Manca qualche virgola

ma è molto significativo.
È sempre il discorso della alfabetizzazione emotiva, di cui tanto ha parlato Ipazia e di cui ho parlato anch’io.
Io ho un chiaro ricordo di miei attacchi di rabbia con esplosioni accompagnati da urla “ho il nervoso, voglio picchiare” e mia madre che li accettava come normali e mi offriva un cuscino.
È importante accettare e contenere la rabbia dei bambini senza reprimerla con aggressività, né senza corrispondervi altra rabbia.
Io invece ricordo ancora con affettuosa comprensione un ricordo di mio marito bambino che aveva espresso un legittimo timore di abbandono, alla notizia della malattia della madre, al quale era stato risposto con una sberla che lo aveva fatto sentire colpevole e che gli aveva bloccato per sempre l’espressione delle sue paure.
La rabbia e le paure dei bambini possono sembrare immotivate e ridicole, ma vanno sempre accolte.
Se si pretende una elaborazione razionale nei bambini si creano adulti incapaci di accogliere emozioni e sentimenti negativi.
Forse questa consapevolezza potrebbe essere una chiave per formare nuove generazioni più sicure.
Mi stanno venendo in mente molti episodi infantili, in cui di fronte alla manifestazione di miei disagi, imiei genitori hanno risposto sempre accogliendoli e confermandomi che avevo in me stessa gli strumenti per affrontarli e superarli.