Divì
Utente senza meta
Ciao a tutti.
E così anche io sono finita nel magico mondo dei tradimenti.
Ho aspettato un po’ a scrivere, leggo da qualche settimana il forum, ho cercato le storie dei partecipanti e quindi eccomi qui.
Ho 53 anni, sposata da 16, dopo un matrimonio precedente durato 6 anni , conclusosi molto civilmente.
Ho scoperto che mio marito mi tradiva quest’anno,mentre eravamo in vacanza: credo sia un classico, si trascorre più tempo insieme e riesci ad osservare meglio le cose e i comportamenti.
Ho fatto quello che non ho mai fatto in vita mia, gli ho preso il cellulare e ho letto decine di sms.
Non li cancellava …. ed è un archiviatore di professione.
Del resto non l’ho mai controllato, e lui lo sapeva.
Come molti ho fatto fatica a tirargli fuori la verità tutta intera, ci ho messo due mesi, è una storia che sono sicura che ci saranno occasioni per raccontare, se servirà.
E’ iniziata più o meno un anno fa, al rientro delle vacanze del 2012, diciamo che la fase “sessual-sentimentale” è durata da ottobre a maggio, basandosi su sms, telefonate e incontri fugaci, e si è trascinata a ridosso delle vacanze con alterne vicende (lei - a suo dire - probabilmente frequentava anche altri, cosa che lo faceva ovviamente star male).
Per fortuna ha scelto, per farmi le corna, una persona più che altro interessata a cercare conferme della propria capacità di sedurre, che ha trovato terreno fertile in lui, sempre debole di fronte alle donne seduttive e un po' sfuggenti, cosa che io non sono stata mai.
Comunque quando l’ho scoperto era sostanzialmente già finita, anche se lei per il suo narcisismo alimentava la sua dipendenza, sebbene sapesse bene che le vacanze avrebbero potuto segnare la fine del loro “rapporto”.
A botta calda, dopo il consueto sbalordimento e la sensazione di mondo che crolla eccetera eccetera, ho deciso di capire, di ascoltare, conoscere la verità fino in fondo, una volta capito che lui non avrebbe mai potuto scegliere l’altra. Per far questo ho attraversato il deserto a piedi scalzi, negli ultimi tre mesi, vi risparmio la descrizione di ciò che ho provato perché è ciò che conoscete bene.
Premesso che avevo percepito un suo interesse per questa persona, e avevo cercato di farglielo notare (sentendomi dire che avevo una fervida immaginazione) ma mai e poi mai mi sarei aspettata che si sarebbe spinto fino al tradimento.
Avrei voluto che si confidasse con me prima, o in alternativa che non si facesse scoprire, avrei voluto non sapere niente, ma a volte gli uomini hanno strani modi per chiederti aiuto e quindi ho ingoiato la pillola, lui è tornato pienamente in sé, con l’aria del sopravvissuto, di quello che l’ha scampata bella.
Oggi siamo a questo punto: ti amo tantissimo, amo solo te, è stato un errore, ho sbagliato, non doveva succedere, ti prego guarda avanti. Caccia i fantasmi e pensa al nostro futuro, voglio farti felice.
Ma i fantasmi stanno lì, l’eco delle parole che le scriveva o di quel che mi ha raccontato sta lì, l’immagine di loro insieme sta lì. E fa male. Ogni giorno di meno, ma a volte morde così forte da togliermi il respiro.
Perché sono qui e perché ho deciso di partecipare oltre che leggere?
Perché ho deciso di andare avanti, perché NOI è ancora importante, perché ho accettato di compiere questo cammino di “perdonanza”, anche se lui non è diverso da tutti coloro che tradiscono, ed è per me una persona nuova rispetto a ciò che credevo, anche se il dolore a volte si ripresenta sordo e assoluto, come un altro giro di giostra.
Perché lo amo.
Perché sono stanca di sviscerare solo con lui ciò che è successo, lui a cui in questo momento ho bisogno di sentir dire altre cose, raccontare altre cose.
Perché non mi basta il suo “ce la faremo” ma voglio conoscere persone che ci sono passate e ascoltare le loro storie. Di alcuni di voi mi sento compagna (ho letto 3d fino al 2010….), ma tutti mi state insegnando delle cose, e vi ringrazio in anticipo.
So cosa devo fare, so che sarà dura, e so anche che lo farò anche se il giro di giostra mi uccide e forse non vale la pena.
Vorrei che qualcuno mi dicesse che andrà tutto bene, anche se so che nessuno potrà farlo, probabilmente.
