Tempi che cambiano.

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Il tempo fa cambiare idea a chiunque.
In quel caso, come in altri conosciuti personalmente, si tratta di simulazione per restare in una relazione gratificante.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Certo che la coppia dovrebbe essere solida, ma, come nel caso raccontato da Rebecca, come si fa a non far sapere per anni che non si sta aspettando il momento solido, ma che in realtà non si vuole?
Bisogna essere dei pusillanimi, mi pare di averlo scritto subito. Ma essere pusillanimi è relativo al voler restare nella relazione fingendo di pagarne il prezzo richiesto, non dice nulla sul motivo per cui non si vuole pagarlo, se perché si è un perdaballe o perché in realtà non si ha piena fiducia in quel rapporto lì.
 

Gaia

Utente di lunga data
Ma guarda che tu attacchi sempre prima di essere attaccata.
Fare figli è un compito di specie. Per chi ha avuto figli sembra naturale farne. A vent’anni nessuno chiede oggigiorno perché non fai figli. Dopo i trent’anni qualcuno, dopo i quarant’anni nessuno.
Qualche domanda non puoi trasformarla in un giudizio costante.
Mi pare più costante la tua critica (che condivido) ai bambini allo stato brado o ai giovani privi di educazione.
No, se ti rileggi il tuo intervento sulla stagione dei matrimoni, tu dai per scontato che la mia scelta di non averne sia egoistica.
Ed è vero tanto e’ vero che non ti ho risposto sul punto.
Ora anche metti in una scala di importanza il fatto di lasciare un lavoro o di fare un figlio che per te è più importante. E lo fai sempre sotto al mio intervento.
more me puoi pensare ciò che vuoi e ci sta ma renditi conto che è un giudizio il tuo e ci sta pure questo.
Del resto è normale pure giudicare. Non sono irritata perché come al solito io vivo la mia vita e gli altri la loro.
E tu lo esponi in modo educato. Perciò non mi tange e non mi irrita.
Però ti sottolineo che è un giudizio. Stacce.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Bisogna essere dei pusillanimi, mi pare di averlo scritto subito. Ma essere pusillanimi è relativo al voler restare nella relazione fingendo di pagarne il prezzo richiesto, non dice nulla sul motivo per cui non si vuole pagarlo, se perché si è un perdaballe o perché in realtà non si ha piena fiducia in quel rapporto lì.
Propendo per il perdaballe.
 

Brunetta

Utente di lunga data
No, se ti rileggi il tuo intervento sulla stagione dei matrimoni, tu dai per scontato che la mia scelta di non averne sia egoistica.
Ed è vero tanto e’ vero che non ti ho risposto sul punto.
Ora anche metti in una scala di importanza il fatto di lasciare un lavoro o di fare un figlio che per te è più importante. E lo fai sempre sotto al mio intervento.
more me puoi pensare ciò che vuoi e ci sta ma renditi conto che è un giudizio il tuo e ci sta pure questo.
Del resto è normale pure giudicare. Non sono irritata perché come al solito io vivo la mia vita e gli altri la loro.
E tu lo esponi in modo educato. Perciò non mi tange e non mi irrita.
Però ti sottolineo che è un giudizio. Stacce.
Certo che è giudizio, sul ragionamento.
Però, puoi non crederci, non mi interessano le polemiche, anche perché non fanno cambiare idea a nessuno. E sul punto per te è pure fuori tempo.
 

Gaia

Utente di lunga data
Certo che è giudizio, sul ragionamento.
Però, puoi non crederci, non mi interessano le polemiche, anche perché non fanno cambiare idea a nessuno. E sul punto per te è pure fuori tempo.
Non sono fuori tempo, esiste la scienza.
Il punto è che non mi interessa proprio.
E pertanto non ricorro alla scienza qualora i miei ovetti siano vecchiotti come in effetti sono.
 

