Gli psichiatri e gli psicoanalisti dicono che si può definire una persona psicopatica quando il suo comportamento non è adeguato alla cultura in cui è inserito.
Quindi non erano psicopatici gli antichi Romani che assistevano agli spettacoli del circo, lo sarebbe chi ora volesse assistere a omicidi.
Quindi questo vale anche per le relazioni.
Ad esempio il fatto che nel sesso vada bene tutto ciò che è condiviso e accettato da entrambi è molto recente.
Concordo quindi che i comportamenti accettabili sono culturalmente determinati.
Appunro per questo citare eventi storici è incongruo.
Non credo che l'alternativa sia tra conformisti e psicopatici. Lo Sforza citato era anche all'epoca riconosciuto come uno fuori di testa, ovviamente non esistendo la psicologia o la psichiatria, era solo una folle persona malvagia da temere.
O da uccidere, come è infatti avvenuto.
I Romani mostravano quello che ora culturalmente da noi è stato represso:l'animo sadico dell'essere umano.
Non è però stato cancellato né è venuto meno: sono le regole a creare una società che ora dispone degli strumenti per difendersi. Un pazzo come lo Sforza finisce in TSO, forse, e diventa innocuo.
Abbiamo individuato la necessità di regole morali riconosciute da tutti proprio in conseguenza di secoli di storia in cui le crudeltà si sono sprecate. E' ovvio che vadano strette a non pochi.