliai dall’etere con una sensazione di abbandono e chiesi subito all’infermiera se era un maschio o una femmina. Mi disse che era una bimba, e così voltai la testa e mi misi a piangere. – Bene – dissi – sono contenta che sia una bambina. E spero che sarà stupida: è la miglior cosa che una donna possa essere in questo mondo, una bella piccola stupida. Capisci, credo che la vita sia una cosa terribile”, continuò con convinzione. “Tutti lo pensano…i più intelligenti. E io lo so.
Grazie
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ma vedi che partiamo da presupposti diversi.
Io sto bene e tanto beata.
Non mi faccio nessun retro pensiero.
Quando lo facevo vivevo assai peggio.
Ora viaggio leggera e sto bene.
Se anche @Nicky sta bene chi siamo noi per dubitare e stare lì a dire che fra 100 anni non lo sarà.
Ci sta non condividere le scelte altrui ma mica siamo il grillo parlante di chi ci sta attorno.
Vivi e lascia vivere.
Ma certo, se dici di stare bene così, chi sono io per dubitarne? Anzi, ti invidio: riuscire a “viaggiare leggera” in una situazione del genere è un talento raro. Però, lungi da me il ruolo di grillo parlante, mi viene un’osservazione: di solito chi sta davvero bene non ha bisogno di ripeterlo né di costruirci intorno tante spiegazioni. La vera leggerezza si vive, non si proclama. E quel “cuore che si frantuma un po’” che ha scritto @Nicky prima… beh, di solito la gente con il cuore leggero non parla di pezzi rotti.
Ma va bene così, ognuno porta i suoi pesi come può. E hai ragione: vivi e lascia vivere.
 

Gaia

Utente di lunga data
Ma certo, se dici di stare bene così, chi sono io per dubitarne? Anzi, ti invidio: riuscire a “viaggiare leggera” in una situazione del genere è un talento raro. Però, lungi da me il ruolo di grillo parlante, mi viene un’osservazione: di solito chi sta davvero bene non ha bisogno di ripeterlo né di costruirci intorno tante spiegazioni. La vera leggerezza si vive, non si proclama. E quel “cuore che si frantuma un po’” che ha scritto @Nicky prima… beh, di solito la gente con il cuore leggero non parla di pezzi rotti.
Ma va bene così, ognuno porta i suoi pesi come può. E hai ragione: vivi e lascia vivere.
Tutti abbiamo pezzi rotti. Chi per una cosa e chi per un’altra.
 

Nicky

Utente di lunga data
Guarda, lungi da me l’idea di farti cambiare idea o di dirti cosa dovresti fare, non mi permetterei mai. Le scelte di vita sono sempre personali, e ognuno conosce le proprie paure, i propri limiti e i propri compromessi. Mi viene solo da chiedermi (e da chiederti): quanto credi di poter portare avanti questa situazione?
Perché alla lunga le cose non dette, i “legami” doppi, le verità taciute… diventano macigni. Magari lentamente, ma succede sempre. E alla fine il rischio è di trovarsi non solo col cuore frantumato, ma anche con le mani vuote, da una parte e dall’altra. Ma è solo una riflessione che mi viene da fare quando si cerca di tenere tutto senza mai davvero scegliere. Perché mi pare un po' un azzardo e alla lunga il banco vince sempre.
Non ho certezze, quindi capisco i tuoi dubbi. Ma, non potendo tornare indietro, penso un po' alla Scarlett che domani è un altro giorno.
 

danny

Utente di lunga data
Salvaguardiamo cose "sbagliate" (agli occhi altrui) perché sono funzionali a qualcosa.
La domanda classica che mi viene rivolta, ad esempio, è, ma perché non ti separi, allora. Qualunque risposta io possa darti, non ti convincerà, perché non sei me, quello che sento io inevitabilmente ti sfugge. Anche se tentassi di spiegartelo, tu le vedresti come scuse, finzioni
Anni fa mi venne esposta la stessa domanda, pur essendo dall'altra parte.

Perché non ti separi da chi ti ha fatto le corna?

Tutto hanno paura di venire traditi.
Ma soprattutto hanno paura del fallimento.

E cercano nell'altro la conferma della loro capacità di resistere alle fragilità.

La convinzione che potrebbero lasciare con facilità se traditi, che ci sono ragioni per amare che escludono le imperfezioni.

