Proprio per niente! L'ho spiegato molto bene....Le dinamiche..... Qualunque "dinamica" è finalizzata alla gratificazione di se stessi ,quando si tradisce, qualunque sia il motivo o la giustificazione del perché lo si faccia; è molto semplice, l'alternativa è uscire da una relazione che non soddisfa più. E questo accade raramente prima, più spesso dopo il tradimento. È ingiustificabile un tradimento,da qualunque punto di vista lo si osservi; nondimeno è più "comprensibile" quando è frutto di una reazione ad una situazione di squilibrio affettivo in senso lato , in cui ritenga essere chi lo mette in atto. O per vendetta per le più svariate ragioni, oggettive, che penalizzino chi arrivi ad un certo punto a tradire.Come invece sia "incomprensibile" chi tradisce quando "va tutto bene" (ma questa è la considerazione di chi viene tradito , solitamente,anche se molti ammetto un tradimento senza particolari giustificazione). Ho detto "comprendere" e non "giustificare". È mai giustificabile un tradimento. Anche per reazione, come nella storia che stiamo commentando.
Se poi permetti, certo che le mie considerazioni sull'argomento siano frutto del mio vissuto, così come le tue lo sono del tuo. Resta il fatto che "il tradimento" sia sempre un atto meschino, soprattutto quando non ne consegua una risoluzione unilaterale del rapporto inficiato da parte di chi lo ha commesso,e mi riferisco "prima" di essere scoperti; farlo dopo fa parte della "dinamica" conseguenziale...