danny

Utente di lunga data
Non è che questo problema sia recente, solo è più diffuso.
Io l'ho visto nella mia generazione.
Quelli che si fermavano al diploma, si sposavano e facevano figli abbastanza presto, prima o intorno ai 30.
Se l'erano abbastanza goduta prima, avendo una certa indipendenza economica e approdati a una storia consolidata erano motivati a metter su famiglia.
Per molti miei amici laureati è andata diversamente.
Anni della gioventù senza grandi eventi, in quanto dipendenti dai genitori e con poco tempo libero dallo studio.
Me le ricordo quelle serate noiose a parlare di materie universitarie, esami e cose così, a un'età in cui il vigore fisico doveva essere al massimo. Poi il lavoro, le trasferte o gli anni all'estero, quel minimo di carriera indispensabile con cambi frequenti di ditta, di città...
E quei quattro soldi in tasca che a qualcuno han fatto venire voglia di recuperare il tempo perduto, di fare il ventenne a quasi 40 anni.
Quando ti rendevi conto che il fidanzamento di gioventù era morto consumato nella mancanza di prospettive, e le donne che frequentavi in seguito non erano così propositive come credevi oppure erano veramente troppo esigenti e non facevi per loro.
Molti di loro sono rimasti single, qualcuno ha fatto un figlio solo.
Io sono arrivato tardi, con la ragazza di quando ero giovane ed entrambi con gli ovvi casini di mezzo, che ha fatto lo stesso percorso di studio e lavoro che ho descritto, e che ha avuto il primo e unico figlio a 35 anni per poi tradirmi a 41.
Non è un caso. La consapevolezza del tempo perduto è qualcosa che prima o poi emerge.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Allora il perdaballe come il pesce dopo 3 giorni puzza, non dopo 2 anni
C’è chi simula bene oppure capisce di non voler fare quando si trova nella imminenza.
Come io potrei dire che deve essere emozionante fare parapendio, ma se mi porti su… col cavolo che metto l’imbracatura! 😂
 

Rebecca89

Sentire libera
Io non so più, onestamente, quanto realmente farsi i conti sia in realtà una paura più che un ragionamento.
Attenzione. Non dico che bisogna fare follie e vivere di colpi di testa. Ma. Se lo si fa, che si prenda atto delle proprie responsabilità e si cerchi di mettere mano, accettando le conseguenze del caso, in qualunque modo ma consapevoli di esserne gli artefici. Io vedo tanta gente che pensa di essersi costruita tanto quando in realtà non ha nulla. E potrebbero fare ma non fanno. Perché si attaccano a scuse per tenersi dentro quella specie di gabbia che in realtà si renderanno conto troppo tardi, magari non tutti, essere stata la loro prigione. Mio figlio è capitato. E si che fa ridere capitato. A 20 anni che non lo sai che può succedere se non stai attenta? Insomma, non era programmato. Eravamo solidi? Mah, ci stavo da un anno e mezzo a 20 anni. Ci siamo presi la nostra responsabilità. Come coppia non è andata allora tanto quanto va adesso, con i suoi alti e bassi perché certo che ogni tanto scazziamo, ma ci sentiamo meno estranei di quando eravamo insieme prima di chiudere definitivamente. Però guardo mio figlio e mi rendo conto della spinta nella vita che mi ha dato per tante cose, soprattutto non avendo tutto quell' appoggio che magari si ha da una famiglia. Eppure mi ha responsabilizzata sotto tantissime cose. Il lavoro, la casa, la dedizione, la cura, l ascolto, la maturità. Io non mi sono adattata, non sono cambiata, sono semplicemente evoluta. Ho accolto l evoluzione della vita da un errore che ad oggi posso dire non essere stato un errore. Non è mai stato viziato ma non gli è mai mancato nulla. Ho fatto delle rinunce colmandole con altro e reinventando quello che volevo e che magari non potevo più fare. Mio fratello una volta mi disse io la fine tua non la faccio. Ce l'aveva con il mio essere madre troppo presto e trovarmi sola. In realtà ad oggi, prendo lui come esempio perché è quello a me più vicino, se vado a vedere non ha ancora iniziato. E fa 30 anni ad agosto. E da 15 è con la ragazza. E ogni due anni vanno in crisi per qualcosa, e di figli non si parla, di matrimonio tanto meno, sono andati a convivere due anni fa ma fanno il sabato sera a casa con la play e i reality. E si lamentano. Si lamentano continuamente quando io alla loro età, che è poco tempo fa, facevo già un culo tanto con tutte le soddisfazioni del caso che mi hanno portato ad oggi. Perché avevo ed ho più di una motivazione che ogni mattina mi smuove. Loro non sono motivati. Una fa la commessa, l altro fa il pizzaiolo, e le possibilità non ci sono mai. E stanno chiusi col tempo che passa nella loro gabbia.
È vita, questa?
Pure io facevo la cameriera, stiravo le camice ai vecchietti, facevo la baby Sitter, la barista e cazzarola non mi sono mai lamentata tanto quanto si lamentano loro. E adesso sono dipendente e lavoro in proprio e ho altre proposte importanti per cui attendo risposte a giorni. Ora non dico che un figlio deve capitare o va fatto così col primo che capita. Ma una soluzione si trova sempre. Eppure si vedono solo i problemi e ci si butta sul divano con un poi ci pensiamo senza pensarci mai. E io non gliela tiro, ma so già come finirà perché ogni tot vanno in crisi. Uno dei due aprirà la gabbia. E non ci sarà il figlio, non ci sarà la coppia. Questo accade oggi. Crescere fa paura.
 

