Oltre al fatto che, ammesso che qualcuno abbia rinunciato ad andare a lavorare per crescere i figli, mi pare una punizione leggermente eccessiva quella di fottergli il tetto quando magari gli hai messo pure le corna.
Sai che io penso che i diritti andrebbero rivisti sotto tanti aspetti, ma si applica la legge che c è.
Però.
Facciamo delle scelte, e non possiamo mai essere sicuri dell' epilogo.
Se poi l epilogo non è quello sperato, tu sai a monte cosa hai scelto e cosa hai firmato. Questo non va dimenticato.
In qualunque situazione, darsi poi addosso quando prima andavano stabilite certe cose (o si, anche evitati certi passi perché di sicuro per me c è solo la morte, figurati una persona per sempre) non fa bene al fegato. Non fa bene ai figli se percepiscono attrito, non fa bene alla vita che comunque deve andare avanti, per sé stessi, per altre relazioni che magari si vivranno.
Vero che le delusioni ci fanno male. E ad ognuno serve il tempo che serve, chi ci mette un mese chi anni. Ma se pensi che quello che è stato fatto è andato, e che mentre aspetti che ti passi la rogna passa il tempo magari per altre cose belle che non ti vivi, non vivi sereno più.
In una separazione con figli, per quanto ci si dia addosso, c è un capolavoro in mezzo che è il figlio stesso. E con quella persona dovrai sempre averci a che fare. Come? spetta a te. Con che effetto, lo stabilisci tu. Anche al modo che gli dai all altro, pur se fuori dai fatti tuoi. Ognuno al posto suo con la propria vita. Quel che è fatto è fatto, quel che resta (che è un figlio, che vale più di una casa) va curato e coltivato. Insieme, per lui, mica per noi.