Io non so più, onestamente, quanto realmente farsi i conti sia in realtà una paura più che un ragionamento.
Attenzione. Non dico che bisogna fare follie e vivere di colpi di testa. Ma. Se lo si fa, che si prenda atto delle proprie responsabilità e si cerchi di mettere mano, accettando le conseguenze del caso, in qualunque modo ma consapevoli di esserne gli artefici. Io vedo tanta gente che pensa di essersi costruita tanto quando in realtà non ha nulla. E potrebbero fare ma non fanno. Perché si attaccano a scuse per tenersi dentro quella specie di gabbia che in realtà si renderanno conto troppo tardi, magari non tutti, essere stata la loro prigione. Mio figlio è capitato. E si che fa ridere capitato. A 20 anni che non lo sai che può succedere se non stai attenta? Insomma, non era programmato. Eravamo solidi? Mah, ci stavo da un anno e mezzo a 20 anni. Ci siamo presi la nostra responsabilità. Come coppia non è andata allora tanto quanto va adesso, con i suoi alti e bassi perché certo che ogni tanto scazziamo, ma ci sentiamo meno estranei di quando eravamo insieme prima di chiudere definitivamente. Però guardo mio figlio e mi rendo conto della spinta nella vita che mi ha dato per tante cose, soprattutto non avendo tutto quell' appoggio che magari si ha da una famiglia. Eppure mi ha responsabilizzata sotto tantissime cose. Il lavoro, la casa, la dedizione, la cura, l ascolto, la maturità. Io non mi sono adattata, non sono cambiata, sono semplicemente evoluta. Ho accolto l evoluzione della vita da un errore che ad oggi posso dire non essere stato un errore. Non è mai stato viziato ma non gli è mai mancato nulla. Ho fatto delle rinunce colmandole con altro e reinventando quello che volevo e che magari non potevo più fare. Mio fratello una volta mi disse io la fine tua non la faccio. Ce l'aveva con il mio essere madre troppo presto e trovarmi sola. In realtà ad oggi, prendo lui come esempio perché è quello a me più vicino, se vado a vedere non ha ancora iniziato. E fa 30 anni ad agosto. E da 15 è con la ragazza. E ogni due anni vanno in crisi per qualcosa, e di figli non si parla, di matrimonio tanto meno, sono andati a convivere due anni fa ma fanno il sabato sera a casa con la play e i reality. E si lamentano. Si lamentano continuamente quando io alla loro età, che è poco tempo fa, facevo già un culo tanto con tutte le soddisfazioni del caso che mi hanno portato ad oggi. Perché avevo ed ho più di una motivazione che ogni mattina mi smuove. Loro non sono motivati. Una fa la commessa, l altro fa il pizzaiolo, e le possibilità non ci sono mai. E stanno chiusi col tempo che passa nella loro gabbia.
È vita, questa?
Pure io facevo la cameriera, stiravo le camice ai vecchietti, facevo la baby Sitter, la barista e cazzarola non mi sono mai lamentata tanto quanto si lamentano loro. E adesso sono dipendente e lavoro in proprio e ho altre proposte importanti per cui attendo risposte a giorni. Ora non dico che un figlio deve capitare o va fatto così col primo che capita. Ma una soluzione si trova sempre. Eppure si vedono solo i problemi e ci si butta sul divano con un poi ci pensiamo senza pensarci mai. E io non gliela tiro, ma so già come finirà perché ogni tot vanno in crisi. Uno dei due aprirà la gabbia. E non ci sarà il figlio, non ci sarà la coppia. Questo accade oggi. Crescere fa paura.