Sì cerca nell'altro la conferma di saper scegliere nel modo migliore qualora ci si trovasse nella stessa situazione, o di aver fatto la cosa giusta quando è già avvenuto.

Peccato non ci sia nulla di perfetto.

Io non sono perfetto: ho tradito prima di sposarmi, ho avuto due storie, nemmeno brevi, ma nessuno se lo ricorda.
Non mi sono mai pentito, ho scelto di farlo perché ero attratto dalla persona.
Non mi vergogno a dirlo che mi è piaciuto e lo rifarei.

Quando sono stato tradito ho scelto il compromesso. Sapevo avrei perso qualcosa, ma che avrei conservato altro.
Tutto è stato sempre e comunque essenzialmente imperfetto, un'imperfetta e lunga storia d'amore, che è diventata la storia di una vita.

Mi sono affannato a spiegare a lungo cose che nessuno potrebbe comprendere, perché riguardano la mia, di vita. Alla fine ho capito che devo sempre e comunque rendere conto solo a me stesso prima di tutto.
E a mia figlia.
 

danny

Utente di lunga data
Se ho capito bene, tu stai dicendo che in certi casi si arriva a scegliere una “menzogna funzionale” perché la verità rischierebbe di distruggere qualcosa che, per quanto in apparenza contraddittorio o fragile, ha per te un valore più alto. Allora permettimi di osservare una cosa: se il matrimonio è “incompatibile con la verità” vuol dire che il matrimonio, come realtà autentica, non esiste più. Esiste solo nella forma, non nella sostanza. E allora la domanda non è solo “perché non ti separi?”, ma diventa: “che senso ha continuare qualcosa in cui l’essenziale è già venuto meno?”. Salvaguardare un errore perché “funzionale” mi fa pensare alle persone che restano in relazioni tossiche perché ne traggono un qualche vantaggio psicologico o materiale, anche se il prezzo è la propria dignità o quella degli altri. È funzionale, sì, ma a cosa? Alla paura? Alla convenienza? Alla quiete apparente?
Mi sembra che tu dica: “Mentire mi serve più della verità”. E allora la domanda è: serve a vivere o a sopravvivere? Ti rende libera o ti tiene prigioniera?
Forse l’onestà non è tanto “fare la cosa giusta” in senso astratto, ma avere il coraggio di stare nelle conseguenze della propria verità, anche quando fa male.
Se c'è una cosa che ho capito da adulto è che la verità ha senso nell'infanzia, quando si deve scoprire il mondo, nell'adolescenza, quando lo si deve misurare, da adulto no.
Da adulto sai cosa è bene e cosa è male, per te, e ti muovi seguendo la consapevolezza.
 

Lostris

Utente Ludica
@ParmaLetale queste cose le ho pensate, ma non riesco a convincermi che con la mia coraggiosa verità starei meglio e non mi sentirei un'egoista comunque e pure peggio, viste le macerie da smaltire, così come sento il cuore frantumarsi un po' se penso di rinunciare non a un piacere, ma a un legame che sento.
In ogni caso, tutto questo discorso nasce in relazione alle affermazioni di @Lostris , che fa certamente bene a ricordare quale sia la cosa giusta. Mi è venuto da riflettere sulla distanza tra il sapere quale sia e il sentirlo dentro di sé.

Nessuno può dirti cosa sia giusto sentire, ma sapere cosa sarebbe “giusto” fare e non farlo (perché non si riesce o non si vuole) è una condizione che credo molti conoscono.

È anche un po’ un punto di consapevolezza, riconoscere il danno collaterale che porta un altro legame.. che può anche essere sottile.
Non sempre ci sono le deflagrazioni della scoperta, a volte si creano fratture strutturali poco visibili, almeno dall’esterno.
Per me credo sia importante “non raccontarsela”, diciamo così.

Forse non esiste una scelta che non lasci macerie da qualche parte, ma credo che la differenza sia nel decidere quali macerie sei disposta a raccogliere, e a quali non vuoi contribuire più.
Con i tuoi tempi.
 