danny

Utente di lunga data
Io non so più, onestamente, quanto realmente farsi i conti sia in realtà una paura più che un ragionamento.
Attenzione. Non dico che bisogna fare follie e vivere di colpi di testa. Ma. Se lo si fa, che si prenda atto delle proprie responsabilità e si cerchi di mettere mano, accettando le conseguenze del caso, in qualunque modo ma consapevoli di esserne gli artefici. Io vedo tanta gente che pensa di essersi costruita tanto quando in realtà non ha nulla. E potrebbero fare ma non fanno. Perché si attaccano a scuse per tenersi dentro quella specie di gabbia che in realtà si renderanno conto troppo tardi, magari non tutti, essere stata la loro prigione. Mio figlio è capitato. E si che fa ridere capitato. A 20 anni che non lo sai che può succedere se non stai attenta? Insomma, non era programmato. Eravamo solidi? Mah, ci stavo da un anno e mezzo a 20 anni. Ci siamo presi la nostra responsabilità. Come coppia non è andata allora tanto quanto va adesso, con i suoi alti e bassi perché certo che ogni tanto scazziamo, ma ci sentiamo meno estranei di quando eravamo insieme prima di chiudere definitivamente. Però guardo mio figlio e mi rendo conto della spinta nella vita che mi ha dato per tante cose, soprattutto non avendo tutto quell' appoggio che magari si ha da una famiglia. Eppure mi ha responsabilizzata sotto tantissime cose. Il lavoro, la casa, la dedizione, la cura, l ascolto, la maturità. Io non mi sono adattata, non sono cambiata, sono semplicemente evoluta. Ho accolto l evoluzione della vita da un errore che ad oggi posso dire non essere stato un errore. Non è mai stato viziato ma non gli è mai mancato nulla. Ho fatto delle rinunce colmandole con altro e reinventando quello che volevo e che magari non potevo più fare. Mio fratello una volta mi disse io la fine tua non la faccio. Ce l'aveva con il mio essere madre troppo presto e trovarmi sola. In realtà ad oggi, prendo lui come esempio perché è quello a me più vicino, se vado a vedere non ha ancora iniziato. E fa 30 anni ad agosto. E da 15 è con la ragazza. E ogni due anni vanno in crisi per qualcosa, e di figli non si parla, di matrimonio tanto meno, sono andati a convivere due anni fa ma fanno il sabato sera a casa con la play e i reality. E si lamentano. Si lamentano continuamente quando io alla loro età, che è poco tempo fa, facevo già un culo tanto con tutte le soddisfazioni del caso che mi hanno portato ad oggi. Perché avevo ed ho più di una motivazione che ogni mattina mi smuove. Loro non sono motivati. Una fa la commessa, l altro fa il pizzaiolo, e le possibilità non ci sono mai. E stanno chiusi col tempo che passa nella loro gabbia.
È vita, questa?
Pure io facevo la cameriera, stiravo le camice ai vecchietti, facevo la baby Sitter, la barista e cazzarola non mi sono mai lamentata tanto quanto si lamentano loro. E adesso sono dipendente e lavoro in proprio e ho altre proposte importanti per cui attendo risposte a giorni. Ora non dico che un figlio deve capitare o va fatto così col primo che capita. Ma una soluzione si trova sempre. Eppure si vedono solo i problemi e ci si butta sul divano con un poi ci pensiamo senza pensarci mai. E io non gliela tiro, ma so già come finirà perché ogni tot vanno in crisi. Uno dei due aprirà la gabbia. E non ci sarà il figlio, non ci sarà la coppia. Questo accade oggi. Crescere fa paura.
