Io non credo questo, non serve che il traditore pentito si fustighi ogni giorno quanto piuttosto procedere per gradi verso una nuova condizione (SE C'E' LA VOLONTA, si intenda): dapprima deve comprendere pienamente nel corso delle sue esperienze di aver sbagliato quando ha scelto di TRADIRE, accettare di essere così (ammettere di essere stati merdaccia, vigliacchi, codardi, ecc...), senza darsi giustificazioni (es. "tanto ormai ho sbagliato", "mio marito non mi ascoltava", "siamo umani", "è stata la debolezza", "ero innamorato/ ho preso una sbandata" ecc...), e da lì capire cosa serve per migliorare e non fare più del male agli altri perchè tradire è un male bestiale che infliggi ad un'altra persona, un male bestiale da cui ci vuole tempo per riprendersi, è un male bestiale... non so come altro potrei definirlo.