Forse, indipendentemente da lui, io dovrei chiedermi cosa voglio. E così potrei rispondermi/ti sulla questione relativa al “io sono quella della telefonatina”. Onestamente io non cerco una storia “vera”, vera nel senso quotidiana.
ti dico come ho affrontato io questa questione, magari puo' interessare.
Io sono sposata, per cui una storia "vera" avrebbe significato una rottura di equilibri, della serenità della mia famiglia, dei miei figli, etc., non indifferente.
Non una decisione semplice.
Infatti per me il punto non è stato tanto che lui decidesse di separarsi e stare e con me, quanto che entrambi decidessimo se eravamo "dentro" o "fuori" una storia di VERO amore.
Nel tempo (sono passati due anni) ho piu' o meno capito che uno dei grossi ostacoli tra di noi è che pensiamo in modo molto diverso.
Per me di fondo è impossibile amare "di sponda", per lui è possibilissimo, tant'è che ha proseguito ormai piu' da un anno un rapporto del tutto platonico con me ma molto molto affettuoso e presente, malgrado ripetuti (miei) tentativi di sgancio anche solo come amici.
Il vero problema è che al di là delle grandi decisioni, c'è la piccola manovalanza della telefonatina, dell'sms, del pensierino quotidiano, etc.
E uno puo' anche decidere razionalmente che non vuole una Storia con la S maiuscola (sembro TBT....
) pero' emotivamente l'assenza/indifferenza/noncuranza/superficialità resta, e pesa
Oggi sono piu' confusa del solito, ma spero che tu mi abbia piu' o meno compresa
Un abbraccio!