Tempo da condividere con amici

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Mi sono imbattuto in un articolo su Fb in merito al tempo da condividere da soli con amici quando si è in coppia.

La maggior parte lasciava piena liberta al proprio partner, mentre la restante fetta degli intervistati era contraria o comunque storceva il naso.

In merito a questa ultima fetta di intervistati, le risposte passavano dalla paura che tradisse in quelle occasioni, ai sensi di colpa nel farlo per non "deludere" il partner, alla gelosia, al sentirsi trascurati se avesse momenti da solo/a.

Voi che esperienze avete in merito?
Non mi sono mai fatta problemi ad uscire con i miei amici. Ovviamente non uscirei 7/7 o non accetterei inviti se sapessi che lui ha già organizzato qualcosa. In quel caso il mio amore avrebbe la priorità.
Allo stesso tempo non ho mai limitato nessuno.
 

ologramma

Utente di lunga data
sempre condiviso , ma dopo il lavoro che mi lasciava libero dopo le cinque , raramente fuori , qualche cena , forse più con quelle cene fatte con amici miei coetanei dai cinquanta anni fino a meno di dieci anni fa poi dato che la sera non mangio più come prima non ci sono più andato
 

hammer

Utente di lunga data
Da quel che leggo la vita sociale al nord sembra essere molto diversa da quella del sud.
A cominciare dalla "casa".
Per noi, al sud, è un piacere accogliere in casa gli amici per una cena o un pranzo o un the.
Non c'è settimana in cui, io e mia moglie, non andiamo a cena a casa di amici, grazie ad una turnazione che lei e le amiche organizzano.
Mi è perfino capitato di organizzare cene d'affari a casa mia.
Una volta ho ospitato due giapponesi a pranzo con un brevissimo preavviso a mia moglie, la quale dovette uscire prima dall'ufficio.
(In quel caso ho scampato il divorzio per un pelo.)
Al nord, mi è stato raccontato, molti considerano la propria casa una sorta di "tempio inviolabile".
Da noi, al sud, forse per il diverso grado di innata ospitalità, non è cosi.
Stessa cosa per la vita sociale nelle strade. Nella mia città e anche nei piccoli centri, è facile trovare un locale aperto dopo la mezzanotte.
La "movida" nella mia città dura 24 ore su 24, ma anche nei piccoli centri c'è movida anche se non con la stessa intensità.
Stessa cosa suppongo sia per i grandi centri urbani del nord e centro Italia.
Il lamento che più spesso ascolto da chi è costretto a lavorare al nord riguarda proprio questo "mortorio" sociale al quale non si è abituati.
 

hammer

Utente di lunga data
Io sono terrone e ringrazio il mortorio del nord, così non ho rotture di palle di gente irrilevante ed invadente che mi invita o che devo invitare
Secondo me dovresti impegnarti per ottenere un miglioramento sociale e culturale che ti consenta di frequentare gente che non sia invadente o irrilevante.
Ma comunque temo che il virus ti abbia già preso. Mi spiace dirtelo: credo che tu non sia più un terrone...
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
Da quel che leggo la vita sociale al nord sembra essere molto diversa da quella del sud.
A cominciare dalla "casa".
Per noi, al sud, è un piacere accogliere in casa gli amici per una cena o un pranzo o un the.
Non c'è settimana in cui, io e mia moglie, non andiamo a cena a casa di amici, grazie ad una turnazione che lei e le amiche organizzano.
Mi è perfino capitato di organizzare cene d'affari a casa mia.
Una volta ho ospitato due giapponesi a pranzo con un brevissimo preavviso a mia moglie, la quale dovette uscire prima dall'ufficio.
(In quel caso ho scampato il divorzio per un pelo.)
Al nord, mi è stato raccontato, molti considerano la propria casa una sorta di "tempio inviolabile".
Da noi, al sud, forse per il diverso grado di innata ospitalità, non è cosi.
Stessa cosa per la vita sociale nelle strade. Nella mia città e anche nei piccoli centri, è facile trovare un locale aperto dopo la mezzanotte.
La "movida" nella mia città dura 24 ore su 24, ma anche nei piccoli centri c'è movida anche se non con la stessa intensità.
Stessa cosa suppongo sia per i grandi centri urbani del nord e centro Italia.
Il lamento che più spesso ascolto da chi è costretto a lavorare al nord riguarda proprio questo "mortorio" sociale al quale non si è abituati.
Io sono lombarda doc ma casa mia è sempre aperta...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Secondo me dovresti impegnarti per ottenere un miglioramento sociale e culturale che ti consenta di frequentare gente che non sia invadente o irrilevante.
Ma comunque temo che il virus ti abbia già preso. Mi spiace dirtelo: credo che tu non sia più un terrone...
Il “Nord” non esiste più da un pezzo.
Forse chi non è di Milano non se ne accorge, ma non esiste un intervistato per strada a Milano, soprattutto nei luoghi della movida, che abbia accento milanese.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Io lombarda. Amo uscire con gli amici o averli a cena a casa
Non parliamo degli amici e fidanzate dei figli. Un’invasione
D’estate poi avendo il giardino tra grigliate e fantacalcio c’è sempre qualcuno fino a notte inoltrata
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io sono lombarda doc ma casa mia è sempre aperta...
Dipende dal tipo di amicizia. Se è molto informale, nessuno si aspetta di trovare un ordine perfetto, ad esempio quando si hanno bambini piccoli. Ma anche dal livello sociale. Sono coloro che vogliono apparire perfetti che non invitano.
Poi bisogna tenere conto i costi delle abitazioni, a parità di reddito al nord, soprattutto nelle città, le case sono molto care e quindi piccole. Semplicemente non ci si sta.
Una mia collega siciliana mi aveva fatto vedere le fotografie del matrimonio del fratello. In una gli sposi erano ai piedi di una scala che sembrava la casa di Atlanta di Via col vento. Ho commentato che era un bell’albergo dove avevano fatto il ricevimento. Mi disse che era la casa del fratello. 😳😳😳😳
 