A vent'anni avrei voluto anch'io un figlio.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io non so più, onestamente, quanto realmente farsi i conti sia in realtà una paura più che un ragionamento.
Attenzione. Non dico che bisogna fare follie e vivere di colpi di testa. Ma. Se lo si fa, che si prenda atto delle proprie responsabilità e si cerchi di mettere mano, accettando le conseguenze del caso, in qualunque modo ma consapevoli di esserne gli artefici. Io vedo tanta gente che pensa di essersi costruita tanto quando in realtà non ha nulla. E potrebbero fare ma non fanno. Perché si attaccano a scuse per tenersi dentro quella specie di gabbia che in realtà si renderanno conto troppo tardi, magari non tutti, essere stata la loro prigione. Mio figlio è capitato. E si che fa ridere capitato. A 20 anni che non lo sai che può succedere se non stai attenta? Insomma, non era programmato. Eravamo solidi? Mah, ci stavo da un anno e mezzo a 20 anni. Ci siamo presi la nostra responsabilità. Come coppia non è andata allora tanto quanto va adesso, con i suoi alti e bassi perché certo che ogni tanto scazziamo, ma ci sentiamo meno estranei di quando eravamo insieme prima di chiudere definitivamente. Però guardo mio figlio e mi rendo conto della spinta nella vita che mi ha dato per tante cose, soprattutto non avendo tutto quell' appoggio che magari si ha da una famiglia. Eppure mi ha responsabilizzata sotto tantissime cose. Il lavoro, la casa, la dedizione, la cura, l ascolto, la maturità. Io non mi sono adattata, non sono cambiata, sono semplicemente evoluta. Ho accolto l evoluzione della vita da un errore che ad oggi posso dire non essere stato un errore. Non è mai stato viziato ma non gli è mai mancato nulla. Ho fatto delle rinunce colmandole con altro e reinventando quello che volevo e che magari non potevo più fare. Mio fratello una volta mi disse io la fine tua non la faccio. Ce l'aveva con il mio essere madre troppo presto e trovarmi sola. In realtà ad oggi, prendo lui come esempio perché è quello a me più vicino, se vado a vedere non ha ancora iniziato. E fa 30 anni ad agosto. E da 15 è con la ragazza. E ogni due anni vanno in crisi per qualcosa, e di figli non si parla, di matrimonio tanto meno, sono andati a convivere due anni fa ma fanno il sabato sera a casa con la play e i reality. E si lamentano. Si lamentano continuamente quando io alla loro età, che è poco tempo fa, facevo già un culo tanto con tutte le soddisfazioni del caso che mi hanno portato ad oggi. Perché avevo ed ho più di una motivazione che ogni mattina mi smuove. Loro non sono motivati. Una fa la commessa, l altro fa il pizzaiolo, e le possibilità non ci sono mai. E stanno chiusi col tempo che passa nella loro gabbia.
È vita, questa?
Pure io facevo la cameriera, stiravo le camice ai vecchietti, facevo la baby Sitter, la barista e cazzarola non mi sono mai lamentata tanto quanto si lamentano loro. E adesso sono dipendente e lavoro in proprio e ho altre proposte importanti per cui attendo risposte a giorni. Ora non dico che un figlio deve capitare o va fatto così col primo che capita. Ma una soluzione si trova sempre. Eppure si vedono solo i problemi e ci si butta sul divano con un poi ci pensiamo senza pensarci mai. E io non gliela tiro, ma so già come finirà perché ogni tot vanno in crisi. Uno dei due aprirà la gabbia. E non ci sarà il figlio, non ci sarà la coppia. Questo accade oggi. Crescere fa paura.
Già qual è l’alternativa ai “sacrifici“ che hai fatto?
Reality e Play
 