Brunetta

Utente di lunga data

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Se c'è una cosa che ho capito da adulto è che la verità ha senso nell'infanzia, quando si deve scoprire il mondo, nell'adolescenza, quando lo si deve misurare, da adulto no.
Da adulto sai cosa è bene e cosa è male, per te, e ti muovi seguendo la consapevolezza.
Scusa ma è un ragionamento da delinquente. Se il bene per me è la tua bicicletta te la devo fottere?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Scusa ma è un ragionamento da delinquente. Se il bene per me è la tua bicicletta te la devo fottere?
Non hai chiaro il ragionamento.
Si parla di rapporti interpersonali, non di beni.
Nella nostra società i beni sono tutelati.
I rapporti tra le persone possono essere codificati, nel matrimonio, ma la trasgressione delle promesse non implica alcuna sanzione. Quindi implicitamente è consentito il tradimento.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
e' certo che di confusione ce ne sia molta. E' irrilevante per lui perchè hai scelto tu che sia cosi. Io mio trovo nella condizione in cui si troverebbe tuo marito nel caso che lo scoprisse. Vedi tu hai scelto di continuare pur avendo fatto quello che hai fatto. Ora la mia lei, si trova nella condizione che potrebbe continuare la sola differenza sta nel fatto che io accetti questo tradimento. Nemmeno in me c'è giudizio. Elenco che lo cose che non trovo coerenti. Poi è ovvio che ognuno di noi le interpreta a modo proprio. Hai trovato il tuo modo, definiamola bolla, per il tradimento a tuo marito. Può essere una soluzione. Adattandolo al mio caso dovrei creami una bolla e metterci dentro il suo tradimento. E io non distinguo dal fatto di essere a conoscenza o meno, cambia poco. Mi sorprende però il tuo senso di distacco, come se averlo fatto, visto che era una necessità per te, bastasse a far finta che tutto sia normale. Matrimonio felice? Solo se lui fosse a conoscenza e avesse accettato. E' illusorio visto le circostanze.
come descriveresti la vostra vita sessuale, sei il solito che credeva che tutto la va ben, madama la marchesa?
 

Nicky

Utente di lunga data
Scusa ma è un ragionamento da delinquente. Se il bene per me è la tua bicicletta te la devo fottere?
Io l'ho capita al contrario. Sai già che è "male", quindi, se lo fai, sai che stai facendo una cosa eticamente riprovevole, ma ti muovi sulla base di esigenze diverse dall'adesione a quel bene, che valuti come primarie. Ovviamente è un discorso molto delicato e pericoloso.
Ma qui ci muoviamo in una sfera particolare, perché è una sfera l'adesione a un principio incide su aspetti che hanno a che fare completamente con sé stessi, con la propria sfera emotiva e corporea. Quindi i paragoni con altre situazioni e circostanze reggono fino a un certo punto.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Non hai chiaro il ragionamento.
Si parla di rapporti interpersonali, non di beni.
Nella nostra società i beni sono tutelati.
I rapporti tra le persone possono essere codificati, nel matrimonio, ma la trasgressione delle promesse non implica alcuna sanzione. Quindi implicitamente è consentito il tradimento.
Per me è chiaro, se il bene per me è andare con un altro ci vado anche se ho un accordo più o meno tacito con te che non dovrei (come non dovresti tu). Ma guarda un po' la consapevolezza consiste nel rifilare una serie di balle a destra e a manca per tenere su il teatro
 

Brunetta

Utente di lunga data
Per me è chiaro, se il bene per me è andare con un altro ci vado anche se ho un accordo più o meno tacito con te che non dovrei (come non dovresti tu). Ma guarda un po' la consapevolezza consiste nel rifilare una serie di balle a destra e a manca per tenere su il teatro
Ma questa è una società amorale.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Io l'ho capita al contrario. Sai già che è "male", quindi, se lo fai, sai che stai facendo una cosa eticamente riprovevole, ma ti muovi sulla base di esigenze diverse dall'adesione a quel bene, che valuti come primarie. Ovviamente è un discorso molto delicato e pericoloso.
Ma qui ci muoviamo in una sfera particolare, perché è una sfera l'adesione a un principio incide su aspetti che hanno a che fare completamente con sé stessi, con la propria sfera emotiva e corporea. Quindi i paragoni con altre situazioni e circostanze reggono fino a un certo punto.
Per me consapevolezza e balle per tenere su un teatro sono cose un po' in contraddizione. Poi l'ho fatto anche io e ognuno credo ha le sue contraddizioni. Il mio dubbio è che dopo un po' a fare del teatro mi rompo i coglioni, ma capisco che per altri può essere vivibilissimo, o perfino una comfort zone
 
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