Lo è se è controllata, prima di tutto, integrata secondariamente, se il substrato che la accoglie è omogeneo socialmente terzo e di qualità per ultimo. Altrimenti è un problema bello grosso.
I romani dell'impero hanno integrato per centinaia di anni tribù e popolazioni che stavano al di fuori, poi la faccenda coi Goti è rotolata loro addosso.
Trovo strano assai che si considerino i fenomeni di spostamento delle popolazioni solo da un punto di vista, visto che oltre ai romani si possono storicamente rilevare decine di esempi.
Ogni discussione tende alla polarizzazione o, all’opposto alla omogenizzazione, in base al numero dei partecipanti che si sentono di partecipare o no contro certe posizioni.
In realtà questa modalità di discussione la possiamo vedere in ogni thread.
Io sono molto interessata.
Io tendo spontaneamente a pormi in posizione divergente.
In un contesto blu (uso colori, spero che vengano interpretati correttamente come tali e non come simboli) io vedo le criticità e mi pongo in questo senso evidenziando il giallo, ma in un contesto giallo evidenzio il blu. Mi piace maggiormente il verde, nel senso di colore secondario.
Mi sembra che una mescolanza di ragioni sia più completa di colori basici. Il problema è che, quando si mescolano troppi colori, il risultato è nero o un marrone che ricorda la merda.
Se ricordate le esperienze da bambini con le tempere, vi risulta evidente.
Quando succede, c’è sempre qualche bambino che si esalta e ridacchia per “la cacca molle!”
L’esempio che è una metafora che racconta quello che succede anche nei talk show. E non c’è modo di tenere separati i colori, le questioni, lì, perché gli applausi o la pubblicità o il tempo dedicato ai discorsi razionali dei vari invitati, non trovano lo spazio.
Basta guardarne una serata a caso.
Il tutto è anche accentuato dalla “sceneggiatura“ dello specifico talk e dalla regia.
Del resto il successo della trasmissione è determinato dagli ascolti che aumentano nei momenti di conflitto, ma crollerebbe se si arrivasse a una concordanza anche su un singolo punto di analisi.
Ogni modalità di confronto e di dialogo si apprende in famiglia, a scuola, con gli amici e tutti si formano attraverso gli esempi pubblici.
Ogni regime infatti attua un forte controllo su tutti gli aspetti attraverso i quali ci si confronta.
Vogliamo credere che la democrazia formale non attui forme di controllo e di propaganda e di formazione?
Non sto rispondendo a te contrastando le tue affermazioni, non vedo perché dovrei?
Sto analizzando come ovunque c’è il rischio di creare una massa marrone molliccia.