ivanl

Utente di lunga data
Secondo me dovresti impegnarti per ottenere un miglioramento sociale e culturale che ti consenta di frequentare gente che non sia invadente o irrilevante.
Ma comunque temo che il virus ti abbia già preso. Mi spiace dirtelo: credo che tu non sia più un terrone...
Premesso che cosa sono io lo decido io, il fatto che vedrei con favore un meteorite che estinguesse il genere umano, ti fa capire quale sia il mio giudizio di rilevanza sulla "gente"
 

hammer

Utente di lunga data
Premesso che cosa sono io lo decido io, il fatto che vedrei con favore un meteorite che estinguesse il genere umano, ti fa capire quale sia il mio giudizio di rilevanza sulla "gente"
Non passeresti mai l'esame da terrone. Che di recente è stato reso ancora più selettivo. Hai perduto le caratteristiche di base. Mi spiace.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Pincopallino

Utente di lunga data
Da quel che leggo la vita sociale al nord sembra essere molto diversa da quella del sud.
A cominciare dalla "casa".
Per noi, al sud, è un piacere accogliere in casa gli amici per una cena o un pranzo o un the.
Non c'è settimana in cui, io e mia moglie, non andiamo a cena a casa di amici, grazie ad una turnazione che lei e le amiche organizzano.
Mi è perfino capitato di organizzare cene d'affari a casa mia.
Una volta ho ospitato due giapponesi a pranzo con un brevissimo preavviso a mia moglie, la quale dovette uscire prima dall'ufficio.
(In quel caso ho scampato il divorzio per un pelo.)
Al nord, mi è stato raccontato, molti considerano la propria casa una sorta di "tempio inviolabile".
Da noi, al sud, forse per il diverso grado di innata ospitalità, non è cosi.
Stessa cosa per la vita sociale nelle strade. Nella mia città e anche nei piccoli centri, è facile trovare un locale aperto dopo la mezzanotte.
La "movida" nella mia città dura 24 ore su 24, ma anche nei piccoli centri c'è movida anche se non con la stessa intensità.
Stessa cosa suppongo sia per i grandi centri urbani del nord e centro Italia.
Il lamento che più spesso ascolto da chi è costretto a lavorare al nord riguarda proprio questo "mortorio" sociale al quale non si è abituati.
A me l’appiccicosita‘ dei terroni urta.
Se ne stiano a casa loro che va bene così.
Abito in un piccolo paese, dal 12 Giugno al 12 Settembre ci sono feste all’aperto, ove agisco il mio volontariato sociale.
Tutto sto mortorio non lo riscontro pertanto.
Tuttavia sta roba di andare a casa delle persone obbligandoli ad essere quello che non sono non la vedo come una gran cosa.
Casa mia è un porto di mare, per figli, loro fidanzate, loro amici.
Per contro io vado a casa di nessuno.
E va benone così.
 

hammer

Utente di lunga data
A me l’appiccicosita‘ dei terroni urta.
Se ne stiano a casa loro che va bene così.
Questi terroni conoscono l'indirizzo di casa tua e ti citofonano di notte?

Abito in un piccolo paese, dal 12 Giugno al 12 Settembre ci sono feste all’aperto, ove agisco il mio volontariato sociale.
Tutto sto mortorio non lo riscontro pertanto.
E da gennaio a giugno e da settembre a dicembre?

Tuttavia sta roba di andare a casa delle persone obbligandoli ad essere quello che non sono non la vedo come una gran cosa.
Casa mia è un porto di mare, per figli, loro fidanzate, loro amici.
Si ho visto in TV quelle scene, dove file di persone con le mani legate dietro la schiena venivano obbligati ad andare a pranzo a casa dei terroni..

Per contro io vado a casa di nessuno.
E va benone così.
E ti credo, con quel problema della flatulenza che ti ritrovi.. :unsure:
 
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