E così anche io sono finita nel magico mondo dei tradimenti.
Ho aspettato un po’ a scrivere, leggo da qualche settimana il forum, ho cercato le storie dei partecipanti e quindi eccomi qui.
Ho 53 anni, sposata da 16, dopo un matrimonio precedente durato 6 anni , conclusosi molto civilmente.
Ho scoperto che mio marito mi tradiva quest’anno,mentre eravamo in vacanza: credo sia un classico, si trascorre più tempo insieme e riesci ad osservare meglio le cose e i comportamenti.
Ho fatto quello che non ho mai fatto in vita mia, gli ho preso il cellulare e ho letto decine di sms.
Non li cancellava …. ed è un archiviatore di professione.
Del resto non l’ho mai controllato, e lui lo sapeva.
Come molti ho fatto fatica a tirargli fuori la verità tutta intera, ci ho messo due mesi, è una storia che sono sicura che ci saranno occasioni per raccontare, se servirà.
E’ iniziata più o meno un anno fa, al rientro delle vacanze del 2012, diciamo che la fase “sessual-sentimentale” è durata da ottobre a maggio, basandosi su sms, telefonate e incontri fugaci, e si è trascinata a ridosso delle vacanze con alterne vicende (lei - a suo dire - probabilmente frequentava anche altri, cosa che lo faceva ovviamente star male).
Per fortuna ha scelto, per farmi le corna, una persona più che altro interessata a cercare conferme della propria capacità di sedurre, che ha trovato terreno fertile in lui, sempre debole di fronte alle donne seduttive e un po' sfuggenti, cosa che io non sono stata mai.
Comunque quando l’ho scoperto era sostanzialmente già finita, anche se lei per il suo narcisismo alimentava la sua dipendenza, sebbene sapesse bene che le vacanze avrebbero potuto segnare la fine del loro “rapporto”.
A botta calda, dopo il consueto sbalordimento e la sensazione di mondo che crolla eccetera eccetera, ho deciso di capire, di ascoltare, conoscere la verità fino in fondo, una volta capito che lui non avrebbe mai potuto scegliere l’altra. Per far questo ho attraversato il deserto a piedi scalzi, negli ultimi tre mesi, vi risparmio la descrizione di ciò che ho provato perché è ciò che conoscete bene.
Premesso che avevo percepito un suo interesse per questa persona, e avevo cercato di farglielo notare (sentendomi dire che avevo una fervida immaginazione) ma mai e poi mai mi sarei aspettata che si sarebbe spinto fino al tradimento.
Avrei voluto che si confidasse con me prima, o in alternativa che non si facesse scoprire, avrei voluto non sapere niente, ma a volte gli uomini hanno strani modi per chiederti aiuto e quindi ho ingoiato la pillola, lui è tornato pienamente in sé, con l’aria del sopravvissuto, di quello che l’ha scampata bella.
Oggi siamo a questo punto: ti amo tantissimo, amo solo te, è stato un errore, ho sbagliato, non doveva succedere, ti prego guarda avanti. Caccia i fantasmi e pensa al nostro futuro, voglio farti felice.
Ma i fantasmi stanno lì, l’eco delle parole che le scriveva o di quel che mi ha raccontato sta lì, l’immagine di loro insieme sta lì. E fa male. Ogni giorno di meno, ma a volte morde così forte da togliermi il respiro.
Perché sono qui e perché ho deciso di partecipare oltre che leggere?
Perché ho deciso di andare avanti, perché NOI è ancora importante, perché ho accettato di compiere questo cammino di “perdonanza”, anche se lui non è diverso da tutti coloro che tradiscono, ed è per me una persona nuova rispetto a ciò che credevo, anche se il dolore a volte si ripresenta sordo e assoluto, come un altro giro di giostra.
Perché lo amo.
Perché sono stanca di sviscerare solo con lui ciò che è successo, lui a cui in questo momento ho bisogno di sentir dire altre cose, raccontare altre cose.
Perché non mi basta il suo “ce la faremo” ma voglio conoscere persone che ci sono passate e ascoltare le loro storie. Di alcuni di voi mi sento compagna (ho letto 3d fino al 2010….), ma tutti mi state insegnando delle cose, e vi ringrazio in anticipo.
So cosa devo fare, so che sarà dura, e so anche che lo farò anche se il giro di giostra mi uccide e forse non vale la pena.
Vorrei che qualcuno mi dicesse che andrà tutto bene, anche se so che nessuno potrà farlo, probabilmente.