Nicky

Utente di lunga data
@Rebecca89 tu sei stata grandiosa, perché hai reagito positivamente a un evento che non era programmato e che altri avrebbero vissuto in modo ben diverso.
Però credo che quello che paralizzi un po' le persone sia il paradosso della scelta; sai, quando vai al supermercato e ci sono troppi shampoo e ti dici, ma io avrò i capelli secchi oppure prendo questo è lisciante? In apparenza, abbiamo tante scelte e, quindi, è diventato difficile orientarci.
Comunque per tuo fratello non vuole fare la cosa che in realtà vuole fare, ovvero lasciare la fidanzata, che non ama più. Se non risolve quello, sarà sempre insoddisfatto.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Io non so più, onestamente, quanto realmente farsi i conti sia in realtà una paura più che un ragionamento.
Attenzione. Non dico che bisogna fare follie e vivere di colpi di testa. Ma. Se lo si fa, che si prenda atto delle proprie responsabilità e si cerchi di mettere mano, accettando le conseguenze del caso, in qualunque modo ma consapevoli di esserne gli artefici. Io vedo tanta gente che pensa di essersi costruita tanto quando in realtà non ha nulla. E potrebbero fare ma non fanno. Perché si attaccano a scuse per tenersi dentro quella specie di gabbia che in realtà si renderanno conto troppo tardi, magari non tutti, essere stata la loro prigione. Mio figlio è capitato. E si che fa ridere capitato. A 20 anni che non lo sai che può succedere se non stai attenta? Insomma, non era programmato. Eravamo solidi? Mah, ci stavo da un anno e mezzo a 20 anni. Ci siamo presi la nostra responsabilità. Come coppia non è andata allora tanto quanto va adesso, con i suoi alti e bassi perché certo che ogni tanto scazziamo, ma ci sentiamo meno estranei di quando eravamo insieme prima di chiudere definitivamente. Però guardo mio figlio e mi rendo conto della spinta nella vita che mi ha dato per tante cose, soprattutto non avendo tutto quell' appoggio che magari si ha da una famiglia. Eppure mi ha responsabilizzata sotto tantissime cose. Il lavoro, la casa, la dedizione, la cura, l ascolto, la maturità. Io non mi sono adattata, non sono cambiata, sono semplicemente evoluta. Ho accolto l evoluzione della vita da un errore che ad oggi posso dire non essere stato un errore. Non è mai stato viziato ma non gli è mai mancato nulla. Ho fatto delle rinunce colmandole con altro e reinventando quello che volevo e che magari non potevo più fare. Mio fratello una volta mi disse io la fine tua non la faccio. Ce l'aveva con il mio essere madre troppo presto e trovarmi sola. In realtà ad oggi, prendo lui come esempio perché è quello a me più vicino, se vado a vedere non ha ancora iniziato. E fa 30 anni ad agosto. E da 15 è con la ragazza. E ogni due anni vanno in crisi per qualcosa, e di figli non si parla, di matrimonio tanto meno, sono andati a convivere due anni fa ma fanno il sabato sera a casa con la play e i reality. E si lamentano. Si lamentano continuamente quando io alla loro età, che è poco tempo fa, facevo già un culo tanto con tutte le soddisfazioni del caso che mi hanno portato ad oggi. Perché avevo ed ho più di una motivazione che ogni mattina mi smuove. Loro non sono motivati. Una fa la commessa, l altro fa il pizzaiolo, e le possibilità non ci sono mai. E stanno chiusi col tempo che passa nella loro gabbia.
È vita, questa?
Pure io facevo la cameriera, stiravo le camice ai vecchietti, facevo la baby Sitter, la barista e cazzarola non mi sono mai lamentata tanto quanto si lamentano loro. E adesso sono dipendente e lavoro in proprio e ho altre proposte importanti per cui attendo risposte a giorni. Ora non dico che un figlio deve capitare o va fatto così col primo che capita. Ma una soluzione si trova sempre. Eppure si vedono solo i problemi e ci si butta sul divano con un poi ci pensiamo senza pensarci mai. E io non gliela tiro, ma so già come finirà perché ogni tot vanno in crisi. Uno dei due aprirà la gabbia. E non ci sarà il figlio, non ci sarà la coppia. Questo accade oggi. Crescere fa paura.
Vero, ma tu ragioni col senno di poi, come me d'altra parte, che in effetti è l'unica vera scienza esatta. È col senno di prima che la gente decide però, solitamente
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
C’è chi simula bene oppure capisce di non voler fare quando si trova nella imminenza.
Come io potrei dire che deve essere emozionante fare parapendio, ma se mi porti su… col cavolo che metto l’imbracatura! 😂
Per me coi perdaballe vale la regola del vampiro, che non può entrarti in casa se non l'inviti
 
Top